venerdì 18 settembre 2015

Cronologia di Alix – parte prima



Nel 1946, da poco trasferitosi a Bruxelles, Jacques Martin si propone come collaboratore al settimanale Tintin e, su richiesta di Maurice Leblanc, realizza in poche ore la prima tavola di prova di un nuovo personaggio, Alix appunto, ispirandosi al romanzo Ben Hur. Poco tempo dopo sia lui che Willy Vandersteen, anch’egli sottoposto ad accettazione, ricevono una risposta negativa. Motivazione ufficiale? All’editore non era stato concesso un quantitativo supplementare di carta necessario per aumentare la foliazione del periodico. Ma è anche vero che Hergé, direttore artistico del giornale che portava il nome della sua creatura, aveva espresso riserve sui due disegnatori da lui giudicati ancora immaturi.


Nell’autunno del 1948 le pagine del settimanale passano da 16 a 20 ed ecco che, in tutta fretta e senza nessuna preavviso, dopo due anni di silenzio assoluto a Jacques Martin vengono richieste le tavole successive e comincia la lunga saga di questo avventuroso viaggiatore del mondo antico.


I primi tredici episodi, come dichiarato dallo stesso Martin, vengono a costituire tre cicli ben definiti: quello di Arbacés, quello storico e quello romanzesco. Le prime storie sono tutte da 62 tavole e, dopo un paio a 54, la loro lunghezza si stabilizza a 46, in sintonia con la mutata foliazione standard degli album.


Presenza fissa e popolare del settimanale, Alix conquista l’edizione in album nella prestigiosa Collection du Lombard solo nel 1956, dove in poco tempo vi appaiono tutte le cinque avventure prepubblicate sul periodico. Impegnato su altri progetti propri e per lo Studio Hergé, Jacques Martin fa attendere i propri lettori cinque anni per realizzare una nuova avventura di Alix, che però non appare subito dopo in album.


All’inizio degli anni 60 il settimanale ha raggiunto le 48 pagine con un incremento notevole delle serie pubblicate. Non potendo soddisfare le richieste di riedizione di tutti gli autori, Maurice Leblanc consente ad alcuni autori di trovarsi un nuovo editore per il mercato delle librerie. Solo a partire al 1965 le nuove avventure di Alix, e le ristampe delle precedenti, saranno pubblicate da Casterman, l’editore degli album di Hergé. Malgrado l’assenza di qualche anno dagli scaffali e dalle vetrine, il successo del personaggio non ne risente.

Il ciclo d'Arbacès


1 - Alix l'intrépide (62 tavole )
Tintin (ed.belga) dal n.38 anno 3 (16/09/1948) al n.46 anno 4 (17/11/1949)
Tintin (ed.francese) dal n.1 anno 1 (28/10/1948) al n.62 anno 2 (29/12/1949)
Album Le Lombard 1956

- Alix l'intrepido
album Mondadori 15 (16/9/2015)


2 - Le sphinx d'or (62 tavole )
Tintin (ed.belga) dal n.48 anno 4 (1/12/1949) al n.5 anno 6 (31/01/1951)
Tintin (ed.francese) dal n.64 anno 3 (12/01/1950) al n.125 anno 4 (15/03/1951)
Album Le Lombard 1956


3 - L'Île maudite (62 tavole )
Tintin (ed.belga) dal n.6 anno 6 (7/02/1951) al n.15 anno 7 (9/04/1952)
Tintin (ed.francese) dal n.126 anno 4 (22/03/1951) al n.187 anno 5 (22/05/1952)
Album Le Lombard 1957


4 - La tiare d'Oribal (62 tavole )
Tintin (ed.belga) dal n.42 anno 10 (19/10/1955) al n.51 anno 11 (19/12/1956)
Tintin (ed.francese) dal n.371 anno 8 (1/12/1955) al n.432 anno 10 (31/01/1957)
Album Le Lombard 1958

Il ciclo storico

5 - La griffe noire (62 tavole )
Tintin (ed.belga) dal n.52 anno 12 (25/12/1957) al n.8 anno 14 (25/02/1959)
Tintin (ed.francese) dal n.485 anno 11 (6/02/1958) al n.546 anno 12 (9/04/1959)
Album Le Lombard 1959


6 - Les légions perdues (62 tavole )
Tintin (ed.belga) dal n.47 anno 17 (20/11/1962) al n.25 anno 18 (18/06/1963)
Tintin (ed.francese) dal n.742 anno 16 (10/01/1963) al n.771 anno 16 (1/08/1963)
Album Casterman 1965

- Le legioni perdute
Album Mondadori 4 (7/10/2015)


7 - Le Dernier Spartiate (62 tavole )
Tintin (ed.belga) dal n.31 anno 21 (2/08/1966) al n.8 anno 22 (21/02/1967)
Tintin (ed.francese) dal n.936 anno 19 (29/09/1966) al n.957 anno 20 (23/02/1967)
Album Casterman 1967


8 - Le tombeau étrusque (62 tavole )
Tintin (ed.belga) dal n.45 anno 22 (7/11/1967) al n.22 anno 23 (28/05/1968)
Tintin (ed.francese) dal n.994 anno 20 (9/11/1967) al n.1023 anno 21 (30/05/1968)
Album Casterman 1968

- La tomba etrusca
Album Mondadori 1 (16/9/2015)

Il ciclo romanzesco


9 - Le Dieu sauvage (54 tavole )
Tintin (ed.belga) dal n.7 anno 24 (18/02/1969) al n.35 anno 24 (2/09/1969)
Tintin (ed.francese) dal n.1060 anno 22 (20/02/1969) al n.1088 anno 22 (4/09/1969)
Album Casterman 1970


10 - Iorix le grand (54 tavole )
Tintin (ed.belga) dal n.5 anno 26 (2/02/1971) al n.21 anno 26 (25/05/1971), dal n.25 anno 26 (22/06/1971) al n.33 anno 26 (17/08/1971) e dal n.7 anno 27 (15/02/1972) al n.13 anno 27 (28/03/1972)
Tintin (ed.francese) dal n.1162 anno 24 (4/02/1971) al n.1178 anno 24 (27/05/1971), dal n.1183 anno 24 (1/07/1971) al n.1190 anno 24 (19/08/1971) e dal n.1216 anno 25 (17/02/1972) al n.1222 anno 25 (30/03/1972) 
Album Casterman 1972

- Iorix il grande
Album Mondadori 9 (11/11/2015)


11 - Le prince du Nil (46 tavole )
Tintin (ed.belga) dal n.22 anno 28 (29/05/1973) al n.44 anno 28 (30/10/1973)
Tintin l'hebdoptimiste (ed.francese) dal n.30 anno 26 (31/07/1973) al n.43 anno 26 (30/10/1973)
Album Casterman 1974


- Il principe del Nilo
Album Alessandro Editore 3 (2001)
Album Mondadori 3 (30/9/2015)


12 - Le fils de Spartacus (46 tavole )
Tintin (ed.belga) dal n.42 anno 29 (16/10/1974) al n.11 anno 30 (11/03/1975)
Tintin l'hebdoptimiste (ed.francese) dal n.97 anno 27 (12/11/1974) al n.115 anno 28 (18/03/1975)
Album Casterman 1975


- Il figlio di Spartaco
Album Alessandro Editore 2 (2001)
Album Mondadori 2 (23/9/2015)


13 - Le spectre de Carthage (46 tavole )
Tintin (ed.belga) dal n.40 anno 31 (28/09/1976) al n.3 anno 32 (18/01/1977)
Nouveau Tintin (ed.francese) dal n.65 anno 29 (7/12/1976) al n.75 anno 30 (15/02/1977)
Album Casterman 1977

- Lo spettro di Cartagine
Album Mondadori 8 (4/11/2015)





10 commenti:

Sauro Pennacchioli ha detto...

Aspettavo da tempo l’edizione integrale italiana di Alix, ma mi sa che dopo il primo numero lascerò perdere.

Tra le cose belle dei volumi della belga Casterman dedicati ad Alix ci sono le copertine patinate e le pagine interne no. Esattamente come Tintin e Asterix.

Hanno rovinato tutto facendo le copertine su carta opaca (dove non si distinguono più le figure) e le pagine interne su patinata. L’esatto contrario, insomma!

Ma costa tanto seguire gli originali, una volta che il formato scelto era quello giusto?!

La linea chiara non funziona con la carta patinata: l’occhio non viene assorbito dalle vignette, ma rimbalza via! Come sui brutti grattacieli che invece delle finestre con il vetro trasparente hanno il vetro a specchio.

Che incubo…

Sauro Pennacchioli ha detto...

I disegnatori tengono sempre conto del tipo di carta dove verranno stampati i loro lavori.

Alex Ross, per esempio, con tutte quelle sfumature, non può che essere pubblicato su carta patinata.

Invece i responsabili editoriali di oggi se ne fregano allegramente. Si vedano, per fare un altro esempio, le strisce del Topolino di Gottfredson colorate nelle nuove edizioni italiane. Ma come accidenti si possono colorare quelle vignette colme di neri pieni e di retini?

I lettori non sanno più a che santo votarsi...

Max Bruni ha detto...

Per una volta sono d'accordissimo con te, ma solo per questa volta, eh?, non ti montare la testa. Secondo me chi decide queste cose non è un appassionato fumettofilo, vede un affare e ci si butta a capofitto non tenendo minimamente in conto i desiderata degli utilizzatori finali. Ancora non ho ricevuto in fumetteria l'albo di Alix ma se le premesse sono queste mi sa che continuerò a rileggermelo in lingua originale. A proposito, mi piacerebbe sapere cosa pensano quelli che ritengono che gli episodi di Alix si possano leggere a casaccio! E i cicli che Martin ha realizzato, da voi giustamente ricordati, come li leggiamo?

Anonimo ha detto...

Vede un "affare"? Con... Alix?
Beata innocenza.

Max Bruni ha detto...

Sulla beata innocenza non discuto: mi sento ancora il bambino che comprava i giornaletti nelle edicole e li divorava subito. Sull'affare mi spieghi come mai tutti gli editori italiani si sono lanciati sulle BD negli ultimi tre anni? Per beneficenza? Per gusto dell'avventura? Per onore di bandiera?

Sauro Pennacchioli ha detto...

Mi sembra piuttosto inutile parlare di soldi. Bisogna limitarsi agli errori oggettivi, e nel caso di Alix ce ne sono almeno tre, che riassumo.

1) Non è opportuno presentare la serie di Alix dal primo numero perché all’inizio non è disegnata molto bene? Allora la si inizi da un numero inoltrato, ma poi si vada avanti cronologicamente. Arrivati alla fine, si pubblichino, sempre cronologicamente, i primi numeri saltati. È quello che facevano le enciclopedie d’arte vendute a fascicoli: iniziavano, poniamo, dal volume 5 dedicato al Rinascimento, che attrae di più i lettori, e poi pubblicavano i primi, dai graffiti rupestri in poi. Quello che invece hanno fatto, saltellare da un numero all’altro, è insensato, perché Alix ha una certa continuity. Non è come Diabolik, Topolino o Tex. Chi ha preso questa decisione lo sapeva?

2) Di conseguenza, non si possono numerare le costine del volumi, perché la sequenza è sballata. Meglio non mettere alcun numero, come negli albi originali.

3) Quando gli autori usano un certo formato (per fortuna in questo caso rispettato) e una certa carta, patinata o no, poi fanno dei disegni e usano una colorazione adeguati al formato e alla carta. Bisogna essere degli stravaganti per pubblicare, in Italia, le pagine interne patinate e la copertina su carta opaca, quando l’edizione originale è realizzata in modo opposto. In generale, i fumetti con colori molto netti, con poche o nessuna sfumatura, come Tintin, Asterix e, appunto, Alix, sono orribili su carta patinata. A meno di rimpicciolirli molto, ma è meglio non fare troppe boiate insieme.

Invece di parlare di argomenti che non c’entrano (so bene che, attualmente, Mondadori è il migliore editore per questo tipo di prodotto: ma non nel caso di Alix), chi conosce i fumetti originali e ha visto questa nuova edizione, dica e spieghi se sono stati commessi degli errori oggettivi o no.

Kermit ha detto...

E qui però ci facciamo 4 risate.
Tutta la polemica su carta patinata e non patinata, Mondadori lavoro lodevole o inaccettabile; brava Alessandro editore che è stata l’unica a fare uscire tre episodi; una volta sì che li sapevano stampare e non come adesso… ecc. ecc.
E oggi non mi ricapita tra le mani proprio ‘I Barbari’, uno degli episodi di Alix pubblicati a suo tempo da Alessandro Editore? Lo sfoglio e che ti vedo? CARTA PATINATA!!! Su quello di Alessandro Editore, di svariati anni fa!
Mi son detto: “ma allora di cosa stavamo parlando?” Fuffa da bar evidentemente…

Sauro Pennacchioli ha detto...

Chi ha mai detto che Alessandro è perfetto? Non certo io.

Peraltro, ne "I barbari", episodio più recente de "La Tomba etrusca", i colori sono pieni di sfumature e quindi la patinatura ha un effetto decisamente diverso.

Alcuni giorni fa una persona degna di fede mi ha scritto che anche Casterman ha fatto edizioni di Alix su carta patinata. Io non le ho mai viste, ma anche i belgi possono sbagliare.

Personalmente credo che alcuni disegnatori (tutti quelli dei syndacate, dei comic book della golden e silver age, a partire da Jack Kirby, fino a quelli della linea chiara francobelga) vengano rovinati dalla carta patinata per il semplice motivo che non la prevedevano. Ma, anche qui, mi si possono opporre i lavori di Giardino o anche il Lefranc italiano in carta patinata (sempre per il mio amico, c'è pure una versione francofona di Lefranc su patinata).

Si può dire tutto, ma io dico una cosa sola: compratevi il primo numero di Alix della Mondadori e datemi voi un giudizio sulla carta patinata in relazione a questa storia specifica. Sì, perché ho la netta sensazione che qui siano ben pochi ad averlo sfogliato. E, allora, di cosa stiamo parlando?

Sauro Pennacchioli ha detto...

E poi c'è patinatura e patinatura: a volte è così leggera che neppure si capisce che c'è (o, almeno, non lo capisco io).

Le pagine dell'Alix mondadoriano, invece, sembrano fatte di lucida plastica. E fanno a pugni con la colorazione del fumetto. Ripeto, guardare l'albo per credere.

Max Bruni ha detto...

Come lettore bedefilo non faccio una distinzione campanilistica fra editore simpatico ed editore antipatico; come acquirente di fumetti guardo invece il prodotto che mi propongono per vedere se merita i miei soldi! Sull'edizione italiana in carta patinata di Alix purtroppo non posso ancora esprimere un giudizio perché attendo che il volume mi arrivi in fumetteria, ma sulla questione della continuity mi arrabbio perché non hanno tenuto conto né dell'impostazione data dall'autore né delle aspettative degli acquirenti bedefili. Insomma, secondo il mio giudizio, i curatori di Alix hanno dimostrato una carenza di competenza.