venerdì 7 settembre 2018

Ai confini della bédé



Nella seconda parte degli anni 90 le storie scritte da una coppia mitica del fumetto argentino subiscono una fase di rallentamento. Carlos Sampayo ha dei problemi nello scrivere e José Munoz, l’altro papà del detective ombroso Alack Sinner, ha una maggiore disponibilità di tempo.


Come è avvenuto in altre occasioni con altri autori, qualcuno del mondo franco-belga coglie al volo l’occasione per proporre una collaborazione al disegnatore.


In questo caso si tratta di Chayrin, uno scrittore specializzato in one-shot, o meglio romans graphiques, che prepara una storia pensata apposta per le atmosfere grafiche di Munoz. Il disegnatore vive in Europa ormai da molti anni e ha un proprio stile ormai definito.


Non si presterebbe a fare, come in passato, l’illustratore di personaggi a lui lontani, ad alterare il proprio segno e la propria sensibilità per realizzare una bédé classica. Chayrin lo sa bene è compone una storia impossibile da rifiutare: Le croc du serpent, una storia in bilico tra New York e il Sudamerica, due scenari cari al disegnatore.


È il primo di due albi che usciranno da Casterman, gli unici realizzati apposta per il mercato franco-belga da Munoz, già noto in Francia soprattutto per le storie di Alack Sinner pubblicate sulla rivista Charlie, “gemella” dell’italiana Linus dalla quale ha ereditato impostazione e personaggi.


Il secondo albo, apparso a distanza di poco più di un anno è Panna Maria, sempre su testi di Chayrin, ambientata nella Manhattan degli inizi del 900. Una storia amara di gangster e immigrati, di crimini e prostituzione che si snoda per tavole in rigoroso bianco e nero, come del resto anche la precedente.


E qui si conclude l’intermezzo francofono di José Munoz, una bédé esclusivamente tale per una sorta di “ius soli” fumettistico.


Entrambe le storie sono state pubblicate in italia nel 2003 da Hazard.



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