mercoledì 12 settembre 2018

Il cinquantenario di Epoxy, festa della bellezza carnale – parte prima


Nato a Lens nel 1923, Paul Cuvelier pubblica le sue prime illustrazioni su Le Petit Vingtiéme, il settimanale curato da Hergé. Al termine dei suoi studi, frequenta l’atelier del pittore Louis G. Cambier e due anni dopo crea il personaggio di Corentin Feldoë per i suoi fratelli più piccoli. La sua ambizione, comunque, non è quella di imporsi come autore della bedé, di cui ignora completamente le tecniche, bensì come pittore.



Nel 1945, poco più che ventenne, un amico comune lo presenta a Hergé, che, come noto, è autore poco incline a riconoscere i meriti di altri disegnatori. Come ricorda il medesimo Hergé nella presentazione da lui scritta nel febbraio 1983 per il volume Corentin et les chemins du merveilleux (Collection Nos Auteurs, Éditions du Lombard, 1984), curato da Philippe Goddin, il giovane Cuvelier gli è presentato da un nipote dell’abbate Wallez, il proprietario de Le Petit Vingtiéme. Dopo aver sfogliato i disegni presentati dal giovane artista, Hergé dice: “Voi dite di venire a chiedermi dei consigli: ebbene, sono io che dovrei chiedere a voi!
Cuvelier alla maniera d'Hergé
In pratica, il papà di Tintin è soggiogato dalla sua maestria grafica, tanto
che riesce a convincerlo a provare a cimentarsi nel campo del fumetto, a lui sconosciuto. Il risultato è talmente evocativo che viene subito “arruolato”  nella nuova impresa che l’editore belga Raymond Leblanc sta preparando per le edicole del Belgio. Cuvelier diviene così uno dei quattro moschettieri che fondano il settimanale Tintin insieme a Hergé, Jacobs e Laudy e il suo personaggio Corentin ha l’onore di essere pubblicato fin dal primo numero, insieme a Tintin e Blake et Mortimer.



Corentin, personaggio che si muove sul mare e nell’esotica India, rientra nella tradizione dei giovani mozzi che si imbarcavano sui velieri della potentissima Compagnia olandese delle Indie orientali, o Vereenigde Geoctroyeerde Oostindische Compagnie, più nota con l’acronimo VOC.



Nel marzo del 1966, mentre inizia a disegnare il quinto episodio di Corentin, Le signe du Cobra, scritto da Jacques Acar, Cuvelier incontra Jean Van Hamme, un giovane venticinquenne, dinamico, che ha sposato una delle sue modelle preferite, il quale gli propone i propri servizi. E gli sottopone un soggetto “A titolo di compenso  - come dirà con malizia Van Hamme - per la modella perduta”. Van Hamme contatta le Éditions du Lombard che accettano di affidargli il soggetto di un futuro episodio di Corentin



Cuvelier è una figura emblematica nel panorama della bedé belga, perché diviene un’icona del fumetto suo malgrado. In effetti sente sempre più il peso dell’obbligo di creare una storia per la stampa infantile, mentre sogna di realizzare una bedé più libera, più adulta, sia come temi che come struttura e grafica. Rivela a Van Hamme la sua passione per la riproduzione del corpo umano, il suo gusto per la cultura e l’arte classica e la sua inclinazione per l’erotismo. E su queste sue passioni riesce a convincere Van Hamme, il quale a novembre gli sottopone una sinossi iniziale di una storia che oscilla fra il fantastico e il mitologico, avente per protagonista un’eroina svestita, anzi praticamente nuda, non adatta al settimanale Tintin!



Nel frattempo Van Hamme gli sottopone anche una storia per Corentin, che non si svolgerà più nelle Indie bensì nell’Asia Centrale. La precisione dei dettagli, dei costumi delle popolazioni locali e la complessità della trama (una caratteristica del futuro soggettista belga), lasciano però un poco freddo l’artista, voglioso di disegnare liberamente la bellezza dei corpi umani.



I due si impegnano sul progetto Epoxy, così si intitola la storia per adulti. Van Hamme sviluppa due tavole di prova che Cuvelier disegna, da utilizzare per destare l’interesse degli editori parigini. Infatti si reca a Parigi con il soggetto e le due tavole, che presenta a Eric Losfeld, da alcuni anni editore di lussuosi volumi cartonati con storie futuristiche per adulti: da Barbarella di Jean-Claude Forest a Jodelle di Guy Pellaert, da Scarlett Dream di Robert Gigi a Lone Sloane di Philippe Druillet. Losfeld si mostra interessato e Cuvelier firma il contratto otto giorni dopo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Visto che Epoxy dovrebbe essere gia' compreso nella collana Albi Avventura, per Corentin si sa quakcosa in merito?