Nato
a Lens nel 1923, Paul Cuvelier
pubblica le sue prime illustrazioni su Le
Petit Vingtiéme, il settimanale curato da Hergé. Al termine dei suoi studi, frequenta l’atelier del pittore Louis G. Cambier e due anni dopo crea
il personaggio di Corentin Feldoë per i suoi fratelli più piccoli.
La sua ambizione, comunque, non è quella di imporsi come autore della bedé, di
cui ignora completamente le tecniche, bensì come pittore.
Nel
1945, poco più che ventenne, un amico comune lo presenta a Hergé, che, come noto, è autore poco incline a riconoscere i meriti
di altri disegnatori. Come ricorda il medesimo Hergé nella presentazione da lui scritta nel febbraio 1983 per il
volume Corentin
et les chemins du merveilleux (Collection Nos Auteurs, Éditions du Lombard, 1984), curato da Philippe Goddin, il giovane Cuvelier
gli è presentato da un nipote dell’abbate Wallez,
il proprietario de Le Petit Vingtiéme.
Dopo aver sfogliato i disegni presentati dal giovane artista, Hergé dice: “Voi dite di venire a chiedermi dei consigli: ebbene, sono io che dovrei
chiedere a voi!”
In pratica, il papà di Tintin è soggiogato dalla sua maestria grafica, tanto
Cuvelier alla maniera d'Hergé |
che
riesce a convincerlo a provare a cimentarsi nel campo del fumetto, a lui
sconosciuto. Il risultato è talmente evocativo che viene subito
“arruolato” nella nuova impresa che l’editore
belga Raymond Leblanc sta preparando
per le edicole del Belgio. Cuvelier
diviene così uno dei quattro moschettieri che fondano il settimanale Tintin insieme a Hergé, Jacobs e Laudy e il suo personaggio Corentin
ha l’onore di essere pubblicato fin dal primo numero, insieme a Tintin e
Blake et
Mortimer.
Corentin,
personaggio che si muove sul mare e nell’esotica India, rientra nella tradizione
dei giovani mozzi che si imbarcavano sui velieri della potentissima Compagnia olandese delle Indie orientali,
o Vereenigde Geoctroyeerde Oostindische
Compagnie, più nota con l’acronimo VOC.
Nel marzo del 1966, mentre inizia a disegnare il quinto episodio
di Corentin, Le signe du Cobra, scritto da Jacques Acar, Cuvelier incontra Jean Van
Hamme, un giovane venticinquenne, dinamico, che ha sposato una delle sue
modelle preferite, il quale gli propone i propri servizi. E gli sottopone un
soggetto “A titolo di compenso - come dirà con malizia Van Hamme - per la modella
perduta”. Van Hamme contatta le Éditions du Lombard che accettano di
affidargli il soggetto di un futuro episodio di Corentin.
Cuvelier è una figura emblematica nel panorama della bedé belga, perché diviene un’icona del fumetto suo malgrado. In effetti sente sempre più il peso dell’obbligo di creare una storia per la stampa infantile, mentre sogna di realizzare una bedé più libera, più adulta, sia come temi che come struttura e grafica. Rivela a Van Hamme la sua passione per la riproduzione del corpo umano, il suo gusto per la cultura e l’arte classica e la sua inclinazione per l’erotismo. E su queste sue passioni riesce a convincere Van Hamme, il quale a novembre gli sottopone una sinossi iniziale di una storia che oscilla fra il fantastico e il mitologico, avente per protagonista un’eroina svestita, anzi praticamente nuda, non adatta al settimanale Tintin!
Cuvelier è una figura emblematica nel panorama della bedé belga, perché diviene un’icona del fumetto suo malgrado. In effetti sente sempre più il peso dell’obbligo di creare una storia per la stampa infantile, mentre sogna di realizzare una bedé più libera, più adulta, sia come temi che come struttura e grafica. Rivela a Van Hamme la sua passione per la riproduzione del corpo umano, il suo gusto per la cultura e l’arte classica e la sua inclinazione per l’erotismo. E su queste sue passioni riesce a convincere Van Hamme, il quale a novembre gli sottopone una sinossi iniziale di una storia che oscilla fra il fantastico e il mitologico, avente per protagonista un’eroina svestita, anzi praticamente nuda, non adatta al settimanale Tintin!
Nel frattempo Van Hamme
gli sottopone anche una storia per Corentin,
che non si svolgerà più nelle Indie bensì nell’Asia Centrale. La precisione dei
dettagli, dei costumi delle popolazioni locali e la complessità della trama
(una caratteristica del futuro soggettista belga), lasciano però un poco freddo
l’artista, voglioso di disegnare liberamente la bellezza dei corpi umani.
I due si impegnano sul progetto Epoxy, così si intitola la storia per
adulti. Van Hamme sviluppa due
tavole di prova che Cuvelier
disegna, da utilizzare per destare l’interesse degli editori parigini. Infatti
si reca a Parigi con il soggetto e le due tavole, che presenta a Eric Losfeld, da alcuni anni editore di
lussuosi volumi cartonati con storie futuristiche per adulti: da Barbarella di Jean-Claude Forest
a Jodelle di Guy Pellaert, da Scarlett Dream di Robert Gigi a Lone Sloane di Philippe Druillet. Losfeld si mostra interessato e Cuvelier firma il contratto otto giorni
dopo.
1 commento:
Visto che Epoxy dovrebbe essere gia' compreso nella collana Albi Avventura, per Corentin si sa quakcosa in merito?
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