venerdì 14 settembre 2018

Alix, la nuova avventura di Giorgio Albertini



Dopo Marco Venanzi, disegnatore italiano che risiede in Belgio, è con orgoglio che annunciamo che un’altro connazionale è giunto alla corte di Alix, saga classicissima della nostra amata bédé. Ad illustrare il nuovo tomo, il trentasettesimo della serie, intitolato: Veni, Vidi, Vici è stato chiamato Giorgio Albertini, cinquantenne milanese che, dopo aver frequentato la facoltà di Storia medievale all'Università di Milano, ha collaborato con istituzioni e università europee a delle campagne di scavo e alla restituzione grafica di siti archeologici. A lui abbiamo rivolto qualche domanda per sapere qualcosa di più sul suo lavoro e questa storia che è stata prepubblicata dal 13 luglio e per tutta l'estate su Le Figaro Magazine.


Ciao Giorgio,
per iniziare, puoi dirci come un illustratore scientifico decide di impegnarsi nel campo dei fumetti?

G.A: è sempre complesso spiegare esattamente il mio lavoro. Per semplificare, io mi occupo di storia e lo faccio a vario titolo; lo faccio scrivendo saggi storici, articoli o romanzi, lo faccio disegnando soprattutto ricostruzioni di siti archeologici e lo faccio scrivendo e disegnando fumetti. Dunque non esiste una vera cesura tra ciò che faccio ma solo una diversificazione di mezzi. Una cosa che mi permette di arrivare a molti lettori/fruitori differenti. Per il fumetto nello specifico è sempre stata una mia passione e un mio modo di esprimere la narrazione, quasi un passo obbligato.


Di cosa si tratta e come è nato il progetto Chronosquad che ti ha visto impegnato nelle vesti di sceneggiatore? Ci confermi che la serie sarà pubblicata in Italia da Panini Comics?

G.A: Chronosquad è una serie a fumetti sceneggiata da me e disegnata da Gregory Panaccione. Il tema è il viaggio nel tempo ma, nella nostra serie, dopo un primo momento di euforia scientifica si è risolto soprattutto come una possibilità per organizzare turismo di massa. La gente può andare a sciare tra i ghiacci del Pleistocene o a visitare le piramidi in costruzione; vedere la Roma dei Cesari o le battaglie di Napoleone ma usufruendo di resort super lusso che li privano di un vero contatto con quei tempi lontani.



Per gestire i flussi crono turistici esiste un agenzia di controllo temporale che di chiama Chronosquad appunto e noi seguiamo le avventure della sezione Chronosquad di Milano. Il progetto è nato parecchi anni fa, discutendo con Gregory con il quale divido lo studio. Gregory è un talento eccezionale che arriva dal mondo dell’animazione e ormai è una star consacrata del fumetto francese e avevamo voglia di fare qualcosa insieme, così abbiamo unito le nostre competenze e dato vita a Chronosquad che finalmente uscirà nei prossimi mesi per Panini Comics anche in italiano.



Puoi raccontarci come è nato questo sodalizio David B. e con la Casterman per questa nuova storia di Alix?

G.A: Il nostro Alix è nato per una serie di concause che vi racconto. Tre anni fa è venuto nel nostro studio Benoit Mouchart, direttore editoriale di Casterman. Era venuto per chiedere a Greg Panaccione una copertina per la rivista di Casterman Pandora e si è fermato a pranzo. Il nostro studio, lo Studio Capurso (ex Settemondi), raccoglie disegnatori del calibro di Pasquale Del Vecchio (Tex e molto altro), Alfio Buscaglia (Dragonero, Les Mystéres de la Rèpublique e molto altro) Blasco Pisapia (Topolino e molto altro) Vanessa Belardo (Dampyr e anche lei molto altro) Valentina Moscon, Marco Ghion, Andrea Darold e Silvio Giobbio (illustratori, storybarders, fumettisti e molto, molto altro) e il direttore di Casterman ha iniziato a parlare dei progetti della sua casa editrice in un clima molto amicale.


Mostrandogli i miei lavori archeologici Benoit ha subito detto che sarebbero stati perfetti per la serie Alix lanciandomi una palla che ho subito preso al volo. Alix è una serie fondante per il me e il mio lavoro di archeologo. Purtroppo mal pubblicata in Italia, io l’ho conosciuta da bambino durante alcuni viaggi in Francia da parenti che vivono là e mi è rimasta sempre nel cuore.
Dunque nei giorni successivi alla proposta di Benoit Mouchart ho riflettuto sulla possibilità di fare un Alix e quasi immediatamente ho pensato di chiedere a David B. se fosse stato interessato al progetto.


Io e David ci conosciamo da una decina d’anni e condividiamo un amore profondo per la storia, soprattutto quella militare. David B., oltre ad essere uno dei più importanti disegnatori e sceneggiatori francesi, innovatore, protagonista di quella piccola rivoluzione che è stata la Nouvelle Bande Dessinée negli anni ’90 e fondatore dell’Association, è un grandissimo erudito di storia e sapevo che Alix era stata una sua lettura d’infanzia. In più poteva essere l’occasione per lavorare insieme.
Ne abbiamo cominciato a parlare e “Veni Vidi Vici ne è il risultato.


State già lavorando ad un nuovo volume di Alix?

G.A: Casterman ci ha chiesto di impegnarci in un nuovo titolo per la fine del 2019 e ci stiamo lavorando.


In qualche tuo cassetto segreto, nascondi il progetto di un lavoro come autore completo?

G.A: In genere lavoro da solo, per i miei libri, per le illustrazioni scientifiche e inoltre ho già pubblicato alcune cose come autore completo, sia per Casterman che per Delcourt e sicuramente ne farò altre ma, quello che trovo interessante nel fumetto, è la condivisione di una fatica con amici e persone che stimo. È una bella prova che crea forti legami umani e questo mi piace molto.


Quali sono i tuoi interessi nel tempo libero? Sei un lettore di fumetti? Quali sono i tuoi autori preferiti?

G.A: Oltre le ore di lavoro mi dedico il più possibile alla famiglia, alla mia compagna Susanna e ai mie figli Matilde e Oliviero. Nel poco tempo libero che rimane leggo, saggistica, romanzi e fumetti ovviamente ma tutto questo alla fine non è molto lontano dal mio lavoro. Quindi lavoro e famiglia…proprio un uomo all’antica.
Quali sono i miei autori preferiti è difficile sintetizzarlo. Tra gli italiani i classici: Pratt, Toppi, Battaglia e Magnus. Tra i contemporanei Paolo Bacilieri, per fare un nome ma ce ne sarebbero molti altri.


Tra i Francesi sono un fan sfegatato della ligne claire classica, Hergé a capo del Pantheon, seguito da Jacobs, da Martin ovviamente ma amo moltissimo anche Jean Giraud/Moeebius. Poi più vicini a noi, Juillard, Tardi, Joann Sfar, Blutch, Blain, Prudhomme e l’elenco potrebbe continuare.

Grazie.



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