mercoledì 24 aprile 2019

Fabio Bono e il Cavaliere Rosso


Il 2019 è l’anno degli anniversari per gli appassionati del fumetto franco-belga: Tintin ha compiuto 90 anni, Asterix 60, e poi ancora la rivista Pilote, ecc.


Un altro personaggio, sconosciuto in Italia, festeggia i suoi 60 anni. Si tratta di De Rode Ridder (Il Cavaliere Rosso), un fumetto molto popolare nelle Fiandre e nei Paesi Bassi.
Dal 2016 il sanremese Fabio Bono, è il disegnatore titolare della serie creata dai Vandersteen Studios nel lontano 1959. Ad oggi, sono 261 i volumi pubblicati dalle edizioni Standaard Uitgeverij.


Il nostro Fabio Bono è molto apprezzato nel mondo della bédé anche per le serie Confessions d'un templier (2009/11); Cathares (2011/12); Marco Polo (2013/14) e Darwin (2016) che, proprio in questi giorni, ha fatto di nuovo capolino nelle edicole italiane grazie alla pubblicazione su Historica Biografie Mondadori.


Al gentile Fabio abbiamo rivolto qualche domanda:

- Com’è iniziata la tua collaborazione con il fumetto francofono?

F.B.: Lo sbarco nel “mercato” franco-belga è stato il coronamento di un sogno a lungo seguito, già dai tempi di frequentazione della Scuola del Fumetto di Milano dove uno dei miei insegnanti, il grande Enea Riboldi, me lo consigliò come sbocco ideale per il mio stile.
Dopo vari tentativi falliti come disegnatore, l'occasione propizia mi arrivò a Lucca dove conobbi Luca Erbetta che cercava un inchiostratore per la sua serie francese (Watch per Delcourt). Passai subito il test ed incominciai a mettere un piede in quel “mercato”. L'altro piede, come disegnatore, ce lo misi un paio d'anni dopo, con Soleil che accettò il progetto Confessions d'un Templier, trilogia sceneggiata dal tolonese Bruno Falba. La cosa più divertente è che conobbi Luca Erbetta a Lucca, scoprendo solo in un secondo momento che viveva a pochi chilometri da casa mia!


- Parlaci della tua esperienza professionale con la Glénat?

F.B.: Durante la lavorazione dell'ultimo libro per Soleil, iniziai a studiare altri progetti. Sempre Bruno Falba mi propose un'altra trilogia storica, Cathares. Soleil non pareva convinta di quel progetto e così decidemmo di proporla all'amico Benoit Cousin un ex-editor di Delcourt che nel frattempo si era spostato in orbita Glénat. Il contratto arrivò di lì a poco. Cosa dire della Glénat: una gran bella famiglia. Mi ci sono sempre trovato benissimo e al termine della prima serie mi hanno subito trovato un altro impiego, questa volta all'interno della collezione Explora, diretta da Christian Clot, sceneggiatore ed esploratore lui stesso. Come supervisore ho avuto l'onore e la fortuna di avere sempre accanto Philippe Hauri, il direttore editoriale tuttora in carica. Per Explora ho disegnato il dittico su Marco Polo (co-sceneggiato anche dal famoso Didier Convard) e poi quello su Darwin, scritto interamente da Clot. Durante la lavorazione del suo ultimo libro mi è arrivata, assolutamente inattesa, la proposta del restyling del fiammingo Cavaliere Rosso e dopo una approfondita e dura riflessione ho deciso di accettarne l'incarico, pur dovendo, a malincuore, abbandonare il mercato francese e la Glénat in particolare.


- Come e da chi sei stato scelto per la prosecuzione di De Rode Ridder?

F.B.: Dal destino. Ho sempre adorato il genere fantastico ma in Francia, nonostante innumerevoli tentativi, non avevo mai trovato un editore disposto a pubblicarmi storie di questo tipo. Ormai cominciavo ad essere apprezzato sempre più come disegnatore puramente storico e le proposte mi arrivavano quasi esclusivamente su questo genere. Durante una tournée a Middelkerke, nel Belgio del Nord, l'amico Danny Jonckheere mi chiese se fossi disponibile ad incontrare una delegazione dell'editore fiammingo Standaard Uitgeverij, per me allora sconosciuto. Spinto dalla curiosità accettai la visita e mi ritrovai di fronte due persone molto eleganti e professionali che mi descrissero la loro idea di rinnovare quella serie con uno stile più moderno e appetibile anche all'estero. Naturalmente io non avevo mai sentito parlare di De Rode Ridder, il Cavaliere Rosso appunto, e nella prima fase snobbai la faccenda, dimostrandomi tuttavia incuriosito ed in parte interessato ai loro occhi.


Tornato in Italia iniziai a fare qualche ricerca sul web, spinto anche da Danny che cercava di farmi comprendere l'importanza di quella occasione. Si trattava di fare dei test (superati immediatamente) ma soprattutto di garantire la produzione di almeno dieci tavole al mese, cosa che mi avrebbe precluso per almeno due o tre anni la possibilità di accettare altri lavori dalla Francia. Valutai a fondo il contratto e dopo quasi un anno di trattative decisi di firmarne una stesura riveduta e corretta.


Conobbi nel frattempo anche il suo sceneggiatore fiammingo, Marc Legendre, che da ex- giramondo in vela, si era stabilito nell'isolotto vulcanico di El Hierro, nelle Canarie.
Tra le mie condizioni inderogabili c'era anche l'ingaggio del talentuoso Dimitri Fogolin come colorista, anche lui italianissimo.
Nella storia decennale di questa serie si erano avvicendati solamente quattro disegnatori, tre fiamminghi ed un tedesco. Il nostro arrivo da italiani, con uno stile completamente diverso dai predecessori, fu un vero shock per i vecchi fans della serie. Ma l'editore puntò forte su questa scelta e allestì uno spettacolare lancio pubblicitario sui vari Media nazionali. Iniziammo a lavorare sul celebrativo numero 250 della serie ufficiale. Adesso, dopo tre anni e più di dieci libri al nostro attivo, possiamo tranquillamente affermare di avergli fatto vincere la scommessa e la nostra equipe, sempre più solida ed affiatata, continua a lavorare con sempre maggiore entusiasmo alle prossime avventure del nostro cavaliere preferito.


- Che tu sappia, c’è la possibilità concreta di vedere anche in Italia il tuo Cavaliere Rosso?

F.B.: Sarebbe veramente bello. Diciamo che sarebbe un affarone per l'editore italiano disposto ad investirci, visto che da parte mia sarei anche disponibile a garantirgliene la traduzione. Sto aspettando delle risposte.


- I tuoi prossimi progetti sono ancora rivolti al mercato franco-belga ?

F.B.: Come precedentemente scritto, il lavoro su De Rode Ridder è molto impegnativo. Ogni tre mesi viene pubblicato un albo di 30 pagine quindi, se la matematica non è un'opinione, essendo io l'unico disegnatore della serie, ne dedurrete che sto lavorando a ritmi "bonelliani". L'editore al momento è molto contento delle vendite e la soddisfazione è reciproca. La mia equipe lavora con una quasi assoluta libertà creativa e ciò rende il lavoro ancora più interessante ed eccitante. Effettivamente c'è già l'idea di fare dell'altro, oltre a De Rode Ridder. Ma a questo punto mi rendo conto di avere la fortuna di trovarmi nella condizione ideale per accettare solo quelle cose che risponderanno totalmente ai miei gusti. Senza preconcetti tra mercato italiano, francese o belga. ;)


- C’è un personaggio, in particolare, o un genere che ti piacerebbe disegnare?

F.B.: A livello di genere un bel fantasy tradizionale, con elfi, draghi, gnomi, folletti, troll e mostri mai visti prima. A livello di personaggio esistente mi è sempre piaciuto Zagor, oppure il contemporaneo Dragonero che per certi versi è molto simile a De Rode Ridder come sfondi e ambientazioni.


Grazie.

Grazie a voi, è stato un vero piacere poter rispondere per una volta nella mia lingua! :))))

Cronologia De Rode Ridder di Fabio Bono:


250 - De uitverkorene (2016)


251 - De gevangene (2016)


252 - De hellemond (2016)


253 - Het eindeloze eiland (2017)


254 - De vuurproef (2017)


255 - De heks en merlijn (2017)


256 - Het offer (2017)




258 - De hellehond (2018)


259 - De slavin (2018)


260 - De razende magiër (2018)


261 - Het bloedkleed (2019)

Cronologia italiana di Fabio Bono:

Marco Polo
testi di Adam e Convard

1. Le garçon qui vit ses rêves
Glénat, 2013  


- Il ragazzo che seguì i suoi sogni (Gli esploratori della storia)
Serie Rossa 56, Editoriale Cosmo 2017

2. À la cour du grand Khan
Glénat, 2014  

- Alla corte del Gran Khan (Gli esploratori della storia)
Serie Rossa 56, Editoriale Cosmo 2017

Darwin
testi di Christian Clot

1. À bord du Beagle
Glénat, 2016  


- A bordo del Beagle (Gli esploratori della storia)
Serie Rossa 57, Editoriale Cosmo 2017
Historica Biografie 24, Mondadori Comics 2019

2. L’origine des espèces
Glénat, 2016  

- L’origine della specie (Gli esploratori della storia)
Serie Rossa 57, Editoriale Cosmo 2017
di prossima pubblicazione
Historica Biografie, Mondadori Comics



2 commenti:

Fabio Bono ha detto...

Grazie mille Mauro! È stato un vero piacere rispondere alle tue domande!

Unknown ha detto...

Speriamo di vedere Il Cavaliere rosso quanto prima in Italia. Complimenti a Mauro per l'interessante intervista.