venerdì 5 aprile 2019

Asterix ha mai incontrato il Grande Blek?



Probabilmente, anzi quasi sicuramente, quanto scritto in questo post farà storcere il naso e inarcare dubbioso il sopracciglio a più di un lettore, forse alla maggioranza. L’idea è nata, e si è rafforzata rileggendo, con piacere, le avventure di due personaggi pubblicati settimanalmente in edicola dalla Gazzetta dello Sport.


Si tratta del Grande Blek, il famoso trapper creato nel 1954 dal trio EsseGesse, all’anagrafe Giovanni Sinchetto, Dario Guzzon e Pietro Sartoris, per l’editore Dardo,


e di Asterix, il celeberrimo guerriero gallico creato nel 1959 da René Goscinny e Albert Uderzo. Sfogliando le storie delle due celebri serie saltano agli occhi alcuni leit-motiv in comune.

I Personaggi principali


Blek Macigno ha capelli lunghi e biondi, è intelligente e molto forte,


il giovane Roddy è piccolo


mentre il prof. Occultis è un erudito con pancione.


Asterix ha capelli lunghi e biondi ed è piccolo e intelligente e diventa forte con la pozione magica,


Obelix è molto forte e ha il pancione,


Panoramix è un druido sapiente.

L’ argomento


Blek, Roddy, Occultis e i trapper sono ribelli che lottano per la libertà del proprio paese invaso dagli Inglesi


mentre Asterix, Obelix, Panoramix e gli abitanti del villaggio gallico lottano contro gli invasori Romani della Gallia.

I Luoghi


Blek vive con i suoi amici in un campo trapper sperduto nell’America del nord, mentre


Asterix con i suoi simpaticissimi amici dimora in un lontano villaggio dell’Armorica (attuale Bretagna).

La Missione


L’avvocato Connolly, capo dei ribelli a Boston, convoca Blek con Roddy e Occultis, per affidare loro una missione di capitale importanza per la libertà dei patrioti americani.


Anche il capo del villaggio gallico, Abraracourcix, convoca Asterix e Obelix all’inizio di ogni episodio per affidare loro una missione che tenga alto l’onore della Gallia.

La Deambulazione


Per raggiungere città o luoghi lontani Blek e i suoi amici sono mostrati sempre in cammino a piedi, poche volte a cavallo, attraverso foreste.


Anche Asterix e Obelix percorrono a piedi sentieri nelle foreste e strade imperiali per arrivare in lontane località del mondo antico.
La Lite
Sia nel campo trapper che nel villaggio armoricano sono frequenti i litigi fra gli abitanti, che finiscono sempre per riappacificarsi bonariamente.

Il cibo


Uno dei temi ricorrenti è la fame, infatti il trapper e i suoi compagni mangiano in continuazione, soprattutto Roddy e Occultis che hanno una preferenza per gli arrosti con patate, possibilmente di animali selvatici uccisi nelle foreste, e per le torte di mele.


Nelle storie di Asterix hanno fatto scuola la pantagruelica predilezione di Obelix per gli arrosti di interi cinghiali delle foreste e le festose riunioni conviviali finali nel villaggio.

Il Nemico


Per Blek è rappresentato dalle Giubbe rosse inglesi


(in realtà si tratta dei Grenadiers, come testimoniano le lettere G e R sui loro caratteristici copricapi a mitria, soprannominati Red Jackets, da qui Giubbe Rosse con una fortuita assonanza in italiano alle lettere del copricapo).


Negli scontri Blek e i suoi amici vincono sempre, nonostante la superiorità numerica del nemico, che è messo in fuga, con ridicole esclamazioni dei soldati tipo “Mamma mia!”.


Per Asterix e Obelix il nemico è rappresentato dalle “invitte” legioni romane di Giulio Cesare, prese a sberle e pugni dai due, talvolta anche con l’aiuto degli abitanti del villaggio, resi invincibili dalla pozione magica. Memorabili i giochi di parole detti dai poveri legionari brutalmente percossi.


Inoltre, negli scontri al chiuso, in fortezze o prigioni, il risultato è il medesimo nelle due serie, vincono sempre i protagonisti, entrando e uscendo a suon di botte, facendosi beffe delle guarnigioni di guardia!

Incolonnati!


Sia i Granatieri


che i Romani sono spesso rappresentati mentre marciano incolonnati, guidati da ottusi ufficiali, per poi finire regolarmente assaliti e abbattuti come birilli dai nostri eroi.

Conclusioni

Va ricordato che Blek è stato tradotto in Francia un anno dopo la sua uscita nelle edicole italiane, e pubblicato dal 1955 al 1967 sul periodico Kiwi della casa editrice lionese Lug di Marcel Navarro. È, quindi, possibile che le avventure del biondo trapper siano state lette dal duo Goscinny-Uderzo prima della creazione del simpatico universo gallico?


Ovviamente nessuno è in grado di dirlo e non si può certo parlare di plagio, per carità. Allora di semplici coincidenze? Può darsi, ma come diceva Agatha Christie, la regina del giallo: «Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova» e qui siamo di fronte a ben più di tre indizi. E dunque?
Ai lettori l’ardua sentenza!



3 commenti:

pierpaolo ha detto...

mi sembra un paragone tirato per i capelli (del Grande Blek): lo spirito delle due serie è completamente diverso, ingenuamente avventuroso l'italiano, umoristico e grottesco il francese. Ambedue infantili, in un certo senso, ma profondamente diversi, per non parlare dei disegni, sublimi, di Asterix, specie nelle scene d'insieme (Asterix e Cleopatra è un capolavoro di disegno), o nella rappresentazione dei visi dei romani e degli abitanti del villaggio gallo, concetti completamente mancanti il Blek Macigno, abbastanza ripetitivo nella rappresentazione scenica.

Gerardo D'Arco ha detto...

Ma per cortesia

Unknown ha detto...

Mah ... però ... forse ...
Qui non c'entra la qualità dei disegni, ma lo spunto, l'idea iniziale.

PS Forse le lettere GR stanno per Giorgio Re alla latina, come le attuali ER Elisabetta Regina.