Dall’1
ottobre 2019, nel settecentesco Palazzo
Valle, progettato nel centro storico della Catania barocca dall’architetto Giovanni Battista Vaccarini (Palermo 1702-1768), artefice della
rinascita architettonica della città dopo la distruzione perpetrata dal tremendo
terremoto del 1693,
è
visitabile la mostra sui fumetti “Boom!
Dal Fumetto Americano al Neopop”.
L’esposizione,
suddivisa dai curatori in varie sezioni, si pone l’obiettivo di raccontare la
storia e l’evoluzione del Fumetto attraverso 500 opere originali e a stampa, il
cui nucleo principale è rappresentato dalla collezione privata di Maurizio Scudiero, storico d’arte ed
estimatore della Nona Arte.
Si
tratta di rarissime tavole di sunday
e daily strips realizzate dai più
celebri autori statunitensi, insieme ad altre di illustri autori britannici,
argentini e franco-belgi, con numerose tavole per i comic books e rare edizioni
a fumetti.
Notevole
l’esposizione sugli autori italiani, che comprende anche quelli dagli anni
Trenta ai Cinquanta, in genere assenti nelle mostre dedicate al Fumetto,
e una
bella selezione di illustrazioni colorate realizzate negli anni Sessanta per le
copertine di albi dei Fratelli Spada
e di altri editori.
Presenti
molti manifesti e locandine di film su protagonisti della Nona Arte. Di minor interesse, per chi scrive, le sezioni sui manga
e sulla commistione fra arte moderna e fumetti.
La
mostra, prevista originariamente per un’area museale diversa e più ampia,
purtroppo, è stata collocata in un’area più piccola nel Palazzo Valle, per cui
lo spazio ridotto ha costretto i curatori a esporre su più file tutte le cornici
della collezione, appendendole perfino in zone poco illuminate
o
in alto fino al soffitto, come nel caso della tavola originale del Flash Gordon
di Alex Raymond (1935)!
Forse
avrebbero dovuto ridurre il numero di opere da esporre, selezionando quelle più
significative e importanti nella storia del Fumetto occidentale, meritevoli di
una collocazione più adeguata sulle pareti.
In
tal modo i disorientati visitatori avrebbero potuto farsi un’idea più corretta
sull’evoluzione artistica nei vari generi del Fumetto. Considerato, poi, il
costo di 10€ del biglietto di ingresso, a distanza di un mese dall’apertura non
fa una buona impressione la mancanza di didascalie in alcune cornici!
In
una collezione tanto ricca di rinomati artisti del Fumetto mondiale uno si
aspetterebbe di trovare una cospicua presenza dei autori classici franco-belgi.
Purtroppo non è così, tuttavia per i bedefili siciliani si tratta pur sempre di
un’occasione unica per ammirare tavole originali transalpine.
Il
loro elenco comprende:
Lucky Luke
(2006) di Achdé,
Blake et Mortimer
(2005) di Antoine Aubin,
Buck Danny
(2008) di Francis Bergèse,
Gare au Plitch
(1977) di Enki Bilal,
La Jeunesse de Blueberry (2005)
di Michel Blanc-Dumont,
La Compagnie des Indes (1951)
di Bob De Moor,
Matho (1986)
di Philippe Druillet,
Barbarella (1962)
di Jean-Claude Forest,
Blueberry (1990) di Jean
Giraud,
Wanted (2000) di Thierry
Girod,
Michel Vaillant (1979)
di Jean Graton,
stampone
di produzione per Tintin L’Ile Noire (1946) di Hergé,
Avant l’Incal (1997) di Zoran
Janjetov,
Tranches de vie (1975)
di Gerard Lauzier,
Les Aventures de Valentin
Whodunit (2017) di Olivier Lefevre,
Telechamp (1978)
di Sergio Macedo,
Djinn (2013)
di Ana Miralles,
L’Incal Lumiére
(1981) di Moebius,
Luc Orient
(1984) di Eddy Paape,
Pravda la surviveuse (1967)
di Guy Pellaert,
L’Asino d’oro (1985) di Georges
Pichard,
Ric Hochet
(1971) di Tibet,
Due
illustrazioni inedite di Dan Cooper (1976) di Albert Weinberg,
La Jeunesse de Blueberry (1993) di Colin
Wilson.
A
corredo della mostra è stato pubblicato dalle edizioni Lantana un corposo catalogo di 560 pagine, privo, però, di indice analitico
finale che permetta di trovare un autore o un personaggio fra i tanti citati!
1 commento:
bellissimi,dovrebbe esserci una mostra al mese cosi'
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