mercoledì 21 febbraio 2018

E Weinberg creó Dan Cooper - parte terza



Su Albert Weinberg abbiamo già detto che non esiste una fiorente saggistica, pur facendo parte di quella generazione di autori che hanno sostenuto il peso del settimanale Tintin negli Anni Cinquanta, forse perché rimasti schiacciati fra i pezzi da novanta (Hergé, Jacobs, Cuvelier, Vandersteen e Tibet) e successivi nomi di peso imbarcati da Greg, per il rilancio del periodico. Questo per dire che non ci sono molte fonti da cui attingere notizie su di lui, il quale doveva avere, forse, una personalità poco appariscente al contrario di altri colleghi più effervescenti. Però la sua creatura rientra a buon diritto fra le star del settimanale edito dalle mitiche Éditions du Lombard, ricordato ancora con affetto dai lettori di bedé, anche italiani.


Dopo i primi cinque episodi sul genere science-fiction alla Jacobs e i tre scritti da Jean-Michel Charlier, Weinberg riprende il controllo delle vicende della propria creatura. Quindi abbandona la squadriglia di piloti che Charlier aveva affiancato al pilota canadese e ritorna a fargli vivere avventure “in solitario”, accompagnato dal solito giovincello biondino Pierrot e da un cane di nome Coquin. A questo barboncino dal pelo nero Dan dovrà la vita due volte.


Nell’ottavo volume, Le secret de Dan Cooper, Dan affonda in mare aperto, svenuto per l’impatto, per l’esplosione dell’aereo che stava guidando: il cane lo salva dall’annegamento certo afferrandolo sott’acqua per il colletto degli abiti e tirandolo in superficie, forse in maniera poco realistica data la differenza di stazza fra i due, ma questo è il bello dei fumetti, la sospensione della incredulità!


Nel decimo, Fantome 3 ne repond plus, il cane salta per mordere il braccio del cattivo di turno che sta per sparare con una pistola a un Dan disarmato.


Dall’undicesimo, Acrobates du ciel, ritorna la squadriglia acrobatica con un nuovo acquisto, la bionda sergente Francine Breton. Finalmente escono di scena Pierrot e Coquin e le trame diventano adatte a un pubblico più adulto e smaliziato. Non mancano tavole di grande bellezza con duelli e acrobazie aeree in cui l’autore si dimostra un maestro.


Dal quattordicesimo volume, Panique à Cape Kennedy, come altre serie targate Le Lombard, la foliazione scende a 44 pagine, per cui le trame diventano forzatamente più scorrevoli ma meno approfondite.


Negli episodi successivi Dan ha un incontro ravvicinato con dischi volanti e alieni, il tutto però reso sempre sotto un’ottica del possibile, tipica delle storie di Weinberg, seguono anche scontri con organizzazioni sul genere della Spectre e ripetute avventure hanno per oggetto la conquista dello spazio.


In alcuni episodi riecheggiano gli affascinanti duelli di Michel Vaillant con piloti mascherati misteriosi, solo che in questo caso si tratta di piloti di aerei supersonici, o trame spionistiche che riportano alla mente quelle di Bob Morane.


Bisogna aspettare il ventiduesimo volume, Crash dans le 135!, per vedere che Dan sembra aver trovato l’anima gemella nella bionda norvegese Randi Nielsen, da lui incontrata in Ciel de Norvège.


In realtà, in ogni avventura l’autore mette un nuovo personaggio femminile che il più delle volte finisce con lo sposare un pilota amico di Dan, solo il nostro sembra rimanere scapolone impenitente. E in effetti Randi lo abbandona dopo un idillio e promesse reciproche d’amore di cui i lettori sono stati tenuti all’oscuro, salvo poi rincontrarla per caso nel deserto dell’Oman (!), mica in una piccola città!


E alla fine dell’avventura, e contrariamente a quanto si potrebbe pensare, lei se ne va. Ma evidentemente è destino fra i due perché nel successivo episodio lui la incontra, anche questa volta per caso, su un aereo che sta precipitando, e lei, pur amandolo, lo lascia di nuovo senza dare spiegazioni per l’abbandono. Si incontreranno ma non vi sveliamo come va a finire. Non si sa mai, nel caso qualche coraggioso editore decidesse di tradurre tutti i volumi del pilota canadese…


Comunque sia, in ossequio al mutare dei tempi e dei gusti dei lettori, le trame diventano più drammatiche e si approfondiscono le psicologie dei personaggi, perdendo quella semplicità nelle caratterizzazioni, tipica dei primi episodi. Per inciso, nel quarantesimo volume l’autore fa vedere il primo e unico nudo femminile.


Per quanto riguarda le edizioni va detto che le sue sono state vere e proprie peregrinazioni, degne di un Odisseo, passando da un editore all’altro. Per brevità diciamo solo che il volume 23 è stato edito da Dargaud, poi dal 24 al 26 da Fleurus, i 27 e 28 da Novedi, il 29 da Hachette, il 30 da Novedi, il 31 da Hachette, da 32 a 36 da Novedi e i rimanenti da Dargaud. Niente male, eh? 

Il nome del personaggio Dan Cooper, secondo Tibet, è stato suggerito da sua moglie nel corso di una conversazione fra amici. Accettiamo l’affermazione del papà di Ric Hochet senza poterla contestare o confermare, proprio per quel che dicevamo prima, una mancanza quasi totale di notizie sull’autore.


Guardando le storie notiamo che nella composizione di molte vignette e di alcuni volti l’autore si rivela un “seguace” di Milton Caniff e di George Wunder, forse più di quest’ultimo, e la conferma si ha nel trentacinquesimo volume intitolato Dragon Lady, omaggio all’avvenente protagonista di Terry and the pirates.


Negli ultimi episodi aumentano le schede tecniche su aerei, razzi e quant’altro, le tute e le uniformi sono sempre più dettagliate, a dimostrazione di una grande ricerca da parte dell’autore, che moltiplica le sue visite negli aeroporti, nelle basi spaziali, su sottomarini e portaerei. Purtroppo, sempre negli ultimi episodi, i colori utilizzati sono a dir poco orripilanti, le tavole sembrano macchie scure che sommergono senza alcun ritegno il disegno, pur sempre pregevole, di Weinberg! Una cosa assolutamente senza senso! Speriamo che l’ipotetico e coraggioso editore italiano di cui sopra non faccia un pura e semplice operazione commerciale fregandosene di questa gravissima pecca.


Ma Dan Cooper non è l’unico personaggio di Weinberg, perché nel ventesimo volume, L'Affaire Minos, il pilota incontra ad Atene una guida bionda, Vicky Ciulli, che diventerà protagonista di uno spin-off in alcuni storie brevi pubblicati sul settimanale Tintin nel 1970.



Sempre per il periodico di Leblanc crea nel 1962 la serie di fantascienza Alain Landier, una ventina di racconti di quattro tavole ognuno, che in un certo senso prefigurano X-Files.


Disegna inoltre per la stampa quotidiana su Le Soir la serie umoristica Vicomte e le avventure sottomarine Les Aquanautes (1971), per circa 300 tavole.


Nel 1971 crea Knut Andersen per Pep e due anni dopo per la rivista tedesca Zack inizia Barracuda, un team di archeologi sottomarini operanti in tutto il mondo, ripresa poi dall’effimero Super As e da Tintin.


In Italia, per Il Corriere dei Piccoli crea nel 1969 una serie di spionaggio alla James Bond, Giovanni di Celli,


e poi dal 1971 Aquila, una sessantina di racconti brevi in otto-dieci tavole, alcuni ripresi su Zack, in cui ci sono reciprocità con storie brevi create per Dan Cooper.


Cronologia - Dan Cooper dopo Tintin


Avventure lunghe

Opération Kosmos 990 (46 tavole)   
Album 26 (Fleurus 1980)  
Integrale 8, Le Lombard 2003

Programme F-18 (46 tavole)
Album 27 (Novedi 1981)
Integrale 8, Le Lombard 2003

F-111 en péril (45 tavole)
Album 28 (Novedi 1981)
Integrale 9, Le Lombard 2003

L'aviatrice sans nom (46 tavole)
Album 29 (Hachette 1982)
Integrale 9, Le Lombard 2003

Pilotes sans uniforme (46 tavole)
          Album 30 (Novedi 1982)  
Integrale 9, Le Lombard 2003

Navette spatiale (46 tavole)   
          Album 31 (Hachette 1983)
Integrale 9, Le Lombard 2003

Viking connection (46 tavole) 
          Album 32 (Novedi 1984)  
Integrale 10, Le Lombard 2003

Target (46 tavole)
          Album 33 (Novedi 1985)  
Integrale 10, Le Lombard 2003

"Silver fox" (46 tavole)
          Album 34 (Novedi 1985)  
Integrale 10, Le Lombard 2003

Dragon Lady (46 tavole)
          Album 35 (Novedi 1986)  
Integrale 10, Le Lombard 2003

L'avion invisible (46 tavole)    
          Album 36 (Novedi 1987)  
Integrale 11, Le Lombard 2003

La vrille (46 tavole)        
          Album 37 (Novedi 1989)  
Integrale 11, Le Lombard 2003

Pilotes fantômes (46 tavole)
Album 38 (Dargaud 1990)
Integrale 11, Le Lombard 2003

L'otage du Clémenceau (46 tavole)
Album 39 (Dargaud 1990)
Integrale 12, Le Lombard 2003

Alerte sur le "Clem" (46 tavole)
Album 40 (Dargaud 1991)
Integrale 12, Le Lombard 2003

L'œil du tigre (46 tavole)
Album 41 (Dargaud 1992)
Integrale 12, Le Lombard 2003

Storie brevi

Le riedizioni Loup e Hibou raccolgono prevalentemente riedizioni di storie scritte negli anni 70 e 80, qui elencate in presunto ordine cronologico. Completeremo la cronologia una volta in possesso di maggiori informazioni

Zone magnétique ()               
Album Hibou 2004 - Echec et Mat!

Pilotes traqués ()          
Album Hibou 2004 - Echec et Mat!

Violation de frontière ()                   
Album Hibou 2006 - Les intrus

Le cousin de Catania ()          
Album Hibou 2008 - Tous azimuts

Colis explosif pour Hongcong ()               
Album Hibou 2004 - Echec et Mat!

L’espion noir ()             
Album Hibou 2006 - Les intrus

Action immédiate (10 tavole)           
Album Hibou 2006 - Les intrus

Rendez–vous orbital (8 tavole)                  
Album Hibou 2008 - Tous azimuts

Les justiciers de l’espace (6 tavole)           
Album Hibou 2010  - L'île au géants

Boneyard 22 (7 tavole)           
Album Hibou 2008 - Tous azimuts

Prémonition?  ()  
Album Loup 2004 - Mystères et secrets

Coup au but!  (6 tavole)
Album Loup 2004 - Mystères et secrets

Chibou ()   
Album Loup 2004 - Mystères et secrets

O.V.N.I. ()  
Album Loup 2004 - Mystères et secrets

Les otages ()       
Album Hibou 2008 - Tous azimuts

l'île aux géants ()
Album Hibou 2010  - L'île au géants

2 commenti:

Corrierino ha detto...

Giovanni Di Celli nel 1969 sul CdR? Mai visto. Anche perché il CdR è nato nel 1972.

Unknown ha detto...

Sul Corriere dei Piccoli, lo ricordo. Mi stupì l'accurata ambientazione torinese...