mercoledì 20 giugno 2018

Il lato bédé di Etna Comics 2018



La manifestazione catanese di Etna Comics di solito si rivolge a un pubblico che legge soprattutto fumetti con personaggi bonelliani, anglo-americani e giapponesi. Per cui è stata una vera sorpresa trovare tre autori italiani che hanno prodotto opere per il mercato franco-belga e un ospite inusuale, il direttore editoriale delle edizioni francesi Soleil.


Gli autori sono il materano Giuseppe Palumbo, creatore di Ramarro nonché collaboratore di Diabolik e Martin Mystére,


l’abruzzese Tanino Liberatore, attualmente vivente in Francia è il cartellonista ufficiale della manifestazione e il creatore con Stefano Tamburini del celebre personaggio Ranxerox.


Il messinese Lelio Bonaccorso, autore di storie di graphic journalism, sta spopolando in libreria con il volume Salvezza, edito da Feltrinelli e scritto dall’amico giornalista Marco Rizzo, soggettista di tanti suoi lavori.



Il racconto è un diario di bordo sul mese, entusiasmante e tragico, da loro vissuto sulla nave Aquarius della ONG SOS Mediterranée, oggi alla ribalta della scena politica italiana, europea e non solo per il problema dell’immigrazione.



Palumbo e Liberatore sono stati stato presenti allo stand delle edizioni Comicon con i loro volumi, in particolare le edizioni integrali di Ramarro e Ranxerox. I due autori, fianco a fianco, sembrano Bibì e Bibò, i celebri fratellini monelli del Fumetto.


Giuseppe Palumbo, persona simpatica ed estremamente collaborante con i fan, non ha bisogno di presentazione;


ha realizzato l’anno scorso per la Dargaud la bedé Escobar su testi di Guido Piccoli. Recentemente tradotta sulla collana Oscar INK della Mondadori, la bedé narra la fine di Pablo Escobar, il re della coca del cartello di Medellin, ucciso dopo una caccia serrata da parte di reparti speciali colombiani e di agenti della CIA, caccia che ricorda un solo precedente simile, quella in Bolivia per Ernesto “Che” Guevara, finita come tutti sappiamo.


La ricostruzione degli autori è abbastanza precisa, i disegni fatti a matita con colori applicati direttamente rendono molto bene la freddezza dell’ambientazione e la tragicità dell’argomento. Ci auguriamo che Palumbo dia un’ulteriore prova della sua arte per bedé, come dire, più di fantasia.



In effetti in questi ultimi tempi, fra le molte bedé tradotte, spiccano quelle su argomenti legati alla Storia (soprattutto sulle collane Historica e Historica Biografie pubblicate da Mondadori Comics) affidate ad autori italiani. La cosa è gratificante ma ci piacerebbe vederli alla prova anche su personaggi seriali della bedé, perfino evergreen.


Tanino Liberatore è arrivato al successo internazionale con Ranxerox, il simpatico cyborg coatto creato in collaborazione con Stefano Tamburini e pubblicato prima sulla rivista Cannibale e poi su Frigidaire. Definito da Frank Zappa il “Michelangelo del fumetto”.


Nella maturità si dedica all’illustrazione e alla pittura, ma il suo cybercoatto è rimasto nel cuore dei lettori.



Nel 1993 ha pubblicato in Francia la terza parte di Ranxerox su testi del regista Alain Chabat, tradotta tre anni dopo sulla rivista Selen delle Edizioni 3ntini & C.


L’altro autore, Lelio Bonaccorso, ha realizzato per Glénat il volume Le pére turc, su testi di Loulou Dedola. Leggendo sul programma della manifestazione catanese che sarebbe stato ospite di Etna Comics 2018 allo stand Becco Giallo, gli abbiamo chiesto di portare una copia dell’edizione francese, cosa che, molto gentilmente, ha fatto.



Il racconto sulla vita di Mustafa Kemal detto Ataturk, fondatore del moderno stato turco, non è la solita stucchevole biografia di un personaggio storico, il racconto è scorrevole, ha addentellati con le attuali problematiche sul terrorismo di matrice islamica e si legge tutto d’un fiato. La prova artistica di Bonaccorso è molto convincente, per non dire ottima.


Sul recente vernissage in una grande libreria di Lione, dove è stato presentato il volume Glénat per una sessione di firme, l’autore, giustamente soddisfatto, ha riferito che tutte le copie presenti sono state vendute, un fatto che il proprietario della libreria ha detto essere avvenuto solo un’altra volta in 35 anni di attività.


In questi giorni ha partecipato con successo a un tour di dedicacé a Nizza, Narbona e Rochefort, ottenendo un successo di vendite (e di questo ne siamo contenti per lui) e, soprattutto, un apprezzamento dei lettori per i temi trattati con profondità nella bedé. Attendiamo da lui altre belle opere in lingua francese.


Dulcis in fundo, nella manifestazione catanese è stata organizzata un’interessante tavola rotonda fra Palumbo e Jean Wacquet, direttore editoriale delle edizioni Soleil dal 2001. Il titolo era “Francia-Italia: fumetto a confronto”.


Dopo le considerazioni di Palumbo e Wacquet sulle differenze fra i due mercati abbiamo potuto rivolgere due domande al signor Wacquet. La prima su eventuali cambiamenti avvenuti in Soleil dopo la cessione nel 2011 della casa editrice da parte del suo proprietario, Mourad Boudjellal, all’editore concorrente Guy Delcourt. Il signor Wacquet ha risposto che non sono avvenuti cambiamenti perché Delcourt è un editore intelligente e non ha cambiato nulla nella struttura editoriale già esistente, soprattutto perché funzionava bene.


La seconda domanda è stata su sue previsioni di crescita nel mercato francese, considerato che da quasi vent’anni quest’ultimo è in costante crescita. La risposta è stata che, attualmente, non ci sono segni che lascino prevedere una crisi imminente. Per quanto riguarda Soleil, va molto bene la collezione Jeunesse.

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