giovedì 20 settembre 2018

Il cinquantenario di Epoxy, festa della bellezza carnale – parte seconda


Nella primavera del 1967, i due autori ottengono il via libera per il sesto episodio di Corentin, per cui solo a maggio Van Hamme inizia a redigere lo scenario definitivo di Epoxy. In estate, un soddisfatto Cuvelier porta le prime tavole a Losfeld, anche se poi la bedé subirà gli alti e bassi dell’umore dell’autore, così come avvenuto per gli episodi di Corentin, con conseguenti momenti di fermo che influiranno nell’unità di stile del racconto, pur rimanendo nell’insieme un opera di alto livello grafico.



Solo dietro insistenze di Losfeld, Cuvelier porta a termine il racconto, il cui volume esce nel maggio del 1968, in concomitanza con i noti eventi contestatari, che scuotono la Francia e tutto il mondo occidentale; la coincidenza metterà in ombra l’evento editoriale che avrebbe meritato ben altra accoglienza.



In ogni caso Epoxy rimane un opera da cui traspaiono tutte le passioni dell’artista, di cui sopra.
La sopracopertina mostra in prima e quarta di copertina due immagini di donne nude contornate da fregi e lettere in stile greco antico. All’interno la storia è suddivisa in brevi capitoli, ognuno colorato in bicromia, con un colore base, come nel volume di Barbarella edito da Losfeld.



L’inizio e la fine del racconto lasciano un poco perplessi il lettore, sembrano un poco affrettati. Perplessità che sono subito soffocate dalla bellezza dei disegni di Cuvelier quando l’eroina si muove bel mondo della mitologia. Alcune vignette fanno venire in mente i fumetti e le illustrazioni sado-maso del circuito underground, e forse in alcune immagini l’artista si è fatto influenzare da esse.



L’inizio è piuttosto debole, l’eroina viene salvata in un naufragio da un ricco vegliardo, nel cui yacht si svolgono orge, ed è destinata da lui a essere sacrificata agli dei mitologici. La nave affonda e per una falla nello spazio-tempo (ma non solo) la protagonista si risveglia in pieno mondo mitologico greco!  
Nel secondo capitolo si entra nel vivo del racconto con le amazzoni della regina Ippolita, con Ercole e Teseo.



C’è una vignetta di Epoxy sdraiata nuda, con una torsione del corpo e il volto girato verso le mura alle sue spalle, che risulta essere una delle immagini del fumetto più copiate da altri autori (se ne contano oltre cento imitazioni). Dopo, la candida eroina incontra molti dei personaggi della variegata mitologia greca, compresi gli dei, subendo o accettando le avances amorose anche da parte loro. C’è pure l’immancabile catabasi (discesa nell’Ade).
Indubbiamente i due celebri autori belgi hanno creato una bedé erotica, perché il tutto è un tripudio di nudi maschili, femminili e di esseri mitologici, le cui parti sessuali sono sempre nascoste con qualche drappo e con angolazioni particolari nelle inquadrature ideate dall’artista.



Abbondano scene di amplessi amorosi e orgiastici che però non sfociano nella pornografia pura e semplice, lontana mille miglia dalla sensibilità artistica di Cuvelier, per cui non ci sono atti sessuali espliciti, i disegni lasciano solo intuire o meglio  immaginare al lettore cosa succederà.



Per inciso, ricordiamo Ulysse (1974) di Georges Pichard, l’altra celebre bedé erotica, che si svolge nel mondo mitologico greco, benché con una componente fantascientifica più accentuata.

Edizioni francesi


Le Terrain Vague di Eric Losfeld, 1968


Horus, 1977


Marcus, 1981


Blue Circle, 1985


Claude Lefrancq, 1997


Collana Signé, Le Lombard 2009


Le Lombard, 2009

Edizioni italiane

- Nel regno delle amazzoni (solo 2 capitolo), vol. n.9, Enciclopedia dei fumetti, Sansoni Editore, 1970



5 commenti:

Luca Lorenzon ha detto...

RW Lineachiara ha pubblicato un'edizione di Epoxy?! Non ne sapevo nulla.

poison ha detto...

ma non è mai uscito con la Lion!!!!

ZonaBeDé ha detto...

Vero. Annunciato e mai uscito. Abbiamo corretto, grazie a entrambi per la segnalazione.

Luca Lorenzon ha detto...

Ah, ecco, mi pareva strano: sennò lo avrei preso di corsa! :D

danyellow ha detto...

mannaggia, ieri alla fiera a Bologna ho trovato l'edizione Horus, solo in bianco nero ma comprata subito. :-) mannaggia, quanto mi fate spendere :-)