Che René Goscinny
sia stato il maggiore scrittore di bédé umoristiche del dopoguerra è
difficilmente contestabile. Il successo di Asterix e Lucky Luke, personaggi che grazie a lui e alle
mani di Uderzo e Morris sono ancora oggi best-seller che
si piazzano ai primi posti delle classifiche di vendita in Francia sbaragliando
anche i romanzi più alla moda.
Malgrado la sua inaspettata e per certi versi assurda fine l’abbia
stroncato a soli cinquantun anni nel 1977, la sua produzione è immensa tanto
che esistono ancor oggi storie celate nelle pieghe del tempo mai più
ripubblicate anche in francese, per non parlare in Italia dove il fumetto
umoristico da anni non sembra più attirare l’interesse di editori e lettori e,
con rare eccezioni, solo l’avventura e soprattutto quella supereroistica e western
sembrano avere successo.
Nei giorni scorsi uno degli innumerevoli hors-serie che
continuano a uscire nelle edicole oltralpe, e che poi sono ripubblicati in
versione cartonata per le librerie, è stato appunto dedicato alla produzione “dimenticata”
di questo grande autore.
La prima perla è la storia scritta e disegnata (sì, disegnata,
proprio così!) da Goscinny quando agli
inizi si era ripromesso di essere autore completo delle sue fantasie. Presto
però aveva scelto di associarsi a talentuosi disegnatori per creare connubi dai
grandi risultati.
Nel volumetto di un centinaio di pagine si possono godere,
tra gli altri, i lavori realizzati con Cabu,
Bretecher, Mezières e Giraud oltre
a piccole chicche grazie alla mano, tra gli altri, di Attanasio,
Will, Uderzo e un’originale foto-fumetto-romanzo, Les Aventures de
Pierre et Paul.
Completa il tutto un’intervista con la figlia, Anne Goscinny, scrittrice anch’essa,
che ha fondato nel 2012 le edizioni IMAV,
dove sono pubblicati molti personaggi del padre come Iznogoud, Le petit Nicolas e Valentin le vagabond, e recentemente
l’Istituto René Goscinny.
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