1954
L’Onda Septimus (16 episodio, 2013)
Jean Dufaux, Antoine Aubin e Etienne Schréder
Questo
episodio è il seguito del Marchio Giallo, anzi un omaggio al celebre
racconto. Quattro persone tentano di proseguire la strada intrapresa dal dottor Septimus nelle sue ricerche
sull’Onda Mega.
Olrik, uscito in stato
confusionale dalla prigionia mentale del dottore, è tenuto sedato con sostanze
stupefacenti in una fumeria d’oppio londinese di proprietà di Lily Sing, una signora cinese, in
combutta con i quattro. La droga seda il suo stato psicotico che si manifesta
con crisi violente.
Come
spiega il soggettista Dufaux, Olrik è un uomo molto orgoglioso che è stato al fianco di un
imperatore (Basam-Damdu) e che poi
ha dovuto umiliarsi con Septimus, il
quale lo ha costretto a prostrarsi davanti a lui e lo ha considerato come una
cavia, chiamata Guinea-Pig. La sua
mente non riesce ad accettare questo fatto e da questo stato conflittuale hanno
origine le sue crisi psicotiche. Olrik
afferma, inoltre, di avere letto in gioventù i filosofi, i quali gli hanno
insegnato a preferire la pratica alla teoria, i vincitori ai vinti: una nota
sulla cultura classica del perfido malandrino!
Anche
Mortimer ha realizzato una copia del
laboratorio di Septimus, aiutato dal
fedele Nasir, contrario a questi
esperimenti sull’Onda Mega.
Il
mistero si infittisce per alcuni effetti collaterali paranormali che rendono
avvincente la lettura del racconto.
L’episodio
è pieno di strizzatine d’occhio, per esempio, nell’ultima vignetta della
diciottesima tavola un passante è il critico letterario Francis Albany, il personaggio di Jean-Louis Floc’h e François
Rivière.
Altro
omaggio sono alcuni poveri soldati ricoverati nel Bedlam Hospital, che a un’ora precisa si riuniscono, tutti
angosciati, per far fronte a un imminente attacco immaginario e che ricordano i
sette esploratori preda di una trance di possessione collettiva nel tredicesimo
episodio di Tintin, Le 7 Bolle di
Cristallo, nella cui realizzazione Hergé è stato aiutato da Edgar
P. Jacobs. Alla fine della realistica esibizione i soldati si inginocchiano
e recitano la litania di lode che Septimus
ha imposto ai suoi tre ex-amici, resi schiavi dall’Onda Mega nell’episodio del Marchio
Giallo.
Per
uno spostamento in taxi, Mortimer
chiama il baffuto Dick, anche lui
presente nel precedente episodio.
Nelle
concitate scene finali, per un attimo i due nemici mortali, Mortimer e Olrik, si alleano per fronteggiare la straordinaria invasione di
centinaia di Septimus attirati dalla
presenza dell’originale Guinea-Pig.
Per giunta, il professore aiuta il malandrino a sfuggire al loro inseguimento e
lo porta in salvo nel suo laboratorio, dove lo sottopone a un esperimento con
l’Onda Septimus, così chiamata da
lui, per cancellare gli effetti dell’Onda
Mega e gli ordini del folle dottore dalla mente di Olrik.
Alla
fine degli eventi il povero Olrik
rimane in uno stato demenziale, in preda all’Onda Septimus. E nell’ultima vignetta si vede il cattivo nel Bedlam
Hospital, seduto in trance davanti ai soldati, mentre tutti ripetono in coro
una medesima parola: Asilo.
1954
L’Affare Francis Blake (9 episodio, 1996)
Jean Van Hamme, Ted Benoit
In
questo racconto c’è un salto, perché manca un legame con il precedente episodio
finito con Olrik rinchiuso
nell’ospedale militare psichiatrico, mentre adesso è perfettamente “sano” di
mente, così come può esserlo uno psicopatico par suo. Nell’episodio che
dovrebbe uscire prossimamente sarà colmato questo “buco”. Si sa solo che
dovrebbe essere il seguito dell’Onda Septimus.
Torniamo
a quello di cui stiamo parlando. Nella trama non ci sono manoscritti favolosi o
affascinanti ipotesi fantascientifiche; il racconto si svolge negli anni della
Guerra Fredda, con infiltrazioni di spie russe nell’amministrazione britannica.
In quel periodo ha fatto molto scalpore lo scandalo spionistico dei Cinque di Cambridge, ovvero cinque
giovani britannici, agenti segreti doppiogiochisti al servizio dell’Unione
Sovietica: Kim Philby, Guy Burgess, Donald Duart Mclean, Anthony Blunt e John
Calmcross, la cui storia, realizzata da Valerie
Lemaire e Olivier Neuray, è
stata pubblicata su Historica n.86 (Mondadori Comics). Il clima di quegli
anni nell’intelligence inglese rivive perfettamente nei romanzi del ciclo su John Smiley di John Le Carré, cui sembra ispirarsi Jean Van Hamme.
Incentrato
su Francis Blake, il racconto parla
dei soldati nell’ombra, cioè le spie. Inizia durante una riunione
dell’Intelligence Service a Scotland Yard, fra cui sono presenti Blake, il suo vice Honeychurch e il suo vecchio compagno di addestramento William Steele, capo dell’MI6, per
discutere di talpe e falle nei servizi segreti britannici.
Segue
un incontro di Blake con Mortimer nel Centaur Club, sempre serviti
dall’’impeccabile maggiordomo James.
Il lettore scopre che in questo momento il barbuto professore lavora come
ricercatore presso il Center of Scientific and Industrial Research, situato
alla periferia di Londra.
Nel
corso del racconto torna l’ispettore
capo Kendall di Scotland Yard.
Blake, incolpato di
essere la talpa fugge da Londra e si ritrova prigioniero nelle grinfie di Olrik e del suo aiutante/assassino Jack.
Quando
Mortimer arriva in Scozia dice che
la propria madre era imparentata con il clan dei Macquarrie.
I
nostri, ovviamente, scoprono i traditori e smantellano la rete spionistica,
sconfiggendo ancora una volta il perfido Olrik,
che, però, riesce a sfuggire.
Alla
fine, ovviamente, Blake sarà
riabilitato e i due amici riceveranno la Victoria Cross, concessa da Sua Maestà
per aver smascherato la talpa e la rete spionistica.
Post precedenti: Parte prima - Parte seconda - Parte terza - Parte quarta - Parte quinta
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