Nei mesi che
seguirono la fine della Seconda Guerra Mondiale le riviste di BeDé subirono
drastici cambiamenti sia in Francia che in Belgio: quelle più legate agli
occupanti furono chiuse, ne nacquero di nuove sugli ideali della lotta al
nazismo e della resistenza. Coq Hardi
è una di queste ultime, nata dall’impegno e dalla fatica di Marijac (nome d'arte di Pierre Dumas), editore, redattore,
sceneggiatore e disegnatore allo stesso tempo. Anche se dopo i primi numeri la
presenza totalizzante di Marijac si
riduce e nel periodico appaiono le firme di altri autori, Coq Hardì rimane per tutta la sua vita fortemente segnato dalla
presenza forte di questo nome sacro della BeDé della metà del secolo scorso e
dalla forte volontà di diffondere e propagandare i valori della resistenza. Una
delle storie più celebri e ricordata è infatti Les 3 mousquetaires du maquis, apparsa nelle sue pagine per molti anni e
successivamente pubblicata in albi e volumi.
Alla storia di questo periodico è dedicato Coq Hardi, dalla resistenza all'ecologia,
Nelle sue
venti pagine oltre alla storia della rivista, a un profilo di Marijac, alla
cronologia di tutto quello che è apparso sul periodico, sugli albi e nei supplementi,
è presente Il Giustiziere, una storia di Le Capitaine Mystere, testi e disegni di Marijac
Scorrendo l’elenco degli autori non francesi, si nota
la presenza di Jacovitti, Bellavitis, Caprioli, Polese e altri sceneggiatori e disegnatori italiani,
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