sabato 5 aprile 2014

Coq Hardi, dalla resistenza all'ecologia



Nei mesi che seguirono la fine della Seconda Guerra Mondiale le riviste di BeDé subirono drastici cambiamenti sia in Francia che in Belgio: quelle più legate agli occupanti furono chiuse, ne nacquero di nuove sugli ideali della lotta al nazismo e della resistenza. Coq Hardi è una di queste ultime, nata dall’impegno e dalla fatica di Marijac (nome d'arte di Pierre Dumas), editore, redattore, sceneggiatore e disegnatore allo stesso tempo. Anche se dopo i primi numeri la presenza totalizzante di Marijac si riduce e nel periodico appaiono le firme di altri autori, Coq Hardì rimane per tutta la sua vita fortemente segnato dalla presenza forte di questo nome sacro della BeDé della metà del secolo scorso e dalla forte volontà di diffondere e propagandare i valori della resistenza. Una delle storie più celebri e ricordata è infatti Les 3 mousquetaires du maquis, apparsa nelle sue pagine per molti anni e successivamente pubblicata in albi e volumi.


Alla storia di questo periodico è dedicato Coq Hardi, dalla resistenza all'ecologia,

 l’inserto del numero 89 di Fumetto, la rivista dell’ANAFI (Associazione Amici del Fumetto e dell’Illustrazione) disponibile da questo mesi per i soci.



Nelle sue venti pagine oltre alla storia della rivista, a un profilo di Marijac, alla cronologia di tutto quello che è apparso sul periodico, sugli albi e nei supplementi, è presente Il Giustiziere, una storia di Le Capitaine Mystere, testi e disegni di Marijac
Scorrendo l’elenco degli autori non francesi, si nota la presenza di Jacovitti, Bellavitis, Caprioli, Polese e altri sceneggiatori e disegnatori italiani,


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