Da pochi giorni ha fatto capolino nelle edicole il nuovo volume di Alpha intitolato: Un giretto con Malcom pubblicato dall’Editoriale Aurea nella collana AureaComix.
Alpha è un’avvincente e
iperealistica serie di spionaggio prodotta dalla casa editrice Le Lombard che ha riscosso grande
successo in tutta Europa. Si tratta di un fumetto che, in maniera quasi
premonitrice, ha anticipato alcuni scenari legati al potere che in questi
ultimi anni hanno assunto le mafie dell’est. La caduta del muro di Berlino e la
fine dell’URSS hanno completamente cambiato la faccia dell’Europa e del mondo
intero, generando una nuovo tipo di «Guerra Fredda».
In questo contesto, nasce la criminalità organizzata russa, che guarda verso l’Ovest stringendo alleanze economiche e politiche. Questa nuova mafia, grazie alla sua rete di collusioni e protezioni, si è potuta espandere e insinuare all’interno dei settori dell’economia legale di tutto il mondo. Per contrastare l’esponenziale crescita di questo fenomeno, è chiamato anche Dwight Delano Tyler, nome in codice Alpha, un dinamico agente dei servizi segreti della CIA che si avvale dell’assistente Sheena Ferguson, una bella ragazza di origine vietnamita.
Questo formidabile thriller, ricco di un susseguirsi di emozioni e colpi di scena, è creato, a metà degli Anni Novanta, dallo sceneggiatore belga Pascal Renard e dal disegnatore russo Youri Jigounov.
Purtroppo, Renard è prematuramente scomparso nell’aprile del 1996, quando aveva solo 35 anni. Gli è subentrato, a partire dal terzo volume, il connazionale Mythic (nome d’arte di Jean-Claude Smit-le-Bénédicte), già sceneggiatore delle serie La croisière fantastique (disegni di Rosinsky) e Natacha (disegni di Walthéry). Il decimo album, parzialmente a fumetti e ancora inedito in Italia, contiene un dossier sui personaggi che ruotano intorno alle vicende raccontate nei capitoli precedenti.
Con l’undicesimo titolo, inizia la seconda stagione della serie che viene scritta e disegnata da Jigounov che, nel frattempo, è diventato disegnatore anche della serie regolare di XIII dopo la rinuncia, per problemi di salute, di William Vance.
Nel 2010 inizia una serie «spin-off» denominata Alpha Premières Armes che si avvale dei testi di Emmanuel Herzet e dei disegni di Éric Loutte. Per gli appassionati annunciamo che, a breve e medio termine, sono previsti due nuovi titoli: Le syndrome de Maracamba (novembre 2014) per la serie regolare e Solo (inizio 2015) per la serie spin-off.
In questo contesto, nasce la criminalità organizzata russa, che guarda verso l’Ovest stringendo alleanze economiche e politiche. Questa nuova mafia, grazie alla sua rete di collusioni e protezioni, si è potuta espandere e insinuare all’interno dei settori dell’economia legale di tutto il mondo. Per contrastare l’esponenziale crescita di questo fenomeno, è chiamato anche Dwight Delano Tyler, nome in codice Alpha, un dinamico agente dei servizi segreti della CIA che si avvale dell’assistente Sheena Ferguson, una bella ragazza di origine vietnamita.
Questo formidabile thriller, ricco di un susseguirsi di emozioni e colpi di scena, è creato, a metà degli Anni Novanta, dallo sceneggiatore belga Pascal Renard e dal disegnatore russo Youri Jigounov.
Purtroppo, Renard è prematuramente scomparso nell’aprile del 1996, quando aveva solo 35 anni. Gli è subentrato, a partire dal terzo volume, il connazionale Mythic (nome d’arte di Jean-Claude Smit-le-Bénédicte), già sceneggiatore delle serie La croisière fantastique (disegni di Rosinsky) e Natacha (disegni di Walthéry). Il decimo album, parzialmente a fumetti e ancora inedito in Italia, contiene un dossier sui personaggi che ruotano intorno alle vicende raccontate nei capitoli precedenti.
Con l’undicesimo titolo, inizia la seconda stagione della serie che viene scritta e disegnata da Jigounov che, nel frattempo, è diventato disegnatore anche della serie regolare di XIII dopo la rinuncia, per problemi di salute, di William Vance.
Nel 2010 inizia una serie «spin-off» denominata Alpha Premières Armes che si avvale dei testi di Emmanuel Herzet e dei disegni di Éric Loutte. Per gli appassionati annunciamo che, a breve e medio termine, sono previsti due nuovi titoli: Le syndrome de Maracamba (novembre 2014) per la serie regolare e Solo (inizio 2015) per la serie spin-off.
Alpha (Le Lombard)
di
Renard (testo) e Jigounov (disegni)
1 – Lo
scambio (L'échange,
1996)
Lanciostory dal n.28 al n. 31 del 1999,
Eura Editoriale
EuraMaster n.1, Eura Editoriale, 2000
2 – Clan
Bogdanov (Clan
Bogdanov, 1997)
Lanciostory dal n.32 al n. 35 del 1999,
Eura Editoriale
EuraMaster n.5, Eura Editoriale 2001
di Mythic (testo) e Jigounov (disegni)
3 – Il
salario dei lupi (Le
salaire des loups, 1998)
Lanciostory dal n.36 al n. 39 del 1999,
Eura Editoriale
EuraMaster n.8, Eura Editoriale 2001
4 – La
lista (La liste,
1999)
Lanciostory dal n.40 al n. 43 del 1999,
Eura Editoriale
EuraMaster n.13, Eura Editoriale 2001
5 –
Sanzioni (Sanctions,
2000)
Lanciostory dal n.49 al n. 52 del 2000,
Eura Editoriale
EuraMaster n.18, Eura Editoriale 2002
6 –
L’intermediario (L'émissaire,
2002)
Lanciostory dal n.30 al n. 33 del 2002,
Eura Editoriale
EuraMaster n.30, Eura Editoriale 2003
7 –
Biancaneve 30 secondi! (Snow
White, 30 secondes !, 2003)
Lanciostory dal n.6 al n. 9 del 2004, Eura Editoriale
Euramaster n.47, Eura Editoriale 2004
8 – Il
gioco dei potenti (Jeux
de puissants, 2004)
Lanciostory dal n.14 al n. 17 del 2005,
Eura Editoriale
Euramaster n.63, Eura Editoriale 2005
9 – Scala
(Scala,
2006)
Lanciostory dal n.47 al n. 50 del 2006,
Eura Editoriale
Euramaster n.79, Eura Editoriale 2007
10 – (Mensonges,
2007)
(inedito)
di
Jigounov (testo
e disegni)
11 –
Fottuto patriota (Fucking
patriot, 2009)
Lanciostory dal n.52 del 2009 al n. 4
del 2010, Editoriale Aurea
AureaComix n.15, Editoriale Aurea 2011
12 – Un
giretto con Malcom (Petit
tour avec Malcolm, 2013)
Lanciostory dal n.50 del 2013 al n. 1
del 2014, Editoriale Aurea
AureaComix n.53, Editoriale Aurea 2014
13 – (Le syndrome de
Maracamba, 2014)
(di prossima pubblicazione)
Alpha Prime
Armi (Alpha
Premières Armes, Le Lombard)
di Herzet (testo) e Loutte (disegni)
1 –
Battesimo del fuoco (Baptême du feu, Lombard 2010)
Lanciostory
dal n.23 al n. 26 del 2010, Editoriale Aurea
Aureacomix
n.41, Editoriale Aurea 2013
2 – (Solo, 2015)
6 commenti:
Salve,
Ammiro ed apprezzo il vostro lavoro ma non riesco a capire perche' nei titoli dei volumi usciti in Italia usate il verde(e non e' la prima volta) quando lo usate anche per gli inediti.
Forse sono pignolo,pero' se differenziaste i colori ci sarebbe meno confusione.
Angelo
Come chiaramente indicato all'inizio di ogni vetrina, la colorazione del titolo italiano in verde è utilizzata per evidenziare che si tratta della prima pubblicazione della storia in italiano. In questo tipo di post non sono indicate tutte le eventuali edizioni precedenti e ci è sembrato un modo immediato e chiaro per segnalarne la caratteristica di novità in lingua italiana.
Negli altri post compaiono invece cronologie con tutte le edizioni della storia in ordine di pubblicazione nel nostro paese. Le informazioni contenute sono molto più puntuali e articolate, e a volte contengono anche le informazioni sulla prepubblicazione e sulla prima edizione in albo in francese.
La vetrina è generata da un archivio dati: si tratta di un processo automatico. La colorazione segue regole precise che possono essere rispettate anche data la schematicità e relativa semplicità delle informazioni. Ovviamente errori sono possibili quando i dati dell'archivio non sono completi o errati, ma appena possibile li correggiamo.
I post sono piccoli articoli scritti a mano ai quali sono aggiunte informazioni sulle pubblicazioni originali e in italiano. Per quanto siano rivisti e uniformati, la loro origine diversa, la maggiore complessità e gli inevitabili "errori" umani fanno si che la colorazione segue delle regole (es. il titolo italiano in verde), ma con inevitabili eccezioni.
In alcuni casi, per evitare post estremamente complesi e contorni, si sono fatte delle semplificazioni. In altri casi se ne è rimandata la pubblicazione non avendo ancora trovato una maniera chiara e corretta per presentarli... ma ci stiamo lavorando su!
Grazie per averci segnalato comunque il problema, ci rifletteremo su.
Caro Fortunato,
vedo solo ora la tua domanda di alcuni giorni fa.
Questa dovrebbe essere la risposta:
The original story was entitled "The Path Through the Cemetery" written by Leonard Q. Ross. It has been adapted by many authors into various genres. The concept of the obsession factor in the TZ episode may come into play a bit, but I doubt that it was inspired at all by Moby Dick. The original story is set in Russia and involves some soldiers who pick on a local, shy, young man and mock him by calling him "Ivan the Terrible." They issue the challenge to walk through the cemetery and give him a sword to plunge into the ground at the center. There is no character like the character of Pinto. Ivan is simply a person afraid of his own shadow. However, the central theme is the same but the story ends with his death, not with anyone commenting upon the possibility of a supernatural occurrence.
Angelo, come fai a fare confusione se sotto c'è scritto in quale pubblicazione è uscito.. Quando si dice commenti inutili ...
Semplice!La confusione e' riguardo allo stesso colore e non a dove e quando sono stati pubblicati............. La tua mi sembra una precisazione inutile come vedi dalla gentile risposta che mi ha dato ZonaBD.
Angelo
Mille grazie!
La tua segnalazione mi ha permesso di approfondire in Rete e così ho trovato che il racconto indicato è "Cemetery Path" di Leonard Calvin Rosten (1908-1997, Leo Q. Ross è uno pseudonimo), pubblicato nel numero del Saturday Review of Literature del 29 novembre 1941 (quindi ben precedente al fumetto di Tillieux)..
Il punto è che Rosten asserisce trattarsi di una storia che aveva letto quando aveva circa 10 anni.
Difatti, ulteriore indagine mi ha portato a scoprire che la storia dell'uomo il cui vestito resta impigliato in un cimitero è un racconto presente nel folklore di numerose regioni, compresa la Francia e gli US (Rosten, essendo russo di origine, l'aveva ambientato in Russia).
Trattandosi dunque di un racconto della tradizione popolare (meglio dire delle tradizioni popolari), abbiamo la quarta ipotesi (quella che non avevo considerato): entrambi (Tillieux e Pittman) hanno copiato e, quasi sicuramente, neppure dalla stessa fonte.
P.s.: il discorso era iniziato in questo post:
http://www.zona-bede.blogspot.it/2014/09/vetrina-del-08-settembre-2014.html#comment-form
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