mercoledì 8 ottobre 2014

I tagli del boia


In un precedente post ci eravamo occupati della storia Il tranello del boia appena pubblicata nella collana Giallo della Gazzetta dello sport per spiegare come mai le ultime quattro tavole fossero diverse da quelle pubblicate anni fa negli Albi Ardimento.
Se i disegni di quelle pagine, dovuti a una mano diversa da Tibet, non erano certo imputabili a una scelta di chi ha curato quella pubblicazione, l'eliminazione di tre pagine e il conseguente rimontaggio della storia invece sì.

Come negli Albi Ardimento l'integralità delle storie non fosse rispettata l'abbiamo già visto in un post sempre dedicato a Ric Roland. In quel caso però non abbiamo parlato de La Trappola del boia, titolo italiano a quel tempo utilizzato per Ric Hochet contre le bourreau.

Ecco l'opera di "sfoltimento", probabilmente fatta per saturare di pagine pubblicitarie l'albo, in questo caso - per fortuna - non sparse all'interno della storia ma raccolte alla fine dell'albo.

Una prima pagina viene eliminata combinando insieme le tavole 5 e 6:



Le vignette che vengono rimosse narrano la giornata da "turista" di Ric rimasto solo dopo la partenza di Bourdon. I suoi incontri con la soffocante "atmosfera" della città sono fondamentali per capire il suo successivo comportamento "fuori dalle righe".



(A colori le parti eliminate).




Un'altra pagina viene eliminata combinando in una sola le tavole 8 e 9:



Nella sequenza eliminata vediamo che una Porsche gialla dopo una curva frena e sbanda. Del guidatore si vedono solo i pantaloni blu mentre corre e la mano con un accenno della manica dell'impermeabile, tipici del giovane giornalista. Per un attimo si pensa che Ric abbia investito un malcapitato che passeggiava per il bosco, amplificando il colpo di scena successivo dove viene fatta la prova generale del "fortuito" incontro con il fuggiasco. Per fortuna rimangono due vignette ad avvertire il lettore che si tratta di una messinscena. 





Ancora una pagina viene eliminata unificando le tavole 17 e 18:



In questo caso sparisce una delle più forti pagine mai viste negli anni 60 sulla stampa per ragazzi. I lettori degli Albi Ardimento vedono, probabilmente per la prima volta nella loro vita, un eroe "buono" lanciare una molotov. Quello che non vedono è cosa inventa Ric Roland subito dopo: una molotov gigantesca roteante creata agganciando una tanica di benzina alla ruota di scorta della macchina. Questa volta l'ordigno è lanciato direttamente sugli inseguitori che avanzano a piedi verso di lui! Che nessuno di questi ne resti ferito è davvero ai limiti dell'incredibile.




Tempo fa qualcuno ipotizzava che i tagli operati nelle storie degli Albi Ardimento fossero giustificate dalla volontà di Enrico Bagnoli, che ne era il curatore, di evitare scene troppo cruente ai "piccoli lettori. Quest'ultima manomissione potrebbe essere così spiegata, le prime due difficilmente. Come difficile comprendere la grafica delle copertine di quella pubblicazione: per La trappola del boia viene effettuato un montaggio dove Ric alza le mani sotto la minaccia di un sosia di Secret Agent X-9. Perchè? A parte la mancanza di un riferimento diretto a un momento della vicenda, perché unire due disegni così diversi?

Nell'edizione della Gazzetta dello Sport uscita settimana scorsa la storia è presentata nella sua integralità, di testi, disegni e copertina.




1 commento:

Corrierino ha detto...

Ottimo lavoro documentaristico.
Grazie.