Zona Bédé ha intervistato Pasquale Del Vecchio, il disegnatore di Tex Willer che già da parecchi anni si è fatto apprezzare in terra francese con una serie di album che hanno riscosso l’interesse del raffinato pubblico della bande déssinée.
Ciao Pasquale, ci racconti come è iniziata la tua collaborazione con il fumetto francese?
PDV - È cominciata poco più di dieci anni fa. Katia Centomo, amica oltre che agente della Red Whale, era in contatto con gli Les Humanoïdes Associés che cercavano un disegnatore per una nuova serie dal tema inusuale: la criptozoologia. Nacque così Russell Chase, del quale realizzai tre volumi.
Quali sono i lati positivi e negativi che hai riscontrato nel lavorare con gli editori d’oltralpe?
PDV - Il lato positivo è
senz’altro la possibilità di confrontarsi con un altro modo di intendere il
fumetto, abbastanza distante dal nostro e quindi avere la possibilità di
accrescere il proprio bagaglio di conoscenze. In questo lavoro c’è sempre la
facile tentazione di cristallizzarsi in una “maniera”, che alla lunga può
diventare un limite.
Il fumetto francese gioca molto di più
sull’architettura della pagina, con molte più vignette di varie dimensioni.
L’uso del colore può portare anche ad un limitato uso dei neri ed una maggiore
riflessione sul segno. È diverso il modo di sceneggiare, con una maggiore
concentrazione di azioni e dialoghi in un numero più ristretto di pagine. Il lato
negativo per me a volte sta proprio nel colore, nel senso che non sempre il mio
gusto coincide con quello degli editor e degli altri collaboratori ed a volte
diventa faticoso gestire il tutto ed avere un controllo diretto sul prodotto.
Diciamo che il digitale e la possibilità di sfumare tutto e ridisegnare col
colore può essere al contempo un pregio o un difetto.
Russell
Chase, Blackline
e Les Montefiore,
quale tra questi lavori ti ha dato le maggiori soddisfazioni? PDV - Sicuramente Russell Chase, essendo il primo, mi ha dato grande entusiasmo. Devo anche dire che con gli editor della casa editrice , Philippe Hauri e Bruno Lecigne, si lavorava molto bene e con grande intesa.
Come sei stato coinvolto e in cosa consiste il progetto de WW 2.2, pubblicato da Dargaud?
PDV - WW 2.2 è una serie del tipo “what if” sulla Seconda Guerra Mondiale. Sono un totale di sette volumi ed ogni volume ha una coppia di autori diversi. L’idea generale è nata da David Chauvel, che ha anche supervisionato tutto il lavoro. Io ho disegnato il quinto volume su sceneggiatura di Luca Blengino. Una esperienza molto interessante e credo che la serie abbia riscosso un buon interesse.
Hai già in programma nuovi lavori per il mercato francese?
PDV - Al momento ho alcune proposte che sto vagliando. Intanto devo concentrarmi sul mio nuovo lavoro per Tex. Lavorare contemporaneamente su due fronti può essere molto faticoso.
Quali sono gli autori della scuola francobelga che ami di più?
PDV - Sono tantissimi. Posso fare una lista, sicuro di lasciarne fuori sicuramente qualcuno: Moebius-Giraud, Hergé, Hermann, Juillard, Blutch, Blain, Tardi, Guibert, Prudhomme, Frederik Peeters, Springer.
Grazie Pasquale.
La «bédé» di Pasquale
Del Vecchio
Russel Chase (Les Humanoïdes Associés)
Testi di Richard
D. Nolane
1 – Il lupo di Tasmania (Le loup de Tasmanie, 2005)
Lanciostory dal n.17 al
n.20 del 2008, Eura Editoriale
2 – Il fantasma dell’Himalaya (Le fantôme de l’Himalaya,
2006)
Lanciostory
dal n.33 al n.36 del 2008, Eura Editoriale
3 – Blu Caraibi (Bleu Caraïbes, 2007)
Lanciostory
dal n.37 al n.40 del 2008, Eura Editoriale
Blackline (Le
Lombard)
Testi di Hervé
Loiselet e Laurent Queyssi
1 – Guerra privata (Guerre
privée, 2011)
Skorpio dal n.38 al n.39 del
2012, Eura Editoriale
2 – Ricadute (Retombées,
2012)
Skorpio
dal n.40 al n.41 del 2012, Eura Editoriale
WW 2.2 (Dargaud)
Les Montefiore (Glénat)
Testi di Christophe Bec e Stéphane
Betbeder
1 - Top model, 2013
(inedito
in Italia)
2 - Contrefaçons, 2014
(inedito in Italia)
Pasquale
Del Vecchio nasce a Manfredonia, in provincia di Foggia, il 17 Marzo 1965.
Dopo essersi laureato
in architettura presso il Politecnico di Milano, inizia a disegnare le prime
tavole a fumetti per la rivista 1984, i fumetti del fantastico. Collabora con
il settimanale il Giornalino e realizza una storia autobiografica sulle
avventure africane di Walter Bonatti pubblicata nella collana Moby Dick da Massimo
Baldini Editore. Nel 1991 disegna con Davide Toffolo il fumetto Memphis Blue,
sceneggiato da Daniele Brolli e pubblicato sul mensile Cyborg della Star Comics.
Due anni dopo, viene assunto dalla Sergio Bonelli Editore che gli affida un
episodio di Zona X mai pubblicato. Prima di essere promosso a Tex, realizza
cinque albi di Nick Raider e dodici di Napoleone. Per il mercato francese
disegna, su testi di Nolane, tre album di Russell Chase
per l’editore Les Humanoïdes
Associés. Nel 2008
pubblica sulla rivista di viaggi Meridiani la serie a fumetti Mary Diane su sceneggiatura di Federico Bini, poi
raccolte in volume dall’editore francese Claire De Lune nel 2009. Nel 2011
inizia una nuova serie per Le Lombard: Blackline,
su testi di Loiselet e
Queyssi. Nel 2013, per
la Glénat disegna Les Montefiore (testi di Bec e Betbeder) e per la Dargaud WW 2.2
- Une odyssée sicilienne (testi di Blengino).
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