L’influenza del fumetto franco-belga si è estesa in tutta l’Europa, Italia compresa. Ultimamente è uscito Frank Carter un originale fumetto di Carlo Coratelli, disegnato in un gradevole stile franco-belga da Fortunato Latella e Marco Perforato. Ma già nel 1951, in tempi non sospetti, è stato pubblicato un personaggio che si rifà a quello stile.
L’editore Vallardi, infatti, pubblica, Brick, poi divenuto Brick Domani, rivista mensile contenitore per ragazzi, che alterna pochi fumetti, articoli sportivi, scientifici, biografie di personaggi celebri e racconti, tutti illustrati.
Il personaggio che da il titolo al periodico, di cui escono solo 7 numeri, si chiama Bricolo, detto Brick, ed è un giovane giornalista, porta i calzoni alla zuava e ha come partner una gazza tutto-fare di nome Caterina, detta Kat. Vi viene in mente qualche personaggio simile? A noi si, un reporter giramondo!
In
effetti è sufficiente guardare le vignette per accorgersi della fonte: l’autore,
che si firma A. Mauri, scopiazza Hergé. I
volti accusano platealmente una matrice hergeana, i gendarmi turchi sembrano
usciti da Lo
scettro d’Ottokar, anche la falcata di Brick riproduce quella tipica
tintiniana e c’è perfino la spirale per indicare perdita di coscienza! E se ci
fosse qualche dubbio basta leggere l’ultima vignetta della quarta tavola
dell’episodio da noi visionato per leggere che i poliziotti turchi si rivolgono
all’intrepido giornalista con un “Monsieur Bricolo”.
Da notare che quattro anni dopo questa breve esperienza editoriale, l’editore Vallardi da alle stampe l’edizione settimanale italiana del Tintin belga, di cui abbiamo già parlato tempo fa.
Da notare che quattro anni dopo questa breve esperienza editoriale, l’editore Vallardi da alle stampe l’edizione settimanale italiana del Tintin belga, di cui abbiamo già parlato tempo fa.
È
rimarchevole che ancora oggi autori italiani intraprendano una strada che
riporta al franco-belga. Dicevamo all’inizio di Frank Carter. Sentiamo cosa dice in proposito il soggettista Carlo Coratelli a noi di Zona Bede.
Come è nato il progetto di Frank Carter
e perché la scelta di un fumetto in stile franco-belga?
CC:
Sono da anni un grande appassionato di comic strip americane, soprattutto
quelle avventurose e poliziesche. Seguo in originale Dick Tracy e Alley Oop,
per cui ho un amore viscerale. Guardandomi attorno, sia come appassionato ma
anche come sceneggiatore di fumetti, mi sono sempre chiesto perché in Italia ci
fosse una altissima proliferazione di serie, in formato di striscia,
prettamente umoristiche e niente di avventuroso o con temi e argomenti un po'
più seri. Frank
Carter è nato sulla spinta di questa domanda, e in un certo senso
anche per coprire un vuoto.
La
scelta di uno stile in «linea chiara» è avvenuto grazie a Fortunato Latella, il disegnatore della striscia, adattissimo a una
serie le cui ambientazioni sono al 100% classiche e riflettono un periodo
storico irripetibile. In più è un omaggio diretto ad Andrè Franquin e alla scuola franco-belga, quella degli inizi.
Con questo fumetto avete tentato anche
la distribuzione nel formato digitale, pensi che questo mezzo possa in futuro
avere la meglio su quello cartaceo?
CC:
Internet ha una potenza incredibile nel raggiungere le persone, ma se non c'è
la giusta attenzione da parte di siti e riviste di settore, ci saranno
certamente dei fumetti che riusciranno ad emergere (come il recente De Complottis)
e altri che verranno ingiustamente snobbati o letti da nicchie di appassionati.
Questo costringe il più delle volte autori del web a tentare la strada
cartacea, che resta sempre e comunque qualcosa da provare. Alla fine, credo che
il confronto tra questi due medium resterà sempre aperto e ben bilanciato.
Continuerete con la pubblicazione di
altri albi di Frank
Carter curati dalla editrice Red Publishing?
CC:
Attualmente, la situazione per noi è questa: la Red Publishing è purtroppo
fallita nel mese di marzo lasciando a me e Fortunato il compito di distribuire
e vendere le copie del volume di Frank Carter. Da autori quindi ci siamo
trasformati in editori e distributori. Oltre che su Amazon e eBay, il volume è
presente
in alcune fumetterie del nord e centro Italia e l’ANAFI lo metterà in vendita
alle mostre
Per
quanto riguarda prossimi volumi, comunque, il nostro intento è quello di farne
altri. Ovviamente non con la Red
Publishing e forse (quasi certamente, direi) nemmeno con un'altra casa
editrice. Molto probabilmente faremo tutto da soli, questa volta. Dipende... se
qualcuno si farà avanti e vedremo che è una realtà solida, sui cui fare
affidamento, allora perché no? Ma per il momento siamo molto cauti su questo
frangente.
Nuovi progetti?
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