Jean Paul Dethorey è
uno di quegli autori francesi il cui stile grafico non è facile classificare:
minimalista, essenziale, pittorico, poetico? Forse si, forse no. Ma
indubbiamente colpisce per la sua bravura e lo stile grafico moderno. È stato l’autore
della serie Louis
La Guigne su testi di Frank Giroud, i cui primi sette episodi
furono tradotti nella collana Le Avventure della Storia della
Glenat Italia, e dei primi due
episodi di Cœur
Brulé, ennesimo spin-off di Masquerouge su soggetto di Patrick Cothias.
Nel
1999 ha iniziato Le passage de Vénus per la collana Aire Libre della Dupuis,
dedicata a temi più adulti e più liberi (un poco come per la Vertigo americana).
Nelle intenzioni dello soggettista suo amico, Jean-Pierre Autheman, doveva essere un trittico.
Imperniato sulla
spedizione scientifica del 1767 del conte Louis Antoine de Bougainville, che
aveva ricevuto dal re l’ordine di restituire le isole malvinas (falkland) agli
spagnoli e poi attraversare lo stretto di Magellano per circumnavigare il globo,
il racconto rientra nel genere delle storie di mare del secolo XVIII, in cui
eccellono i franco-belgi.
Narra le vicissitudini del medico del re, monsieur
Philibert Commerçon, imbarcato su quella nave con la sua amante\segretaria, Jeanne
Baret, o Barret o Barer, sotto le mentite spoglie di un uomo, fatto realmente
avvenuto! La Baret è stata la prima donna a circumnavigare il globo, anche se
durante il viaggio fu scoperta a Tahiti. I resoconti di Bougainville e di
Commerçon su quel viaggio ispirarono la teoria del “buon selvaggio” di
Rousseau.
Dopo
il primo volume, purtroppo Dethorey è
improvvisamente scomparso, lasciando incompiuto il secondo episodio. Essendo
giudicate insufficienti per essere pubblicate le sue 36 tavole, l’amico François Bourgeon (Brunelle et Colin, Les Passagers du
vent, Les Compagnons du Crepuscule, Cyann) si è offerto di concludere il
volume e ha aggiunto 8 tavole a matita, così come fecero Sergio Toppi per l’ottavo episodio dei Protagonisti del West di Rino
Albertarelli e Bob De Moor per
la seconda parte de Le Tre formule del prof. Sato di Edgar Pierre Jacobs.
Non
possiamo non sottolineare che oltre all’ambientazione marinara sui velieri,
cara a Bourgeon, anche il tema della
donna vestita da uomo imbarcata su di un veliero ricorda quello della giovane Isa vestita da uomo nei Passeggeri del
vento, anzi proprio la figura di Jeanne Baret potrebbe aver ispirato
questa scelta da parte dell’autore.
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