venerdì 13 novembre 2015

Le passage de Vénus, un Bourgeon sconosciuto


Jean Paul Dethorey è uno di quegli autori francesi il cui stile grafico non è facile classificare: minimalista, essenziale, pittorico, poetico? Forse si, forse no. Ma indubbiamente colpisce per la sua bravura e lo stile grafico moderno. È stato l’autore della serie Louis La Guigne su testi di Frank Giroud, i cui primi sette episodi furono tradotti nella collana Le Avventure della Storia della Glenat Italia, e dei primi due episodi di Cœur Brulé, ennesimo spin-off di Masquerouge su soggetto di Patrick Cothias.


Nel 1999 ha iniziato Le passage de Vénus per la collana Aire Libre della Dupuis, dedicata a temi più adulti e più liberi (un poco come per la Vertigo americana). Nelle intenzioni dello soggettista suo amico, Jean-Pierre Autheman, doveva essere un trittico.


Imperniato sulla spedizione scientifica del 1767 del conte Louis Antoine de Bougainville, che aveva ricevuto dal re l’ordine di restituire le isole malvinas (falkland) agli spagnoli e poi attraversare lo stretto di Magellano per circumnavigare il globo, il racconto rientra nel genere delle storie di mare del secolo XVIII, in cui eccellono i franco-belgi.




Narra le vicissitudini del medico del re, monsieur Philibert Commerçon, imbarcato su quella nave con la sua amante\segretaria, Jeanne Baret, o Barret o Barer, sotto le mentite spoglie di un uomo, fatto realmente avvenuto! La Baret è stata la prima donna a circumnavigare il globo, anche se durante il viaggio fu scoperta a Tahiti. I resoconti di Bougainville e di Commerçon su quel viaggio ispirarono la teoria del “buon selvaggio” di Rousseau.


Dopo il primo volume, purtroppo Dethorey è improvvisamente scomparso, lasciando incompiuto il secondo episodio. Essendo giudicate insufficienti per essere pubblicate le sue 36 tavole, l’amico François Bourgeon (Brunelle et Colin, Les Passagers du vent, Les Compagnons du Crepuscule, Cyann) si è offerto di concludere il volume e ha aggiunto 8 tavole a matita, così come fecero Sergio Toppi per l’ottavo episodio dei Protagonisti del West di Rino Albertarelli e Bob De Moor per la seconda parte de Le Tre formule del prof. Sato di Edgar Pierre Jacobs.










Non possiamo non sottolineare che oltre all’ambientazione marinara sui velieri, cara a Bourgeon, anche il tema della donna vestita da uomo imbarcata su di un veliero ricorda quello della giovane Isa vestita da uomo nei Passeggeri del vento, anzi proprio la figura di Jeanne Baret potrebbe aver ispirato questa scelta da parte dell’autore.

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