Egitto.
Questa parola evoca la più sorprendente e misteriosa civiltà del Mediterraneo,
ancora oggi oggetto di fantasiose ipotesi e fonte di continue scoperte di siti archeologici.
Abbiamo
già parlato del legame fra BD ed Egitto (Alle sorgenti del Nilo
Ma
l’Egitto è presente in innumerevoli opere degli autori franco-belgi, anche fra
quelli che non si ispirano alla Ligne Claire: Papyrus di
Lucien De Gieter, Les Heiritiers du
Soleil di Didier Convard, Kéos di Martin e Jean Pleyers, Sur le terres d’Horus di
Isabelle Dethan, Corian di Jacques
Debruyne e altri. Questo indipendentemente se le avventure si svolgano nei
tempi antichi o in quelli moderni.
Non
mancano singoli episodi che parlano di ricerche di tesori sepolti, di mummie e
faraoni ritornati in vita e piramidi nascoste: La Pyramide oubliée di Pierre
Wininger (che non si riferisce a quella reale di Abou Rabash, le cui
fondamenta sono state recentemente scoperte a 8 km dalla spianata di Giza), Le Faucon de Mu di Dominique
Hé, Arno di Martin
e André Juillard, Fox di Jean Dufaux
e Jean-François Charles, Hassan et Kaddour di Lacques Laudy, Arno di
Martin e Juillard, La Foire aux immortels di Enki Bilal e tanti altri ancora.
Preferiamo
iniziare da Jacobs anche se la
storia di Hergé è cronologicamente
precedente perché Le Mystére de la Grand Pyramide è forse il racconto a fumetti più incisivo e famoso
che sia mai stato creato sull’argomento, recentemente ripubblicato in Italia
sulla Collana Avventura della Gazzetta dello Sport.
Dopo
la fine de Le secret
de l’Espadon, racconto di grande respiro e di successo presso il
pubblico del settimanale belga Tintin,
i lettori richiedono a gran voce un seguito di Blake et Mortimer. Considerata la
lentezza creativa di Jacobs, dovuta
alla meticolosità e al perfezionismo nelle sue storie a fumetti, la redazione
del settimanale, per non lasciare a bocca asciutta i fans, decide di pubblicare
alcune anticipazioni per mantenere desta l’attenzione dei lettori sui
personaggi, insomma, come si dice oggi, per creare l’evento, similmente a come
era successo nelle primissime storie di Tintin su Le Petit Vingtiéme.
Si
inizia sul Tintin n.49 del 1949 con un’intervista
a Jacobs, il cui autore si firma Le
Reporter. Non sappiamo chi si celi sotto questa firma, forse il caporedattore
André D. Fernez, considerato che all’epoca il settimanale è ancora frutto della
collaborazione di poche persone, per quanto di tutto rispetto: Hergé, Jacobs, Martin, Laudy, Cuvelier, De Moor, Vandersteen e Le Rallic.
L’intervista
si intitola: Pazienza ancora qualche settimana. Vi prometto
una sorpresa! Ci dice Edgar-P. Jacobs. . Nell’introduzione
dell’intervista, l’autore si dice certo che Jacobs darà ai suoi fans un capolavoro del genere! Profezia
avverata! L’artista lascia capire che il futuro episodio delle sue creature si
svolgerà in Egitto e sarà imperniato sulla misteriosa e gigantesca piramide di
Keope e che sarà incentrato principalmente sul barbuto professore.
In
uno dei due disegni che accompagnano l’intervista Mortimer è simpaticamente ritratto dall’artista come in un affresco
egiziano con sullo sfondo l’Espadon,
mentre risponde a un rimprovero del dio Thot, divinità della magia, della
scrittura e della sapienza. Nei due cartigli del disegno ci sono le seguenti frasi
umoristiche scritte con l’alfabeto moderno invece che con caratteri geroglifici:
- Messaggero va a dire al mio scriba Jâ-Khop che si affretti a
terminare la sua storia poiché per il becco di Thot il Râ che io sono non è del
tutto contento!!!
- Non temere, o ben creato Râ Harmakhis, il tuo servitore Mor-thimher
saprà ben convincerlo!!!
Il
nuovo anno, 1950, inizia nel n.1 con una splendida copertina di Jacobs in cui si vedono Mortimer e il fedele Nazir fra le
colonne di un tempio egizio riccamente istoriate con geroglifici, di fronte alla statua del
dio Anubi, protettore degli Inferi, con la dicitura sottostante: Prossimamente le nuove avventure straordinarie del Professor
Mortimer. Si conferma così che il principale protagonista sarà il
barbuto scozzese.
Dopo
dieci numeri, un’altra splendida copertina nel n.11 presenta Mortimer su di un dromedario le cui
redini sono tenute da Nazir davanti alla Sfinge e alla grande piramide, con la
dicitura: Giovedì prossimo Le Mystére
de la Pyramide.
All’interno
della rivista, a pagina 17 un articolo intitolato In attesa de Le Mystére de la Pyramide spiega ai lettori
l’affascinate monumento archeologico situato nella spianata di Giza, con uno
spaccato della piramide di Khofou, o Cheope, come scriviamo in italiano. È
sicuramente la prima volta nel mondo dei fumetti che per una storia ambientata
in Egitto si diano tante informazioni sull’oggetto del racconto. E tale
articolo, stampato nella pagina dispari, è preceduto in quella pari da una
puntata de L’Elephant
sacre, traduzione del racconto del bravissimo Franco Caprioli, quasi a rimarcare un passaggio ideale del
testimone dal maestro italiano dell’esotismo nel fumetto.
La
settimana successiva con la pubblicazione della prima puntata inizia
l’affascinante racconto. Il resto è storia!
Nessun commento:
Posta un commento