venerdì 7 luglio 2017

Lewis Trondheim, genio o sregolatezza?


Il bello di passeggiare fra gli stand delle mostre mercato è di poter scoprire sui tavoli dei venditori pubblicazioni di cui non si sapeva l’esistenza, per esempio tre deliziosi libercoli di 24 pagine (10x15 cm) editi nel 2014 dalla Progloedizioni o meglio dalla Prospettiva Globale Edizioni di Genova, casa editrice di fumetti alternativi, firmati da Lewis Trondheim, creatore di Lapinot (Dargaud) e Donjon (Delcourt).


Trondheim, è uno dei migliori autori germogliati da L’Association, il gruppo di artisti che ha letteralmente rivoluzionato il mondo della bedé rifiutando i classici canoni letterari, grafici ed editoriali che dagli anni Trenta in poi l’hanno resa grande, avvicinando un pubblico più giovane con grafiche e tematiche più innovative e moderne. I loro nomi: JC Menu, Stanislas, Mattt Konture, Killoffer, Lewis Trondheim, David B., Badouin, Dupuy e Berberian, Mokeït, Marjane Satrapi.


Dal 1991 collabora anche con l’atelier Nawak dove frequenta Dominique Herody, Thierry Robin, Emile Bravo, Christophe Blain, Joann Sfar e Brigitte Findakly, colorista, che diviene sua moglie nel 1993. Nel 2005 è nominato Chevalier des Arts et Lettres e nel 2006 Grand Prix d’Angoulême.


I tre albetti della ProGlo, tutti con postfazione di Matteo Ventura, sono stati tradotti da volumi de L’Association e si intitolano: Le avventure della fine dell’episodio (1995), testi di Lewis Trondheim e disegni di Frank Le Gall, Imbroglio (1995) e La Nuova Pornografia (2006) del solo Trondheim.


Per il primo si tratta di una collaborazione fra Trondheim e Le Gall ed è la riscrittura di un racconto di due tavole (23 vignette) pubblicato da Trondheim nel 1991 sulla rivista Psikopat. In questa pubblicazione il racconto è diluito in 47 vignette. Lo stile grafico british ricorda quello di Floc’h in Alla ricerca di sir Malcom.


ll tema della parodia è sulla scoperta del colpevole di un omicidio, solo che costui cambia in continuazione in una sequenza quasi infinita di colpi di scena, come in un quadro di Escher. L’idea è strabiliante! In quarta di copertina sotto il prezzo c’è scritto Indirizzato a un pubblico mascherato.


Anche Imbroglio è sulla medesima falsariga. Anzi, in realtà è stato pubblicato tre anni prima da Trondheim e quando Le Gall lo ha contattato per una sceneggiatura per Le avventure della fine dell’episodio, ha fatto riferimento proprio a questo racconto.


In effetti anche in Imbroglio c’è una circolarità con tre personaggi “in cerca d’autore”, che via via rivelano le loro vere intenzioni e sentimenti attraverso una serie pazzesca di falsi omicidi. In quarta c’è scritto Indirizzato a un pubblico contorto.


Per La Nuova Pornografia non ci sono parole per descrivere il geniale autore. A un primo approccio superficiale sembrano tavole in apparenza senza senso, poi si capisce che siamo di fronte a un esperimento ardito, in cui l’artista ha voluto rappresentare in maniera minimalista e ripetitiva il sesso, un sesso sotto tutte le sue forme.



Il problema per un lettore è la sua rappresentazione degli organi sessuali femminili, durante tutti gli atti sessuali possibili e immaginabili, ma visti non da fuori, come in una qualsiasi opera pornografica, bensì dal di dentro per cui tutte le vignette sono nere con una o due aperture bianche, in cui si intravede quel che succede, o meglio, spesso si deve intuire a quale situazione erotica stia facendo riferimento l’autore! Qualcosa di mai visto! In quarta di copertina c’è scritto, ovviamente, Indirizzato a un pubblico vouyer.


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