La 61a mostra mercato di Reggio Emilia,
organizzata dall’Associazione Amici del
Fumetto e dell’Illustrazione, più nota come ANAFI, si è chiusa un mese fa. Tanti gli espositori con innumerevoli
fumetti d’antiquariato in vendita, troppi per le ristrette tasche dei poveri
lettori, sempre all’affannosa ricerca del numero mancante per completare la
serie del proprio personaggio preferito.
Guardando
la merce multicolore sui tavoli, un collezionista può trovare vere e proprie
chicche editoriali. Una goduria per gli occhi, un’emorragia continua per i
portafogli.
I
nostri acquisti migliori sono stati effettuati nel secondo giorno della mostra,
quando la fiumana inarrestabile dei fumettari del primo giorno si è ridotta.
Con calma siamo riusciti a visionare la merce esposta sui tavoli e individuare
le pubblicazioni che cercavamo o quelle che non ci aspettavamo di trovare.
Passeggiando
fra i tavoli degli espositori, infatti, fra albi esposti alla rinfusa abbiamo
notato improvvisamente un blocchetto di pubblicazioni in un formato a striscia.
Ci sporgiamo per vedere meglio e…un tuffo al cuore! Si tratta di un’edizione
cinese del celebre Tintin, il reporter belga con il ciuffo creato da
Hergé.
Non
ci soffermiamo sull’immediato acquisto, quasi un riflesso pavloviano! Diciamo
che si tratta di undici albetti in formato più corto (12,5x9 cm) rispetto a
quello classico delle celebri e ricercate raccoltine degli anni Cinquanta e
Sessanta.
Purtroppo
le nostre scarse conoscenze linguistiche non contemplano gli ideogrammi cinesi,
quindi non siamo in grado di dire se gli albi in questione facciano parte di un’edizione
pirata, quale sia la casa editrice o la numerazione progressiva nella collana; si
può individuare solo la data 1984 e i prezzi: 0,34, 0,40 e 0,47 con il simbolo 元 dello yuan, la moneta
cinese.
Le
copertine hanno colori sbiaditi, tipici di un’edizione scadente, forse non
ufficiale o segno di un’alta tiratura (stiamo parlando della Cina). Sei albetti
hanno in copertina immagini prese dalle classiche edizioni della Casterman, mentre cinque da altre
illustrazioni.
All’interno
ci sono solo una, due o quattro vignette per facciata, in bianco e nero, ingrandite
nella parte superiore per adattarsi all’altezza del formato, alcune rimodellate
talvolta ai lati per adattarsi al numero, variabile, delle pagine: 158, 189 e 190.
Di più non sappiamo dirvi. Ci auguriamo
che fra i tanti cultori italiani di Tintin
qualcuno possa dare qualche notizia più precisa su questa edizione.
4 commenti:
Sì. Quelle del 1984 sono edizioni pirata. Ottimo acquisto dal punto di vista fumettologico. :-)
Le traduzioni contengono errori vari, ma tanto, dalle nostre parti, pochissimi sono contemporaneamente cinesofoni e tintinologi... per cui la cosa resta fra noi. ;-)
Dimenticavo: l'amico Paul Gravett potrebbe dire di più, sull'argomento, perché, se non ricordo male, si occupò dei fumetti pirata, a suo tempo...
oggi notizia di una sonda cinese sulla dark Side of the Moon.Mi sa che tra un po' delle edizioni francofone si comprano pure la casa editrice... Bell'acquisto. Chissà se altri personaggi franco belgi hanno beneficiato di un simile trattamento?
Eravamo quasi sicuri che fossero edizioni pirata, come non avevamo dubbi che il maggior tintinologo italiano ci avrebbe potuto illuminare. Grazie.
Posta un commento