Nella legge votata in Francia il 3 Luglio e promulgata il 16 Luglio del 1949, il famigerato articolo 13 imponeva che le
pubblicazioni per la gioventù provenienti da altri stati dovessero ottenere un’autorizzazione
dal Ministero dell’informazione, quello che oggi in Francia è in Ministero
della Cultura) che a sua volta si attiene a quanto deciso dalla specifica Commissione di sorveglianza e controllo
composta dai rappresentanti di sei Ministeri, del corpo docente pubblico e
privato, della Magistratura e della Camera dei Deputati, dell’Unione Nazionale
delle associazioni della famiglia e solo sei della stampa e degli editori.
“Aucune illustration,
aucun récit, aucune chronique, aucune rubrique, aucune insertion présentant
sous un jour favorable le banditisme, le mensonge, le vol, la paresse, la
lâcheté, la haine, la débauche ou tous actes qualifiés crimes ou délits de
nature à démoraliser l’enfance ou la jeunesse.”
Pensata per arginare il crescente successo dei comics
americani, le principali bédé a cadere sotto i colpi di questa mannaia furono
quelle provenienti dal Belgio, anche se fumetti italiani, inglesi e tedeschi non
sempre passarono indenni l’esame. I comic book di importazione diretta, pratica
utilizzata dalle librerie specializzate tra gli anni 70 e 90, riuscirono a
eludere questo esame,
Anche se la legge non è stata mai abrogata, dal maggio 2011
le pubblicazioni provenienti dall’Europa sono state esonerate dal controllo
della commissione.
Ma quali bédé sono state ritenute improponibili agli
adolescenti, e non, francesi? Quali terribili testi e immagini sono stati
individuati e messi all’indice? Ve ne proponiamo alcune copertine di esempio.
Una delle vittime più eclatanti è stato il secondo volume
del Secret de l’Espadon
(la prima edizione dell’avventura in cui debuttano Blake e Mortimer era suddivisa in
due tomi e non in tre com’è attualmente). Il primo aprile 1954, e non si tratta
di un Pesce d’Aprile, la commissione blocca la diffusione della seconda parte
del dittico anche se, pochi mesi prima, il 3 dicembre 1953, aveva autorizzato
la distribuzione della prima parte in Francia. La motivazione? Nessuna
motivazione. Dopo le proteste degli editori francese e belga, si allestisce una
sottocommissione che questa volta autorizza, ribadendo il giudizio negativo già
espresso ma che, eccezionalmente, si può distribuire l’album “condannato” in
quanto è la conclusione di uno già autorizzato!
È obbligo dire che tutta la storia era già stata pubblicata
a puntate sull’edizione francese del Journal
de Tintin. Le scarse simpatie della commissione per le opere di Jacobs si
esplicitano successivamente nel definire L’Enigme de l’Atlantide come opera “da sottoporre
a sorveglianza” e da comunicare la loro disapprovazione per la pubblicazione
della pubblicità del Marque Jaune. Questo capolavoro della bédé è stato
sottoposto a un processo da parte della Commissione ma i verbali sono
introvabili.
Anche se alla fine i lavori di Jacobs riuscivano in un modo o l’altro a essere alla fine assolti,
l’autore ha sempre sofferto di questo atteggiamento della Commissione nei suoi
confronti ed è stato costretto, anche dalle sollecitazioni dell’editore, a
mitigare tomi e immagini, come appare evidente nell’Affaire du Collier da molti ritenuto l'opera meno interessante di Jacobs.
Ci torneremo su…
1 commento:
Libertè... Egalitè….BeDe….
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