Il
magico mondo di Willy Vandersteen - parte quinta
Nel 1948, Willy Vandersteen entra a far parte della redazione del settimanale Tintin - e della sua edizione in olandese Kuifje - edito da Raymond Leblanc sotto la direzione artistica di Hergé.
L’idea parte da Leblanc, il quale, resosi conto che la propria testata è molto famosa nella Vallonia francofona ma non nelle Fiandre, chiede a Hergé un parere su Vandersteen, di cui conosce il successo per Suske en Wiske.
Il creatore di Tintin segue con attenzione la produzione del giovane autore anversese, però considera il suo umorismo un poco eccessivo e lo stile grafico non affine a quello lineare e leggibile della Linea Chiara, caro a Hergé anche se, in realtà, i disegni di Vandersteen ne contengono già le premesse.
Su
richiesta di Karel Van Milleghem,
caporedattore di Kuifje, è Leblanc medesimo a contattare Vandersteen.
L’autore accetta di collaborare e in proposito ricorda: «Ho accettato subito. Chi avrebbe potuto rifiutare di fare parte di un’equipe così di qualità? Ma quando sono arrivato mi sono fatto subito bacchettare sulle dita dal direttore artistico! I miei disegni erano troppo caricaturali. Mancavano soprattutto di leggibilità. È vero che fino ad allora non mi ero interessato di proporzioni e prospettiva. Lasciavo correre la matita. Hergé, che è un perfezionista e vuole imporre il suo stile a tutto il mondo, mi ha obbligato a una maggiore disciplina. Pur sapendo che non sarei mai arrivato al suo livello di purezza stilistica, mi sono piegato alle sue esigenze.»
L’autore accetta di collaborare e in proposito ricorda: «Ho accettato subito. Chi avrebbe potuto rifiutare di fare parte di un’equipe così di qualità? Ma quando sono arrivato mi sono fatto subito bacchettare sulle dita dal direttore artistico! I miei disegni erano troppo caricaturali. Mancavano soprattutto di leggibilità. È vero che fino ad allora non mi ero interessato di proporzioni e prospettiva. Lasciavo correre la matita. Hergé, che è un perfezionista e vuole imporre il suo stile a tutto il mondo, mi ha obbligato a una maggiore disciplina. Pur sapendo che non sarei mai arrivato al suo livello di purezza stilistica, mi sono piegato alle sue esigenze.»
Hergé non si limita solo
a questo perché, desideroso di maggiore rigore e coerenza sul lato grafico ed
estetico della rivista e non potendo accostare le storie “approssimative” di Vandersteen a quelle molto elaborate di
Jacobs, Cuvelier e Martin, gli
chiede anche di sopprimere Sidonie, Jerom e il prof. Barabas, ritenuti personaggi secondari, e di modificare
l’aspetto dei protagonisti per dare loro una figura più netta, possibilmente cambiandone
anche il carattere.
Per
paura di un rifiuto, Vandersteen si
adegua alle richieste di Hergé adattando
il proprio universo fantastico al nuovo contesto editoriale. Infatti modifica i
nomi dei personaggi in Bob, Bobette e Lambique.
Cambia anche il proprio stile narrativo e quello grafico, allontanandosi dall’iniziale disegno caricaturale a favore di un tratto più rigoroso, rendendo nel contempo le trame più complesse.
Nel primo episodio pubblicato sul numero di Tintin\Kuifje del 16 settembre 1948 l’insopportabile Bobette diviene una ragazzina più carina, addirittura una maga trasforma l’orribile capigliatura a cipolla della protagonista in una bionda e ondulata, mentre Bob risulta un ragazzino coraggioso, con i jeans al posto dei calzoncini corti, che delega ogni responsabilità al gioviale Lambique, a sua volta divenuto un audace eroe, dimagrito e un poco gaffeur.
L’autore attenua, inoltre, nelle storie anche quei richiami alle attualità fiamminghe in modo da renderle più accessibili ai lettori francofoni. Comunque, a dispetto della rigidità con cui è stato accolto da Hergé, Vandersteen gli riconosce un grande merito: “È a Hergé che noi dobbiamo il posto che abbiamo oggi…, la nostra rispettabilità.”
Cambia anche il proprio stile narrativo e quello grafico, allontanandosi dall’iniziale disegno caricaturale a favore di un tratto più rigoroso, rendendo nel contempo le trame più complesse.
Nel primo episodio pubblicato sul numero di Tintin\Kuifje del 16 settembre 1948 l’insopportabile Bobette diviene una ragazzina più carina, addirittura una maga trasforma l’orribile capigliatura a cipolla della protagonista in una bionda e ondulata, mentre Bob risulta un ragazzino coraggioso, con i jeans al posto dei calzoncini corti, che delega ogni responsabilità al gioviale Lambique, a sua volta divenuto un audace eroe, dimagrito e un poco gaffeur.
L’autore attenua, inoltre, nelle storie anche quei richiami alle attualità fiamminghe in modo da renderle più accessibili ai lettori francofoni. Comunque, a dispetto della rigidità con cui è stato accolto da Hergé, Vandersteen gli riconosce un grande merito: “È a Hergé che noi dobbiamo il posto che abbiamo oggi…, la nostra rispettabilità.”
L’episodio
iniziale di questa serie parallela, Le
Fantôme espagnol, è il più lungo, con 69 tavole a due colori, solo che le
prime otto puntate sono pubblicate in ragione di mezza tavola a puntata, per
poi aumentare a una tavola intera. In seguito, quelle otto mezze tavole saranno
ridisegnate e aumentate a cinque pagine intere, per cui nella riedizione in
volume il racconto è lungo 70 pagine.
Per
Tintin\Kuifje l’autore anversese realizza
in totale otto episodi a quattro colori, tranne il primo, come sopra detto, per
la rivista; l’ottavo e ultimo, intitolato La
Cavale d’or, rimane incompleto per disaccordi fra gli editori Lombard e
Standaard, e sarà terminata da Karel Boumans e Edouard De Rop. Il titolo
dell’ottavo è stato poi cambiato in Le Cheval d’or. C’è anche un nono, Le Sonométre, previsto ma che non vedrà
mai la luce.
I
primi sei episodi apparsi su Tintin\Kuifje
sono stati pubblicati nella celebre Collection
du Lombard e poi nella Blauw
Reeks\Série Bleue, così detta per il colore della copertina cartonata e con
il dorso di tela, per distinguerla da quella ufficiale rossa, e tutti e otto in
una riedizione della Standaard, intitolata Classique
Bleue.
Riepilogando,
per una decina d’anni sul mercato editoriale franco-belga sono convissute due
serie parallele, la rossa e la blu, con titolo comune e finalità diverse.
Infatti in quella rossa Lambik si
presenta come un buffone balordo e imprevedibile, mentre in quella blu Lambique è un adulto responsabile, solo
un poco pasticcione.
Nella rossa Suske e Wiske sono bambini di 6-8 anni circa, mentre in quella blu si accentua la differenza fisica di Bob e Bobette divenuti ragazzini meno capricciosi e più grandi, di 11-13 anni circa. Nella blu non sono presenti Sidonie, Jerom\Jérôme, né la bambolina Schanulleke\Fanfreluche, abbandonata dopo l’episodio Le Fantôme espagnol ma sempre presente nella serie rossa.
Nella rossa Suske e Wiske sono bambini di 6-8 anni circa, mentre in quella blu si accentua la differenza fisica di Bob e Bobette divenuti ragazzini meno capricciosi e più grandi, di 11-13 anni circa. Nella blu non sono presenti Sidonie, Jerom\Jérôme, né la bambolina Schanulleke\Fanfreluche, abbandonata dopo l’episodio Le Fantôme espagnol ma sempre presente nella serie rossa.
A
rendere sempre più complessa la situazione editoriale della celebre coppia di
ragazzini, successivamennte anche gli otto episodi targati Lombard sono stati
inglobati nella serie rossa, arrivata oggi a 350 numeri, con altri due episodi
previsti entro l’estate prossima.
Nel
1951, per il periodico Lombard Vandersteen
realizza anche alcuni racconti non facenti parte della saga Bob et Bobette.
Il primo si intitola De opstand der Geuzen\La Révolte des Gueux, il cui successo spinge l’editore a chiederne un seguito. Esce quindi anche la seconda parte, Fort Oranje\Fort Amsterdam.
I due tomi compongono il dittico su Thyl Ulenspiegel, leggendario giovane saltimbanco, simbolo della resistenza nelle Fiandre agli invasori spagnoli. Si tratta, forse, della sua bedé più bella, realizzata in collaborazione con due autori famosi, Bob de Moor, che ha inchiostrato la copertina di Thyl Ulenspiegel e disegnato alcune scenografie per Le Fantôme espagnol, e Tibet.
Il primo si intitola De opstand der Geuzen\La Révolte des Gueux, il cui successo spinge l’editore a chiederne un seguito. Esce quindi anche la seconda parte, Fort Oranje\Fort Amsterdam.
I due tomi compongono il dittico su Thyl Ulenspiegel, leggendario giovane saltimbanco, simbolo della resistenza nelle Fiandre agli invasori spagnoli. Si tratta, forse, della sua bedé più bella, realizzata in collaborazione con due autori famosi, Bob de Moor, che ha inchiostrato la copertina di Thyl Ulenspiegel e disegnato alcune scenografie per Le Fantôme espagnol, e Tibet.
Nel
1953, inizia anche l’umoristico ‘t
Prinske\Le Prince Riri, pubblicato a mezze tavole, che, per finezza e
umorismo, ricorda The Little King,
il delizioso personaggio muto di Otto
Soglow.
Considerato
che le vendite dei suoi albi in lingua fiamminga sono sempre state superiori a
quelle in francese, in un rapporto di 10 a 1, e che con l’arrivo di nuovi
talenti, sul settimanale Tintin si è
ristretto lo spazio a disposizione per i suoi personaggi, nel 1958 l’editore
Érasme fa una proposta allettante a Vandersteen
per convincerlo ad abbandonare Lombard.
L’autore anversese accetta la vantaggiosa offerta, anche se a malincuore, perché si rimprovererà sempre di avere abbandonato quella formidabile redazione composta all’epoca da: Hergé, Jacobs, Martin, Greg, Franquin, Goscinny, Uderzo, Graton, Macherot, Weinberg, Tibet, Cuvelier, Laudy, Reding, Funcken e Craenhals.
L’autore anversese accetta la vantaggiosa offerta, anche se a malincuore, perché si rimprovererà sempre di avere abbandonato quella formidabile redazione composta all’epoca da: Hergé, Jacobs, Martin, Greg, Franquin, Goscinny, Uderzo, Graton, Macherot, Weinberg, Tibet, Cuvelier, Laudy, Reding, Funcken e Craenhals.
Sul
periodo trascorso nella redazione Vandersteen
dirà: «Tintin è diventato così importante
che un artista si rendeva conto di essere solo un artigiano fra tanti altri.
All’inizio formavamo un piccolo gruppo di veri amici che si stimolavano reciprocamente,
Ciascuno portando il suo contributo di creatività». Poi il clima di
concorrenza insaturato dall’arrivo di numerosi giovani disegnatori lo ha
disgustato spingendolo ad andarsene.
Ha rimpianto
anche le famose cene di gruppo con la redazione al completo nel castello di
Beersel, da cui ha tratto l’idea per il quarto episodio, Le Trésor de Beersel, cene che sono
rimaste famose per essere allietate sugli spalti da Jacques Laudy nei panni
di suonatore scozzese di cornamusa, da lui ritratto nell’episodio Le Fantôme espagnol.
Tutte
le storie per il settimanale Tintin\Kuifje
sono unanimemente giudicate come il suo miglior periodo creativo e lo
proiettano a pieno titolo fra i maestri della Ligne Claire classica, insieme a Hergé, Jacobs, Martin e De Moor.
Bob et Bobette
1 - Le Fantôme espagnol
Tintin
ed.belga dal n.38 del 1948 al n.5 del 1950
Volume
Collection du Lombard 1952
Volume
Serie Bleue Le Lombard 1983
in
olandese Het
Spaanse spook su Kuifje 1948-50
e
nel volume nella serie Blauw reeks - Standaard
2 - La Clef de bronze
Tintin
ed.belga dal n.9 del 1950 al n.18 del 1951
Volume
Collection du Lombard 1957
Volume
Serie Bleue Le Lombard 1983
in
olandese De
bronzen sleutel su Kuifje 1950-51
e
nel volume nella serie Blauw reeks - Standaard
3 - Le Casque tartare
Tintin
ed.belga dal n.20 del 1951 al n.29 del 1952
Volume
Collection du Lombard 1955
Volume
Serie Bleue Le Lombard 1983
in
olandese De Tartaarse
helm su Kuifje 1951-52
e
nel volume nella serie Blauw reeks - Standaard
4 - Le Tresor de Berséel
Tintin
ed.belga dal n.30 del 1952 al n.40 del 1953
Volume
Collection du Lombard 1955
Volume
Serie Bleue Le Lombard 1983
in
olandese De
schat van Beersel su Kuifje 1952-53
e
nel volume nella serie Blauw reeks - Standaard
5 - Le Gladiateur-mystére
Tintin
ed.belga dal n.41 del 1953 al n.50 del 1954
Volume
Collection du Lombard 1955
Volume
Serie Bleue Le Lombard 1984
in
olandese Het
geheim der gladiatoren su Kuifje
1953-54
e
nel volume nella serie Blauw reeks - Standaard
6 - Les Martiens sont là
Tintin
ed.belga dal n.5 del 1955 al n.14 del 1956
Volume
Collection du Lombard 1956
Volume
Serie Bleue Le Lombard 1984
in
olandese De
gezanten van Mars su Kuifje 1955-56
e
nel volume nella serie Blauw reeks - Standaard
7 - Les Masques blancs
Tintin
ed.belga dal n.27 del 1956 al n.36 del 1957
Volume
Collection Bob et Bobette - Erasme 1972
Volume
Collection Classiques Bleue – Standaard 1997
in
olandese De groene
splinter su Kuifje 1956-57
e
nel volume Blauw reeks - Standaard
8 - La Cavale d’or (poi Le Cheval d’or)
Tintin
ed.belga dal n.9 del 1958 al n.16 del 1959
Volume
Collection Bob et Bobette - Erasme 1969
Volume
Collection Classiques Bleue – Standaard 1997
in
olandese Het
gouden paard su Kuifje 1958-59
e
nel volume Blauw reeks - Standaard
Thyl Ulenspiegel
1 - La Révolte des Gueux
Tintin
ed.belga dal n.39 del 1951 al n.52 del 1952
Volume
Collection du Lombard 1954
in
olandese De
opstand der Geuzen su Kuifje 1951-52
e
nel volume Standaard
2 - Fort Amsterdam
Tintin
ed.belga dal n.1 del 1953 al n.49 del 1953
Volume
Collection du Lombard 1955
in
olandese Fort-Oranje
su Kuifje 1953
e
nel volume Standaard
Le Prince Riri (1953-1959)
Gag
su Tintin ed.belga dal n.51 del 1953 al n.41 del 1959
in olandese
‘t Prinske su
Kuifje 1953-59
Volumi
in francese in b/n
Volumi
in lingua olandese e francese in quadricromia
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