mercoledì 2 luglio 2014

Paese che vai, Ric che trovi …



Ric Roland, come oramai sanno tutti, è il nome italiano di Ric Hochet, il personaggio di Tibet Duchâteau che grazie alla Gazzetta dello Sport è tornato, dopo molti anni, nelle edicole italiane. Non sappiamo con precisione chi fu la persona che decise il cambio di nome, molto probabilmente l’idea venne a Enrico Bagnoli, allora direttore della testata dei Classici Audacia Mondadori che fu la prima ad importare nel nostro paese le avventure a fumetti del personaggio.




Il nome Ric Roland viene mantenuto nella successiva pubblicazione sugli Albi Ardimento, sul Corriere dei Piccoli. Appare invece con il nome originale di Ric Hochet sul Messaggero dei Ragazzi.

Curiosamente, il nome di Ric Hochet cambia anche nelle altre edizioni europee. In Germania si è preferito chiamarlo Rick Master.





In Spagna Ric Barry.




In Olanda Rik Ringer




In Finlandia Riku Oska, in Svezia Rick Hart o Allan Falk ecc.


Come si vede nella carrellata di testate straniere, per le copertine, in alcuni casi, hanno preferito utilizzare illustrazioni create appositamente per la propria edizione. Questo era successo anche nella seconda parte delle avventure pubblicate sui Classici Audacia, e per le copertine degli albi Ardimento. L'edizione attuale della Gazzetta dello Sport ripropone tutte le illustrazioni originali degli albi e all'interno alcune copertine del settimanale Tintin




15 commenti:

Anonimo ha detto...

Probabilmente la scelta del nome in Francia è stata proprio infelice...

fortunato ha detto...

La scelta del nome (pur sempre infelice) non è avvenuta in Francia: per quanto Ric (come personaggio) sia un francese (parigino), si tratta ovviamente di un fumetto belga (belga è Duchâteau e belga la casa editrice Lombard).

E, essendo il Belgio un paese bilingue, i suoi personaggi hanno solitamente un doppio nome (Tintin-Kuifje, Spirou-Robbedoes, Schtroumpfs-Smurfen…), dato che di una rivista esiste la versione vallone e quella fiamminga.
Difatti, Rik Ringers non è solo il nome olandese, ma prima di tutto quello fiammingo.

Sauro Pennacchioli ha detto...

Ripeto la domanda: il fiammingo non è ormai una lingua solo orale? Mi risulta che i quotidiani delle Fiandre siano scritti in olandese. E i fumetti?... Penso lo stesso.

Ripeto anche l'altra domanda: non è che le vecchie edizioni italiane di Ric Roland avevano i testi adattati dalle redazioni per renderli meno cotradditori, rispetto alle storie tradotte fedelmente che stiamo leggendo in queste settimane?

fortunato ha detto...

Che io sappia, Fiammingo ed Olandese sono (e sono sempre stati) la stessa lingua.
Il fiammingo sarebbe solo una delle varianti dialettali dell'Olandese Anzi, esisterebbero pure più dialetti fiamminghi a seconda delle varie zone delle Fiandre.
Così mi fu spiegato… sempre cha io abbia capito bene.

Sauro Pennacchioli ha detto...

Probabilmente un tempo esisteva anche il fiammingo scritto.

Non si dice mai "edizione vallona di Ric", e allora perché si continua a parlare di "edizione fiamminga"? Si dovrebbe dire: edizione belga in lingua francese ed edizione belga in lingua olandese. Capisco che lo dicano i francofoni, perché per loro Belgio e francofonia sono la stessa cosa (quindi c'è il Belgio e ci sono le Fiandre), ma noi non siamo francofoni.

Come vanno le vendite di Ric? E quelle di Corto Maltese? Non lo sta ripubblicando il Corriere?

Sarebbe interessante conoscere i dati di vendita. Secondo me Corto non lo comprano e Ric... uhm... Ma non ho alcuna informazione in proposito, vado a intuito.

Io Ric me lo sto pappando tutto, ma c'è qualcuno che non lo conosceva e lo sta apprezzando adesso? Domanda cruciale.

Anonimo ha detto...

sulla domanda delle vecchie traduzioni, è sicuro che i CLASSICI AUDACIA avevano traduzioni molto alleggerite
nel senso che saltavano alcuni punti perchè ritenuti superflui o troppo prolissi (mentre nell'edizione originale a puntate avevan il preciso scopo di allungare "la minestra" delle 2/3 tavole settimanali.
Ciao Roberto

Sauro Pennacchioli ha detto...

Ho appena letto il quarto albo.

La perla è la richiesta di Ric Roland, a un autore di oroscopi, di scoprire il segno zodiacale dell’estensore di una lettera anonima!

Siamo alla superstizione.

Non si capisce nemmeno bene come Ric imbocchi la pista astrologica.

Mancava un vero supervisore al settimanale di Tintin. Greg era troppo occupato con le proprie sceneggiature, e pure lui ogni tanto scriveva assurdità.

Peccato per la trascuratezza: i gialli devono funzionare come meccanismi a orologeria.

Anzi no, mi correggo. A volte anche la Christie lasciava a desiderare. Quanto a Simenon e Camilleri non hanno mai scritto dei gialli veri e propri, con i loro Maigret e Montalbano.

Diciamo allora che i gialli non dovrebbero presentare contraddizioni e assurdità palesi.

Nonostante tutto, la nostalgia canaglia per Ric Roland continua a tenermi avvinto alle sue storie.

Certo che tra Ric Roland e Blake e Mortimer di Jacobs c’è un abisso incolmabile.

Anonimo ha detto...

Chiariamo: fiammingo e olandese sono praticamente la stessa lingua. La sola differenza vera è che il fiammingo utilizza parole ormai desuete in olandese. Poca roba, comunque.
A seconda che l'editore sia belga o olandese viene utilizzata l'una o l'altra variante.

Sauro Pennacchioli ha detto...

Quindi l'edizione belga per le Fiandre è diversa da quella olandese? Cioè ci sono due traduzioni distinte?

Sauro Pennacchioli ha detto...

Oppure, come mi pare affermi Anonimo, l'edizione belga per le Fiandre, pur con alcune parole desuete, viene distribuita così com'è anche in Olanda? Dove reperisce questa informazione?

ZonaBeDé ha detto...

In Belgio sono pubblicate a partire dalla stessa data due versioni; "Tintin", la francofona e "Kuifje", quella "olandesofona" (così non rientriamo nella diatriba olandese o fiamminga), con gli stessi fumetti ma diverse redazioni e parti redazionali.

Questa seconda versione viene esportata a Rotterdam e da lì in altre città dei Paesi Bassi: è una pubblicazione belga! In che lingua è scritta? L'opinione prevalente è in "fiammingo", visto che viene fatta per le Fiandre e per chi parla la lingua dei suoi abitanti.

Una periodico realizzato direttamente in Olanda, da una redazione olandese, appare nel 1962, e si chiama Pep. Non è un'edizione del settimanale belga: pubblica molti personaggi provenienti da quella testata ma anche da altre (es.Topolino).

Per maggiori informazioni si vedano i post: "Tintin, il giornale dei giovani dai 7 ai 77 anni" e "La Pep-art!".

La riproduzione di alcune copertine di "Kuifje" per illustrare il post potrebbe aver creato confusione, ma l'intento era quello di sottolineare semplicemente la varietà di nomi con cui è stato ribattezzato Ric Roland. Ce ne scusiamo. Continueremo però a fare dei post più leggeri, meno approfonditi e con qualche inevitabile imprecisione a bilanciare quelli speriamo impeccabili, o quasi, ma decisamente duri da digerire per la maggior parte dei lettori di BéDé in Italia.

ZonaBeDé ha detto...

Per quanto riguarda dove reperire le informazioni, sempre che interessi altri, potremmo fare dei post sulle opere più importanti sulla BéDé. Forse non è una brutta idea.

Sauro Pennacchioli ha detto...

Io non so come stiano le cose, ma le risposte non mi soddisfano.

L'edizione belga della Vallonia non è scritta in vallone, ammesso che esista un dialetto vallone, ma in francese standard. Per lo stesso motivo penso che l'edizione belga delle Fiandre sia scritta in olandese standard: non vale la pena fare due traduzioni (una in "dialetto" fiammingo e una in olandese) e quindi due lettering. né mi pare logico vendere in Olanda una rivista scritta in fiammingo (siano le differenze molte o poche tra queste due lingue). Insomma, io ho l'impressione che l'edizione fimminga, come il resto della stampa locale, sia scritta in olandese standard. Una risposta definitiva la potrà dare chi parla questa lingua.

Conoscevo anch'io Pep e le altre riviste olandesi, qualcosa ho ancora in casa, ma non sapendo la lingua...

Quanto a "edizione fiamminga" è un modo di dire francofono: dire "edizione belga ed edizione fiamminga" non è corretto perché anche i fiamminghi sono belgi. Anzi, oggi sono la maggoranza del Paese e pure quelli più ricchi (mentre una volta erano considerati dei poveri pezzenti dagli snob francofoni).

Sauro Pennacchioli ha detto...

Chiarisco una volta per tutte la questione dal mio punto di vista.

Secondo me, per noi italiani, è più corretto dire “l’edizione belga per la Vallonia e l’edizione belga per le Fiandre”, mettendo sullo stesso livello le due regioni.

O anche: “l’edizione belga in lingua francese e l’edizione belga in lingua olandese”, se quella fiamminga è scritta in olandese standard.

Sauro Pennacchioli ha detto...

D’altra parte, per questo specifico caso, si può anche parlare di edizione fiamminga senza indicare l’altra come vallona. La specificità consiste nel fatto che l’edizione vallona è quella originale (ammesso che il lettore occasionale lo sappia) e quindi non ha bisogno di ulteriori spiegazioni.

La faccenda mi seccava nel suo senso più ampio, cioè dare sempre per scontato che il Belgio sia “francese”, e parlare dei fiamminghi come di “sottobelgi”. Tendenza comune tra i francofoni fino a pochi anni fa. Adesso che i ricchi fiamminghi minacciano di rendersi indipendenti, lasciando in braghe di tela i poveri valloni, le cose stanno cambiando anche a livello linguistico.