giovedì 12 febbraio 2015

Anteprima Michel Vaillant

Nona-Arte
febbraio 2014

Michel Vaillant nuova serie 3
Relazione pericolosa

testi di Philippe Graton e Denis Lapière
disegni di Marc Bourgne e Benjamin Benéteau













16 commenti:

Anonimo ha detto...

Bello, ma i primi due?

Anonimo ha detto...

Per ora puoi acquistare quelli della Gazzetta (uscita 70 e 71) collegandoti qui:
http://store.gazzetta.it/-/-/CnmsEWcVwe4AAAFGuHEQp5W_/ct;pgid=.Ll6CAaHrgRSR00524Nutuwm0000Dj_VBYeh;sid=i2SsvjAIwg-suGTXyF0ArnYquGPZbwMP_rU=

Anonimo ha detto...

Non ci credo, le solite cose da terzo mondo fumettistico italiano. Se voglio i primi due numeri della serie devo sottostare all'edizione per pezzenti della gazzetta. Un consiglio a quelli della Infima Arte, scegliete meglio le collaborazioni, magari associatevi alla Mondadori che un cartonato in formato grande ve lo concede. E poi dopo Asterix a 6 euro quella me...lma non si può neanche considerare economica. Forse tra qualche anno quando le edicole inevitabilmente saranno tutte chiuse avremo i fumetti negli unici due formati possibili: digitale e cartonato per le opere migliori. In fondo il fumetto, a differenza del semplice testo scritto, ha una parte artistica e una riproduzione cartacea penso che continuerà ad esistere.
Riccardo Battaglia

ZonaBeDé ha detto...

Molti i punti di disaccordo, come si può facilmente dedurre dal nostro blog, dai suoi post e dalle nostre risposte.
Ci torneremo su, per il momento diciamo solo che cartonato e brossura, edizioni per edicola o libreria, Mondadori e Nona Arte possono essere - sì - criticati e confrontati ma con argomentazioni e non con aggettivi e termini ai limiti dell'insulto.
In un sano mercato editoriale, edizioni diverse, di pregio e economiche, da edicola o fumetteria, ristampe e tirature de luxe, a colori e in bianco e nero, bossura e cartonati, prepubblicazioni su rivista e album, coesistono, hanno molto senso e soddisfano gusti ed esigenze diverse...
Grazie

Max Bruni ha detto...

Caro Riccardo, ti ringrazio per il pezzente, io acquisto Gazzetta, Nona Arte, Eura, 001, Panini, Magic Press e Mondadori, oltre a edizioni in lingua originale ma se, permetti, non ci sto a farmi insultare per i miei acquisti. Se un prodotto non ti piace, liberissimo di non comprarlo, se hai valide argomentazioni su prodotti discutibili, scrivile e io le leggerò con interesse, ma, per favore, senza insultare. Un poco di buona educazione non guasterebbe in questo povero paese!

Max Bruni ha detto...

Dimenticavo, compro anche Cosmo.

Anonimo ha detto...

Non è la prima volta che commento sull'argomento, sarebbe bello che ci fosse un forum separato dalle notizie, almeno non dovrei dire sempre le stesse cose.
Comunque la risposta ve la siete dati da soli, in un 'mercato normale' avrei una scelta sui prodotti, ma l'Italia non è un Paese normale, figuriamoci sui fumetti. Non posso avere una bella edizione dei nuovi Vaillant e devo per forza comprarmi l'edizione 'povera' dei primi due. E se è per quello anche per la serie regolare non ho molta scelta, o piccola e completa o grande e parziale. Almeno Blueberry prima o poi sarà stampato tutto da Alessandro in bella copia e comunque ho i Comic Art. Per Universal War One invece non ho speranza, alla Mondadori mi hanno detto che non possono ristamparlo perché i diritti sono in mano alla 001. O pocket o mi arrangio. E se vogliamo parlare di costi, UWO della 001 viene 16 euro a volume, su Fantastica li pagherei 14. Per fortuna l'ho letto sul computer in inglese. Però lo comprerei volentieri. Stesso discorso per il Transglaciale. Avrei comprato volentieri una bella edizione ma no, lo ha preso la cosmo.
A questo punto è ovvio che la mia opinione di questi piccoli editori è molto scarsa e francamente il mio grande augurio è che vadano falliti, almeno si liberano i diritti.
Noi scontiamo il peccato originale del fumetto popolare, rigorosamente in bianco e nero e in piccolo formato, che ha rovinato intere generazioni di lettori. E che ha prodotto aberrazioni come i primi lanciostory e skorpio stampati a pagine alternate a colori e in b/n. E ancora oggi oggi favorisce l'esistenza di mostri come le cose della cosmo. Apprezzo il bianco e nero ma solo in edizioni pregiate ed oversize di alcuni autori. In fondo anche la Bonelli ha introdotto il colore, come su Orfani, che oltretutto viene ingrandito e ristampato in volume.
Per la cosmo ho il massimo disprezzo e tanta pena per chi li legge. Per la gazzetta più che altro rabbia, perché bastava poco per avere un edizione decente, ossia il formato grande.
Riccardo Battaglia

Anonimo ha detto...

Io, invece, il massimo disprezzo ce l'ho per chi insulta il prossimo e augura il male agli altri. Battaglia, facci un piacere, come ha già fatto un altro professionista della rissa internettiana che allignava in questo forum: non farti più vedere, che qui ci sono solo brave persone.

Luciano

Max Bruni ha detto...

Caro Riccardo, devo ammettere che a me piace leggere a letto per cui leggo le pubblicazioni Aurea e Cosmo proprio per le loro dimensioni ridotte. Lo so, sono colpevole agli occhi degli intransigenti guardiani dell'ortodossia bedé ma che ci posso fare? Posso solo confidare nella loro comprensione per la mia veneranda età e sperare nel loro perdono. ;-)

Anonimo ha detto...

Stai sereno Luciano. Questo non è un forum, dover cercare un vecchio post attaccato a un articolo fa passare la voglia di scrivere. Comunque il mio disprezzo verso i piccoli editori ha una logica (se falliscono magari qualcun altro pubblica le storie in edizioni migliori). Il tuo nei miei confronti no. Io adoro il fumetto francese e vorrei solo vedere edizioni decenti. E se non posso avere il volume singolo e il cartonato, capisco l'esigenza delle edizioni integrali e in brossura. Ma il formato piccolo e il bianco e nero assolutamente no. Purtroppo esistono perché alcuni editori ci speculano sopra visto che comunque si vendono.
E ribadisco che non avrei nulla in contrario se ci fossero alternative alle edizioni indecenti. Invece no, niente Vaillant nuova serie 1 e 2, U W One o Transglaciale in grande formato. Quindi ho tutto il diritto di essere arrabbiato ed ho argomentazioni solide, non è certo per scatenare una rissa.
E per quel simpatico di Max, ho una certa età anch'io quindi per lui ho un consiglio: sta attento che a leggere alla luce di una lampada quella roba così piccola e scura ti si abbassa la vista.
Riccardo Battaglia

Max Bruni ha detto...

Caro Riccardo, non discuto sul tuo apprezzamento per il formato piccolo, ognuno ha i suoi gusti, per carità, ma per il bianco e nero guarda che anche i franco-belgi si stanno divertendo a pubblicare edizioni in bianco e nero: l'ultima che ho visto è un'integrale in unico volume de Le 7 vite dello Sparviero, in formato leggermente più piccolo dei cartonati odierni!

Max Bruni ha detto...

A proposito, caro Riccardo, ma del formato piccolo di Empire USA Mondadori che mi dici?

Anonimo ha detto...

Una premessa prima di rispondere a Max. Penso che i fumetti in formato albetto da edicola abbiano fatto il loro tempo, del resto le edicole stesse sono in profonda crisi. Ormai leggo quasi esclusivamente versioni digitali sul computer. Se voglio godermi qualcosa su carta preferisco spendere per avere un volume fra le mani. Questo i francesi lo hanno capito da tempo e anche gli americani da anni ristampano tutto in volumi spesso più grandi del formato comic book.
Perfino da noi Bonelli tenta altre strade, ha appena inaugurato con Tex una collana di 'fumetto d'autore' cartonata e a colori. Poi c'è Orfani, stampato anche in volume. Anche la Mondadori ha ristampato Ken Parker in volume. In questi ultimi due casi ho avuto quindi una scelta su quale formato leggere, cosa che la cosmo mi nega. Comunque anche per loro la notizia incredibile è che dovrebbero pubblicare L'Incal in formato album, vedremo.
Stesso discorso per la gazzetta, che mi fa girare le scatole perché stanno pubblicando a soli 6 euro gli Asterix cartonati. Quindi se i loro albi in brossura li vendono a 5 perché non ingrandire di un paio di centimetri il formato?
Passiamo poi al bianco e nero, del quale ho la nausea nel formato piccolo. Da noi non è una scelta artistica, è un obbligo. All'editore conviene, lui ha minori costi e maggior guadagno. E il pubblico diseducato delle edicole segue come un gregge. Ho incontrato in fumetteria un ragazzo che stava comprando dei cosmo. Non aveva la minima idea che gli originali erano grandi e colori.
Per me ridurre gli albi francesi è uno sfregio, si perdono i dettagli. Il bianco e nero piccolo poi spesso risulta poco leggibile.
Mi fai l'esempio dello Sparviero. I francesi ristampano alcune serie in bianco e nero per scelta artistica, comunque non l'hanno fatto in formato mini. E poi i volumi originali erano nel loro formato standard, quelli attuali sono più grandi.
Comunque non sono contrario per principio al bianco e nero. La IDW americana ristampa storie classiche riproducendo le tavole originali addirittura con la stessa qualità di carta. Parliamo di volumi alti 50 cm. Sono spettacolari (e molto costosi).
Per quanto riguarda Empire USA sto incrociando le dita. So che ha avuto successo, temo che ne seguano l'esempio con altre serie. Comunque ho letto la prime stagione in digitale in inglese. Per la seconda spero che qualcuno scansioni gli albi così me li leggo gratis. Non è colpa mia se da noi i fumetti digitali li fa solo la Panini. Altrimenti pazienza, ne farò a meno. Oppure mi decido finalmente a imparare il francese.
E infine un aneddoto. Oltre 20 anni fa la Comic Art pubblicò la prima avventura di Cyann di Bourgeon, autore che adoro. Il secondo volume che spiegava i molti misteri della storia uscì in ritardo in Francia e nel frattempo ci fu il fallimento della nostra casa editrice. Ebbene, pur essendo stata in seguito pubblicata su skorpio, non l'ho mai voluta leggere. Ora me la godo sui volumi del benemerito Alessandro. Come vedi io mi siedo in riva al fiume, prima o poi i cadaveri dei miei nemici mi passeranno davanti.

Riccardo Battaglia

Max Bruni ha detto...

Scusa ma spero di non essere considerato da te un nemico (mentre scrivo tocco...ferro, stante la veneranda età!).
Sono d'accordo con te, ma purtroppo i disegni dettagliati (per es. Prince Valiant, il recente Caravaggio di Manara, le cui tavole originali ho avuto la fortuna di ammirare fra le mie mani, o il Tanguy di Jijé) sono sempre appiattiti dal colore. Concordo con te anche sul fatto di alcune edizioni statunitensi che stanno riproponendo il meglio delle comic strips. Però non sarei così rigido nel giudicare il piccolo formato, perché permette a prezzo contenuto di vedere nuove BD e valutare il caso di prenderle poi in grande formato. Per esempio, uno degli ultimi Cosmo di fantasy è una vera scemenza della Soleil, ma non piango perché il costo è irrisorio. Certo se lo avessi comprato a colori e cartonato mi sarebbe costato minimo 12-14 euro, e allora si che mi sarei arrabbiato, quindi per me è meglio così. Tanto noi appassionati sappiamo tutti quali sono più o meno i capolavori franco-belgi, mentre invece nella valanga di proposte nuove transalpine non sappiamo quali sono buone e quali no.

Anonimo ha detto...

Ho uno scoop Max. Secondo il cugino di un amico la cosmo ha soffiato i diritti alla Panini sul Caravaggio e lo pubblicheranno in esclusiva in formato Bonelli. Alla Panini sono disperati, loro volevano metterlo nei 100% in formato comic book.
Tranquillo che i miei nemici sono gli editori 'Jivaros' che al giorno d'oggi rimpiccioliscono i fumetti e non le teste. Non certo i lettori che sono le loro vittime, purtroppo spesso inconsapevoli.
Continuo a non trovarmi d'accordo con te. Il colore non copre il disegno, casomai lo completa. Poi è chiaro che non sempre riesce, dipende dalle tecniche. Sui tuoi lancio ho visto diverse cose colorate male e diversamente rispetto agli originali. Se l'artista e il colorista sono in sintonia o se lo stesso artista è anche un pittore si ottengono delle opere eccellenti. Prendi Lorenzo Mattotti ad esempio. Da bravo artista ha anche prodotto dei disegni in bianco e nero ma molte delle sue opere sono imprescindibili dal colore. O Schuiten. Anche lui ha prodotto degli ottimi fumetti in bianco e nero, ma le sue opere a colori molto tenui vanno lette così. O gli acquarelli di Pratt e Milazzo. Come si fa a pubblicarli in bianco e nero?. E se ci pensi bene di solito il bianco e nero usa delle tecniche sue come il retino o le sfumature e i contrasti. Vedi Breccia ad esempio, e lo stesso Schuiten.
E per finire, in fondo se guardi alla storia dell'Arte quelli che sono appesi nei musei sono i quadri a colori e non i bozzetti preparatori. Poi è chiaro che molti grandi pittori sapevano anche disegnare.
Per ultimo, anche le tue affermazioni sul fatto che se compri una cosa che non ti piace sei contento di averla pagata poco sono discutibili. A me non succede mai di leggere qualcosa o di vedere qualche serie tv o film del quale non so nulla prima.
Esistono le recensioni, gli amici, il libraio o la fumetteria di fiducia. Mi ricordo che anni fa a Parigi vidi che da FNAC la gente leggeva tranquillamente i fumetti a sbafo. Ma poi alcuni di loro che evidentemente avano gradito andavano alla cassa a pagare. Io se ho dubbi su un albo vado dal mio ex socio che ha una fumetteria e me li tolgo. Lo leggo lì e se mi piace lo compro
Con gli americani è più facile, lì scansionano tutto. Scarico gratis le centinaia di albi che escono ogni settimana, leggo ed eventualmente mi compro i volumi.

Riccardo Battaglia

Max Bruni ha detto...

Ti ringrazio per il pericolo scampato (intendo la storia del fiume e dei cadaveri, fiuu!!!). Scherzi a parte, il mondo è bello perché è vario e il grande difetto di oggi (secondo il mio modestissimo e insignificante parere) è proprio la globalizzazione del mercato e l’uniformazione dei gusti. Non sopporto l’uniformità che sto trovando in tutti i paesi europei. Chiusa questa mia piccola riflessione, devo dire che non mi trovo d’accordo con quanto riferisci nella tuo ultimo commento. Il fumetto nasce in bianco e nero e poi gli autori aggiungono il colore (tranne eccezioni, ovviamente ma si tratta di mosche bianche rispetto alla mole prodotta da sempre in tutto il mondo). Personalmente le storie di Pratt mi piacciono di più in b\n, a colori sono superbi i suoi acquerelli, le copertine del periodo argentino, i suoi model sheet ma non i fumetti. Il retino, che non tutti usano, è solo uno strumento in più che oggi è stato abbandonato, mi pare, sostituito dal pc. Mattotti ha uno stile di disegno che si presta poco al b\n (sempre secondo me, bada bene!). Non puoi paragonare l’Arte Classica con la Nona Arte, ci sono, si, somiglianze ma sono due prodotti diversi che si indirizzano a due mercati differenti . E’ vero, anni fa notai anche io, con somma invidia, questa libertà francese concessa ai clienti di sfogliare libri anche a fumetti, quando i nostri librai ancora ti “aggredivano” non appena entravi in libreria, e la notai oltre che alla FNAC anche al Virgin Store sugli Champs Eysees! Ora, fortunatamente, la situazione è cambiata anche da noi.
A me purtroppo succede di vedere o acquistare qualcosa che non mi piace, e poi, stante la mia età, sono poco propenso alla lettura dei fumetti su schermo, lo schermo mi va bene per apprezzare, appunto, il particolare di un disegno, di una tavola ma non la lettura (sempre secondo me, bada bene!): per me il fumetto è stato, è e sarà SEMPRE su carta. Qui chiudo, anche perché, agli altri lettori del blog potrebbero non interessare i miei pareri. Ti ringrazio per questa simpatica ”querelle” che mi ha riconciliato con te e il tuo primo commento da me giudicato un poco troppo sanguigno.
Alla prossima!