La Linea Chiara non è costituita solo da Hergé, Jacobs e Martin, i tre grandi della
Scuola di Bruxelles, ma, come ormai sappiamo, anche da una moltitudine di
autori franco-belgi che si sono rifatti a essa. Fra i tanti il belga Alain Goffin, un artista che ha aderito
fin dall’inizio e in maniera convinta a questa corrente artistica, dotato di
una straordinaria pulizia del segno grafico. Le sue poche opere sono inedite in
Italia ed è un vero peccato perché forse è stato uno dei migliori
rappresentanti della terza generazione di autori, cresciuti dopo la famosa
mostra dell’olandese Joost Swarte nel
1977 intitolata De Klare Lijn.
Nato
a Ixelles nel 1956, Goffin segue
anche lui, come molti altri, il corso di Claude Renard nell’Atelier R
dell’Istituto Saint Luc a Bruxelles, dove partecipa a un opera collettiva, Le
9ème Rêve che vince un premio ad
Angoulême, con alcuni futuri nomi della nuova generazione della BD belga: Andréas, Berthet, Cossu, De Speigeleer, Schuiten,
Sokal, Swolfs, ecc…
Al
pari di Ted
Benoit, Floc'h e Swarte diventa uno degli eredi artistici di Hergé e Jacobs, forse
più di quest’ultimo considerati i ripetuti omaggi al creatore di Blake et Mortimer. Lo stile di disegno di Goffin è in effetti una Linea Chiara molto rigorosa,
geometricamente stilizzata, leggibile, che appiattisce i vari piani della
profondità, sia per le architetture déco che per gli oggetti e i personaggi
insiti nelle vignette. Le tavole risentono molto della grafica
degli anni ‘80-’90, vicine alle immagini surrealiste di Swarte e Ever Meulen!
Parallelamente e in alternativa alla BD, Goffin a Bruxelles da vita a un proprio
studio pubblicitario, oltre a insegnare l'immagine narrativa presso la École de
Recherche en graphisme. Sottolineiamo ancora una volta l’incredibile osmosi che
da Hergé in poi si è instaurata fra molti
autori della Linea Chiara e la pubblicità: forse perché questo tipo di grafica
si addice bene a un messaggio pubblicitario!
1 - Le
réseau Madou (Casterman, 1982)
prepubblicato su (A Suivre) dal n.42 al n.44
Dal 1981 al 1984 pubblica sulla rivista (À Suivre), su soggetti di François Riviére, il personaggio Thierry Laudacieux, un giovane protagonista di inchieste poliziesche, poi pubblicate da Casterman in due volumi.
2 - La Mine
de L’Étoile (Casterman, 1984)
Benoît Peeters e François Schuiten scrivono il soggetto di Plagiat! un mistero artistico realmente avvenuto, che sembra fatto apposta per il tema sul doppio, molto in voga nella Linea Chiara fin dai tempi di Hergé con i due imbranati poliziotti Dupond e Dupont.
3 - Plagiat! (Les
Humanoïdes Associèes, 1989)
In copertina l’autore sfrutta l’immagine ripresa da uno dei
primi bozzetti di Jacobs per La marque jaune,
utilizzata anche nella tavola 32.
In una vignetta della nona tavola c’è un
chiarissimo omaggio alle imprese di Blake et Mortimer. Alla fine del volume un inserto
sul mistero mistificatorio con foto e immagini dei protagonisti reali.
4 - Le
Théorème de Morcom (Les
HumanoÏdes Associées, 1992)
Una
storia basata su quella reale di Alan Turing, il genio matematico inglese,
decifratore della macchina crittografica nazista Enigma, nonché padre delle
odierne A.I., cui è stato dedicato il recente film The Imitation Game.
5 -Northreed Project (Dargaud, 1997)
Con la partecipazione di Peeters al soggetto, è una storia sui progetti
riguardanti i bombardieri volanti dalla forma ad ala, un chiaro riferimento
all’Ala Rossa di Jacobs. Alla fine del volume un testo sui vari
tipi di bombardieri ad ala progettati.
Poi, purtroppo, niente più BD da parte di
questo raffinato autore della Linea Chiara!
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