Tra
pochi giorni esce il n. 90, dedicato al racconto Western di
Rozinsky. con cui si conclude la Collana Western della Gazzetta dello Sport.
L’iniziativa editoriale che ha presentato quasi tutto il meglio della
produzione western franco-belga è stata lodevole e, crediamo, bene accetta
dagli amanti dei racconti sulla wilderness disegnati dagli artisti francofoni.
L’offerta
dei titoli pubblicati non poteva essere migliore: Blueberry, con spin-off e la serie
sulla giovinezza, Comanche, Mac Coy, Ringo, Trent, Cartland, Chinaman, Ethan Ringler, Buddy Longway, Jerry Spring, Undertaker, Lupo della Pioggia, La Stella del
deserto, Sykes e Western.
Se poi aggiungiamo tutta la serie di Lucky Luke possiamo ringraziare la Gazzetta per questa eccellente panoramica sulla produzione western transalpina
che va dai primi anni Cinquanta a oggi. I nomi degli autori presentati sono al
top nella storia della BD: Charlier,
Giraud, Derib, Leo, Vance, Jijé, Marini, Hermann, Greg, Blanc-Dumont, TaDuc, Le
Tendre.
In effetti leggendo tutti i racconti pubblicati, sotto i nostri
occhi scorre il Far West nelle sue mille sfaccettature, con storie che
propongono il punto di vista dei nativi americani, con il loro genocidio
perpetrato dall’uomo bianco, la fatica dei pionieri che dovevano sottomettere
una natura selvaggia, gli immigrati che dovevano integrarsi in una società che
li voleva, si, ma solo come forza lavoro, carne da macello per il progresso
della società americana,
i cow boys, figure rese romantiche da certa
letteratura e cinematografia deteriore, i celebri pistoleri e i loro
antagonisti uomini di legge, che spesso non riuscivano a far rispettare
l’ordine e la legalità in paesi sperduti, le guerre con affascinanti paesi
confinanti quale il Messico, e quella civile sanguinosa, insomma tutto quel
bagaglio letterario che ha generato la mitologia del Far West.
Mitologia che
incredibilmente continua, ancora oggi, a far presa sui lettori europei,
nonostante sia un fenomeno di genere letterario, cinematografico e fumettistico
ormai concluso nella terra di origine, a parte alcune eccezioni.
Si
deve sottolineare, inoltre, che l’iniziativa della Gazzetta, oltre ad aver usufruito di racconti creati da autori che
rappresentano, con quelli italiani, il meglio della produzione western a
fumetti, ha proposto un prodotto con un costo contenuto, a colori, con
cronologie integrali, laddove possibile, e un formato dalle dimensioni sempre identiche,
anche per gli albi degli altri personaggi non western presentati nel corso di
questi quattro anni: Michel Vaillant, Ric Roland, Blake e Mortimer.
Provate a
metterli in fila nella vostra libreria: un colpo d’occhio spettacolare,
considerato il menefreghismo degli editori italiani del passato che hanno
presentato i personaggi franco belgi in maniera frammentaria e nei formati più differenti.
Certo,
all’appello mancano ancora alcuni personaggi e racconti one-shot, che avrebbero
ben figurato nella collana: Durango, Jim Cutlass, Yakari, Celui qui est né deux fois, Red
Road, Le Giacche azzurre, Teddy Ted, Loup Noir, Les Peaux-Rouges, Les Pionniers
du Nouveau Monde, Luuna, La longue piste di Loup Gris, L’Indien Français,
Histoires du Far West en BD, Black Hills, On à tué Wild Bill… e
tanti altri ancora.
Ma non si può avere sempre tutto nella vita.
Accontentiamoci, per ora, ma solo per ora perché il buon Fabio Licari ha
scritto nella seconda di copertina del n.89, dedicato a Sykes, che ci lascia con questa
promessa «…e poi perché di arrivederci si
tratta non certo di addio. Ne riparleremo presto».
Speriamo
con tutto il cuore di riparlarne e presto. Lunga vita alla Collana western!
3 commenti:
Lunga vita!
Che il grande spirito viaggi con noi
in effetti ci sono tantissime belle storie da pubblicare e la speranza di vederle in futuro e' altissima . vorrei vedere in questa collana '' i pionieri del nuovo mondo '' invece della porcheria targata cosmo , solo per gustare la bellezza delle tavole riguardanti quei luoghi altamente spettacolari e magnifici e tutti colorati divinamente .
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