Ma sì! Sono già passati sette decenni dalla nascita di un
settimanale mitico nel mondo della bédé ed è naturale che i festeggiamenti per
il giornale di Tintin si estendano
anche al personaggio da cui prende il nome (un anniversario anche per lui si
trova sempre!).
Dell'a dir poco voluminoso La grande aventure du journal Tintin ne parleremo prossimamente. In
quest’occasione vogliamo parlare di alcune iniziative meno accessibili ai lettori italiani a partire dallo
speciale che Paris Match ha dedicato
a questo anniversario. Si tratta di oltre cento pagine che ripercorrono gli
anni di vita del periodico, dal 1946 al 1988, scomparso da quasi trent’anni ma
più che mai vivo nel ricordo dei lettori grazie anche ai suoi personaggi che
continuano a essere pubblicati in album.
Alla ricorrenza è dedicata la copertina e buona parte delle
pagine dell’ultimo numero di DBD, dove compaiono brevi interviste ad alcuni dei
sopravvissuti della lunga avventura, tra i quali Duchâteau, Hermann, Dany, Attanasio e Denayer.
Non trascura l’evento il numero di ottobre del trimestrale KaBoom, con un'ottica diversa, ovvero incentrando la trattazione sugli artisti che più si sono ispirati alla Linea Chiara.
Imperdibile, e quest'aggettivo non è mai stato usato tanto a proposito, la mostra al Grand Palais che si inaugura il 28 settembre.
Si tratta della prima
volta che un autore di bédé è ospitato nel tempio delle grandi esposizione
parigine. Per quasi quattro mesi le sale che in passato hanno visto le grandi tele dei più grandi artisti rendono omaggio al papà di Tintin e al direttore artistico del settimanale nato a Bruxelles nell'immediato dopoguerra.
E in concomitanza con gli ultimi giorni di apertura di Hergé al Grand Palais, a metà gennaio
del 2017 il festival Tintin à l’écran ha
in programma proiezioni, conferenze, concerti e giochi per festeggiare sempre
settant’anni, ma questa volta della prima apparizione di Tintin sugli
schermi.
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