Continuare
dopo la scomparsa o l’abbandono degli autori, o vivere solo nel ricordo dei
lettori? Ripresentarsi come Tintin
con le vecchie, stranote avventure in nuovi formati, colorazioni, edizioni
critiche, commentate, a tiratura limitata, ecc… o lasciarsi coinvolgere come Asterix in storie originali sotto la
guida di nuove mani? Ma la lista delle prosecuzioni o dei ritorni è lunghissima
è e non c’è stato finora e non ci
potrà mai essere un solo, unico modo per procedere. Molto dipende dalla
disponibilità alla pubblicazione dell’editore, da chi possiede i diritti di
sfruttamento commerciale e di tutela del personaggio, da chi prende il posto
degli sceneggiatori e dei disegnatori, dal decidere di seguire il solco della
tradizione o far rinascere il personaggio in ambientazioni e scenari anche
insoliti, ma soprattutto dall’accoglienza dei lettori e dal successo commerciale,
piccolo, grande o scarso di queste iniziative.
Tra gli
sceneggiatori disposti a correre il rischio di rimettersi continuamente in
gioco e affrontare il verdetto spietato del pubblico e le inevitabili critiche
per aver osato troppo poco o fin troppo, il più audace sembra al momento Zidrou.
Audace,
prolifico, amante della parodie, spesso volutamente provocatore, talvolta
iconoclasta, ha cominciato in maniera soffice con la ripresa della Ribambelle
(La Combriccola per i lettori del Corriere dei Piccoli).
Una prima storia ancora nel solco della tradizione nel 2011,
La Ribambelle
reprend du service, seguita da una seconda nel 2012, La ribambelle au
Japon, con una maggiore libertà nello svolgimento della storia. I disegni di entrambe sono di Krings.
Qualche anno, nel 2014, dopo prende in mano Le aventures de Chlorophylle, con disegni di Godi.
Nella
prima, e per ora unica, storia pubblicata, Embrouilles à Coquefredouille,
riporta i due topolini nell’isola popolata dagli animali antropomorfi,
spingendo l’azione ancora oltre il periodo più “noir” delle creature di
Macherot, per intenderci quello di Les Croquillards e Zizazion le terrible.
Una seconda avventura, Le réseau campanule, è stata annunciata nelle pagine finali dell'album pubblicato nel 2014.
Tra pochi
giorni, in contemporanea in Francia e Italia, debuttano le Nuove inchieste di
Ric Roland. Il titolo è tutto un programma: R.I.P. Ric Hochet. Le prime pagine
già anticipate fanno intravedere un giornalista- investigatore impegnato in una
storia che sembra stravolgere l’immagine dell’imperturbabile Ric, con i
disegni di Van Liemt che accentuano questo “salto” dalle ultime storie di Tibet e Duchâteau. Come
accoglieranno i lettori questa avventura che, al contrario di quanto detto
tempo fa, non sarà un “one-shot” ma la prima di una nuova, e possibilmente, longeva
serie?
E si sa che
l’impavido Zidrou, già perché ne occorre di coraggio per lanciarsi nel
rifacimento di tante icone del mondo della bédé franco-belga, ha già messo le
mani su Clifton.
Come e quanto lo sapremo però solo tra qualche mese…
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