Nel
campo delle bédé le Editions Glénat
si sono sempre distinte per una predilezione particolare per i grandi
personaggi e gli avvenimenti della Storia, e molte sue bédé sono state
tradotte, a cominciare dalla collana Le
avventure della Storia della Glénat
Italia, per finire a volumi della collana Historica della Mondadori
Comics o della Panini. La
Storia, talvolta, non è quella raccontata nei libri o tramandata ai posteri,
perché esistono tante zone d’ombra che per opportunità politico-religiose sono state
taciute, e la storia della nostra Italia, per esempio, ne è piena.
Una
cosa simile è avvenuta anche nel capitolo delle grandi esplorazioni e proprio
la Glénat ha dedicato una collana,
la Collection Explora, ai più
celebri esploratori e alle loro straordinarie esplorazioni. A partire dal 2012 sono
uscite nove biografie, di cui tre in due tomi, per un totale di dodici volumi,
tutti con equipe differenti. Direttore del progetto Explora è Christian Clot,
esploratore egli stesso e vice presidente della Società degli esploratori
francesi, quindi un addetto ai lavori. Clot
è anche autore della maggior parte dei soggetti della Collection, in cui ha saputo mescolare la sua passione per i
viaggi, i fatti storici e la bédé, da lui ritenuta l’unico mezzo che permetta a
un narratore di evitare lungaggini e costi proibitivi come, invece, avviene sul
grande schermo. La sua esperienza nel campo gli ha consentito di aiutare
soggettisti e disegnatori a rendere più credibili le loro bédé, evitando
inesattezze, anche scenografiche, nel racconto e nelle vignette.
Fra
i vari titoli proposti è uscito nel 2013 Tenzing - Sur le Toit du monde avec Edmund Hillary di
Christian Clot e Jean-Baptiste Hostache. È la storia
dello sherpa nepalese Tensing Norgay, il maggiore esperiente nelle scalate di
cime in quella regione che diviene sirdar (capo dei portatori) nella spedizione
inglese del colonnello Hunt per scalare l’Everest, la più alta montagna del
mondo, nel 1953.
Tensing accetta a una condizione, poter partecipare alla scalata finale della cima. La sua ineccepibile esperienza costringe Hunt ad accettare la richiesta e infatti con lo scalatore neozelandese Edmund Hillary sarà l’unico ad arrivare in cima.
Solo che la Gran Bretagna non può accettare che il prestigio di questa conquista sia opera di un nepalese e di un neozelandese, per cui si favorisce nei media l’idea che il primo sia stato Hillary (la Nuova Zelanda faceva pur sempre parte, all’epoca, dell’Impero britannico. La sterile diatriba di natura politica verrà chiusa da una frase di Tensing: “L’Everest è troppo grande per meritare queste dispute!”
Tensing accetta a una condizione, poter partecipare alla scalata finale della cima. La sua ineccepibile esperienza costringe Hunt ad accettare la richiesta e infatti con lo scalatore neozelandese Edmund Hillary sarà l’unico ad arrivare in cima.
Solo che la Gran Bretagna non può accettare che il prestigio di questa conquista sia opera di un nepalese e di un neozelandese, per cui si favorisce nei media l’idea che il primo sia stato Hillary (la Nuova Zelanda faceva pur sempre parte, all’epoca, dell’Impero britannico. La sterile diatriba di natura politica verrà chiusa da una frase di Tensing: “L’Everest è troppo grande per meritare queste dispute!”
Di Alexandra David-Néel, di cui abbiamo
detto nella seconda parte, esiste un’altra biografia del 2016, sempre nella Collection. Si intitola Alexandra David-Néel - Les chemins de Lhassa, di Christian Perissin e Boro Pavlovic.
Il
volume presenta una rielaborazione di fantasia che si basa su fatti realmente avvenuti
nella vita della grande esploratrice francese e di cui abbiamo scritto più
diffusamente in un precedente post.
Questo racconto inizia nel 1924 quando l’esploratrice, ormai 55enne, ritorna dopo 13 anni di viaggi in Sikkim e poi in Tibet con a fianco il lama Aphur Yongden, da lei adottato. Anche in questo caso si tratta di una BD ben realizzata che ci sentiamo di consigliare agli amanti del genere.
Questo racconto inizia nel 1924 quando l’esploratrice, ormai 55enne, ritorna dopo 13 anni di viaggi in Sikkim e poi in Tibet con a fianco il lama Aphur Yongden, da lei adottato. Anche in questo caso si tratta di una BD ben realizzata che ci sentiamo di consigliare agli amanti del genere.
I
titoli della Collection Explora sono
attualmente pubblicati in Italia dall’Editoriale
Cosmo nella Serie Rossa.
Collection Explora
diretta da Christian Clot (Glénat)
Mary Kingsley
- La montagne des
dieux (2012)
di Guillaume Dorison e Esteban Mathieu (t) e Benoît Dellac, Julien Telo, Jean-Baptiste Hostache e Didier
Poli
- Jusqu'au
bout du monde (2012)
di Christian Clot (t) e Bastien Orenge e Thomas Verguet
(d)
- Magellano
Serie rossa 58, Editoriale Cosmo 2017
Captain Sir Richard
Francis Burton
1 - Vers les sources
du Nil (2012)
di Alex Nikolavitch (t) e Dim D (d)
Fawcett
1
- Les cités perdues d'Amazonie (2012)
di Guillaume Dorison (t) e Alessandro Bocci (d)
Tenzing
- Sur
le toit du monde avec Edmund Hillary (2013)
di Christian
Clot (t) e Jean-Baptiste Hostache (d)
Captain Sir Richard
Francis Burton
2
- Le voyage à la Mecque (2013)
di Christian Clot e Alex Nikolavitch (t) e Marty
Lionel (d)
Marco Polo
1 - Le
garçon qui vit ses rêves (2013)
di Éric Adam e Didier Convard e Fabio Bono (d)
1 - Il ragazzo che seguì
i suoi sogni
Serie rossa 56, Editoriale Cosmo 2017
Marco Polo
2
- À la cour du grand Khan (2014)
di Éric Adam e Didier Convard e Fabio Bono (d)
Alexandra
David-Néel
- Les
chemins de Lhassa (2016)
Christian Perrissin (t) e Boro Pavlovic (d)
Rimbaud
- L'explorateur
maudit (2016)
Di Philippe Thirault (t) e Thomas Verguet (d)
- Rimbaud
Serie rossa 58, Editoriale Cosmo 2017
Darwin
1
- À bord du Beagle (2016)
di Christian Clot (t) e Fabio Bono (d)
1 - A
bordo del Beagle
Serie rossa 57, Editoriale Cosmo 2017
Darwin
2
- L'origine des espèces (2016)
di Christian Clot (t) e Fabio Bono (d)
2 - L'origine delle
specie
Serie rossa 57, Editoriale Cosmo 2017
3 commenti:
l'Everest è stato scalato per la prima volta nel 1953, non 1963, a proposito di precisione storica....
Chiediamo scusa per il refuso ferragostano.
al di là del refuso, che sappiamo tutti scappa sempre, è un peccato che queste storie di esplorazione siano state realizzate in Italia in modo così povero e deludente, meritavano sicuramente un'edizione più ricca e fedele, magari anche da parte della Gazzetta o di Nona arte ad esempio
Posta un commento