“È il mio primo
lavoro che può essere considerato un’ordinazione, dato che l’idea non è venuta
a me ma al chirurgo Guy-Bernard Cadière.
Un giorno mi ha contattato per sapere se era possibile valorizzare in una bédé
il lavoro fatto dal ginecologo Denis Mukwege
per l’ospedale di Panzi nel Kivu.”
Così esordisce la lunga intervista, un vero colpo al cuore, rilasciata da Jean Van Hamme nel numero di settembre
di DBD, l’interessante rivista sulla
nona arte diretta da Frederic Bosser.
Nello stesso mese anche Casemate dedicava ampio spazio a un’altra intervista sempre a Jean Van Hamme sul medesimo argomento, dal titolo I nostri telefoni li uccidono!"
Chi è Van Hamme
è inutile dirlo, mentre invece va ricordato che Denis Mukwege è uno dei due vincitori del Nobel per la Pace assegnato nel successivo mese di Ottobre ottenuto
da entrambi “per i loro sforzi per
mettere fino all’uso della violenza sessuale come arma in guerre e conflitti
armati”.
In particolare il ginecologo “è un medico che ha trascorso gran parte della sua vita aiutando le
vittime delle violenze sessuali nella Repubblica
democratica del Congo. Mukwege e
il suo staff hanno curato migliaia di vittime. Il ginecologo ha ripetutamente
condannato l’impunità per gli stupri di massa e ha criticato il governo
congolese e quelli di altri Paesi per non aver fatto abbastanza per fermare
l’uso della violenza sessuale contro le donne come arma di guerra”.
Per rispondere alla richiesta di Cadière, Van Hamme ha voluto
la complicità di Christophe Simon, un
disegnatore con il quale stava in quel tempo realizzando Les Trois perles de Sa-Skya, l’ultima
avventura di Corentin
pubblicata nel 2016.
Il risultato del loro lavoro è Kivu, un one-shot pubblicato un paio
di mesi fa nella collana Signé delle
Editions du Lombard.
L’album,
preceduto da un dossier introduttivo alla situazione attuale in quella zona
dell’Africa che sta vivendo da anni un’orribile tragedia poco nota fino alla
consegna dei Nobel di quest’anno, descrive situazioni estremamente dure e
violente, limitando le immagini entro limiti accettabili.
Tutto questo avviene
perché il Kivu possiede i più grandi
giacimenti di Coltan, il prezioso
minerale per il cuore dei nostri cellulari.
Com’è abituale in Van
Hamme, ci sono pagine estremamente didattiche a cui fanno da contrappeso
tavole di grande dinamismo. Un grande esempio di bédé che unisce impegno
sociale e grande qualità narrativa, per il momento disponibile solo in
francese. Non sappiamo se è prevista un’edizione italiana.
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