Il quindicinale prosegue con la pubblicazione delle piacevoli avventure degli eroi targati Dupuis, così lontane dal gusto dei lettori italiani, abituati in quegli anni agli imperanti generi avventurosi western, bellico e storico.
Dal n.25 il prezzo dell’albo aumenta a 70 lire. In compenso i lettori trovano nelle pagine in bianco e nero un colore arancione che in varie tonalità colora alcune parti delle vignette!
Capitan Nick: L’isola della mano aperta – dal n.25 al n.29
(L'île de la main ouverte, Spirou n.1145-1166, 1960)
(Album 4 - L'île de la main ouverte, Dupuis 1960)
Nel n. 26 tornano gli Strunfi in copertina. Nel n. 27 campeggia invece una canagliesca e simpatica figura di Gil Giordan, per il cui modello verosimilmente D’Ami e Caselli si sono ispirati a una loro foto scattata sotto la Torre Velasca.
In quarta di copertina compare la pubblicità del numero 1 della Collana Dardo, nuovo periodico che presenta per la prima volta al pubblico italiano un altro personaggio di successo della Dupuis, Lucky Luke, il cow-boy disegnato da Morris e qui soprannominato Pistola facile .
Gil Giordan: La crociera delle sorprese – dal n.27 al n.36
(Libellule s'évade, Spirou n. 962-988, 1956)
(1 - Libellule s'évade, Dupuis 1959)
Libellula evade – Gil Jourdan L’Integrale 1, Planeta De Agostini, 2010.
Roland e Tipitì: La guerra delle 7 sorgenti – dal n. 28 al n.32
(Les sept fontaines, Spirou n.1094-1139, 1961)
(Album 10 - La guerre des 7 fontaines, Dupuis 1961)
Il fantasma delle 7 sorgenti - Corriere dei Piccoli dal n.33 al n.45 del 1971, F.lli Crespi
Gerry Spring: La pista di Coronado – dal n.29 al n.36
(La route de Coronado, Spirou n. 1192-1213, 1961)
(Album 11 - La route de Coronado, Dupuis 1962)
La pista di Coronado - Lanciostory dal n.7 al n.10 del 2012, Editoriale Aurea
Vecchio Nick: Gli ammutinati della Semillante – dal n. 30 al n.36
(Les mutinés de la Sémillante, Spirou n. 1183-1204, 1960)
Nel n. 31 inizia un insulso racconto western a puntate di Onofrio Bramante intitolato I magnifici 7 e mezzo.
Gil Giordan: Contrabbando e vecchi quadri – dal n. 33 al n.36
(intitolata prima Gil Jourdan e poi Popaïne et vieux tableaux, Spirou n.990-1031, 1957)
(2 - Popaïne et vieux tableaux, Dupuis 1959)
Popaïne e vecchi dipinti – Gil Jourdan L’Integrale 1, Planeta De Agostini, 2010
Per quanto riguarda questa avventura di Gil Jourdan creata da
Tillieux è giusto rilevare che originariamente l’autore, con grande intuito, ha
intitolato l’episodio Cocaine et vieux tableaux. Poi per motivi di censura
francese protezionista, all’epoca molto soffocante e stupida sul fumetto belga,
trasforma la parola inventando il termine 'popaïne', che fa rima con 'cocaine'. Ciononostante
è costretto a giustificarsi con i censori francesi: “Mi dicevano: Non si può
scrivere la parola 'popaïne' in un fumetto, è uno stupefacente. Ho dovuto
rispondere loro che quella non esisteva e che avevo inventato la parola proprio
per non avere problemi di censura!” Nel primo volume dell’integrale italiana
della Planeta De Agostini (2009) l’episodio avrebbe dovuto, secondo noi, essere
tradotto correttamente con 'Popaina', invece è stata mantenuta
la parola francese 'Popaïne', perdendo la rima con cocaina. Ma nelle traduzioni della Planeta è stato fatto ben di peggio!
Nella terza puntata di questo racconto Tillieux disegna il personaggio parigino Adhemar Lamarche de l’Escalier de Lacave, critico della rivista “Il rovescio vale il diritto”, una bonaria presa in giro o, se si preferisce, un omaggio al grande René Goscinny.
Con il n. 36 del 15 dicembre 1963 Tipitì chiude, purtroppo, i battenti. Naturalmente si concludono tutte le serie in corso e si deve essere riconoscenti all’editore per non avere lasciato a metà i fedeli lettori..
La collana Tipitì può essere considerata la risposta Dardo al Tintin Vallardi grazie alla decisione coraggiosa da parte dell’editore Casarotti di pubblicare nelle sue collane autori prestigiosi della scuderia Dupuis, del tutto sconosciuti al pubblico italiano, quali Jijé, Tillieux, Peyo, Morris e Remacle, i cui eccellenti personaggi costituiscono un importante momento storico della Nona Arte europea. Pur penalizzati dal formato, dal rimaneggiamento delle vignette, da un lettering irregolare e da una colorazione non sempre ottimale, quelle storie possono tuttora essere tranquillamente rilette con piacere grazie alla sapiente maestria che ha guidato gli autori nella loro creazione. E la leggibilità di tali racconti risalta ancora di più nel confronto con la storiella umoristica di Onofrio Bramante, del tutto fuori luogo in quell’albo!
Purtroppo, come nel caso del Tintin Vallardi, anche per il Tipitì Dardo vale il medesimo discorso: le eccellenti trame e i gradevoli disegni, soffocati da un formato editoriale infelice, non sono risultati graditi ai gusti dei lettori nostrani, ancora non preparati alle tematiche delle bandes dessinées. Caso vuole, però, che la vera invasione della bedé franco-belga nel nostro mercato inizi proprio nel dicembre 1963, quando in contemporanea con la chiusura di Tipitì c’è l’uscita del primo numero dei Classici Audacia Mondadori: comincia l’epoca degli albi brossurati e dei volumi cartonati franco-belgi.
Si ringrazia il prof. Giovanni Caselli per la gentile
collaborazione.
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