Olivier Bérlion, disegnatore, sceneggiatore e colorista francese nato
a Lione nel 1969 è certamente uno degli autori più interessanti del fumetto
moderno. La sua carriera è strettamente legata a quella dello sceneggiatore Éric Corbeyran con il quale ha realizzato dei piccoli
capolavori della bande dessinée. In Italia i suoi lavori principali (Gioventù
Bruciata, La commedia dei falliti, Rosangela, Garrigue,
La stirpe, sono stati pubblicati sui settimanali Skorpio e Lanciostory
dall’Editoriale Aurea.
Zona Bédé lo ha intervistato.
Buongiorno Olivier,
come è nata la tua passione per i fumetti?
OB: Buongiorno, innanzitutto
grazie per la vostra attenzione. Ricordo che da piccolo volevo scrivere e
disegnare storie, così mi sono “tuffato” nella bande dessinée alla scoperta di Asterix, Tintin, Spirou e di un
sacco di altri eroi che mi hanno fatto sognare.
Quali sono stati
gli autori che sono stati fonte di ispirazione per il tuo lavoro?
OB: L'artista che amo
di più è René Goscinny, anche se non
si può dire che abbia influenzato il mio lavoro, la mia non è certo una bande
dessinée umoristica. Ammiro molto il lavoro di Tabary (Iznogoud) e Lambil,
il disegnatore delle Giacche Azzurre. Senza dimenticare Gotlib, Tardi, Baru e molti degli autori che venivano
pubblicati su (À Suivre), tra cui Hugo Pratt.
Parlaci della tua
lunga collaborazione con Éric Corbeyran
…
OB: É ovvio che per
me si è trattata di una bella collaborazione. Insieme abbiamo sognato e
realizzato storie che amavamo entrambi. I suoi testi corrispondevano esattamente
a ciò che desideravo e penso che i miei disegni abbiano fatto da eco a quello che
lui immaginava mentre scriveva. Abbiamo lavorato principalmente sui nostri ricordi
d'infanzia, un’intesa perfetta nella quale condividevamo la nostalgia per il tempo
in cui si era giovani e spensierati e nel quale le nostre menti era piene di
sogni folli, ma anche il tempo in cui crescevano le nostre ansie e nel quale
costruivamo la nostra identità.
Nella speranza
che presto venga pubblicato anche in Italia, ci raccontanti come ti è venuta
l’idea di realizzare il personaggio di Tony
Corso?
OB: Tony è arrivato all’improvviso
nella mia vita, non lo avevo proprio previsto. E poi un giorno mi è venuto in
mente di realizzare una serie thriller ambientata sotto il sole della Costa
Azzurra, un posto che amo moltissimo. All’inizio Tony non doveva essere il
protagonista della serie, ma, man mano che andavo avanti con la sceneggiatura,
mi sono accorto che gli davo sempre più spazio. Inconsapevolmente era un
personaggio che avevo nella testa e che mi stava solo aspettando. Trovo un
piacere enorme ritrovarlo mentre scrivo e disegno su di lui.
Conosci il
fumetto italiano? Quali sono i tuoi autori preferiti ?
OB: Amo i disegnatori
italiani, credo che nel vostro paese ci sia, più che in ogni altro, un numero
di disegnatori realistici eccezionali, quasi tutti nati sotto la scuola del
«bianco e nero» della Sergio Bonelli Editore. Adoro Dino Battaglia che ho scoperto quando avevo 15 anni e che mi ha davvero
folgorato. Mi piacciono anche Vittorio Giardino,
Sergio Toppi, Attilio Micheluzzi e,
come già detto, Hugo Pratt.
Quali sono i tuoi
prossimi progetti?
OB: Ho tre grandi
progetti. Il primo è basato su una storia realmente accaduta a metà degli Anni
Settanta allorché venne ucciso il giudice François Renaud. Mi sono molto appassionato
a questa vicenda, si tratta di un caso ancora irrisolto accaduto nella mia
città. Sono partecipe anche di un grande progetto della casa editrice Glénat
che mi vedrà impegnato come co-autore delle sceneggiature della serie. L’idea è
quella di realizzare una collana di nove album che avranno come tema tutte le Arti.
Io non parteciperò alla realizzazione grafica, le nove storie saranno affidate
ad altrettanti disegnatori. Infine ho intenzione di sviluppare una serie ambientata
negli Stati Uniti degli Anni Trenta, ma per questa è ancora prematuro parlarne.
Coltivi qualche hobby
in particolare?
OB: No, nessuno in
particolare, ad eccezione delle lunghe passeggiate in bicicletta che faccio
percorrendo le strade di Francia con uno zaino sulle spalle. Se potessi viaggerei
sempre ...
Cronologia italiana di Olivier Berlion
Gioventù Bruciata (Sales
Mioches!)
di Corbeyran (t) e Berlion (d)
1 -
Il vicolo cieco (L’impasse, Casterman 1997)
Lanciostory dal n.17 al n.22 del 2013,
Editoriale Aurea
2 -
L’île barbe (L'île barbe, Casterman 1998)
Lanciostory dal n.23 al n.26 del 2013,
Editoriale Aurea
3 -
La funicolare (La ficelle, Casterman 1999)
Lanciostory dal n.27 al n.31 del 2013,
Editoriale Aurea
4 -
Giu’ per il pendio (Mauvaise pente, Casterman 2000)
Lanciostory dal n.32 al n.35 del 2013,
Editoriale Aurea
Rosangela (Rosangella)
di Corbeyran (t) e Berlion (d)
- La
giostra (Le manège, Dargaud 2007)
Lanciostory dal n.37 al n.40 del 2011,
Editoriale Aurea
- La
festa (La fête, Dargaud 2007)
Lanciostory dal n.41 al n.44 del 2011,
Editoriale Aurea
Garrigue
di Corbeyran (t) e Berlion (d)
1 -
Un brutto incontro non si nega a nessuno
(Personne n’est à l’abri… Tome 1, Dargaud 2008)
Skorpio dal n.13 al n.16 del 2009,
Editoriale Aurea
2 -
Vendesi villa
(Personne n’est à l’abri… Tome 2, Dargaud 2008)
Skorpio dal n.17 al n.20 del 2009,
Editoriale Aurea
La commedia dei falliti (La commedia
des ratés)
di Berlion (t) e
Berlion (d)
1 -
La commedia dei falliti
Skorpio dal n.6 al n.8 del 2012, Editoriale
Aurea
2 -
La commedia dei falliti
Skorpio dal n.9 al n.11 del 2012, Editoriale Aurea
La stirpe (La Lignée)
di Berlion,
Felix, Galandon e Marie (t) e Berlion (d)
1 -
Antonin 1937 (L’impasse, Bamboo 2012)
Lanciostory dal n.7 al n.10 del 2014,
Editoriale Aurea
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